di Paolo Pagliaro
(28 novembre 2017) Dopo aver fatto tappa in Tunisia, Angola e Ghana il presidente del consiglio Gentiloni sarà domani in Costa D’Avorio, dove è in programma il summit tra Unione Africana e Unione Europea. Se nei giorni scorsi la delegazione italiana si è occupata soprattutto di affari, con un occhio di riguardo per gli interessi dell’Eni, domani al centro dei lavori ci saranno i grandi temi strategici: sicurezza, gestione delle migrazioni e lotta ai cambiamenti climatici.
La questione principale, che dà anche il titolo al vertice euro-africano, sarà quella dei giovani. In Africa il 60% della popolazione ha meno di 24 anni e nei prossimi anni la percentuale è destinata ad aumentare come conseguenza dell’aumento complessivo della popolazione. Nel 2050 gli africani saranno 2 miliardi e mezzo, il doppio di oggi. E saranno un quarto della popolazione mondiale, mentre gli europei si ridurranno a un ventesimo. Con la rapida crescita demografica aumenterà anche la domanda di servizi e lavoro. Per assorbire le nuove leve si dovrebbero creare in Africa 18 milioni di posti di lavoro ogni anno, mentre se ne creano solo tre. È in questo squilibrio economico e sociale che hanno le loro radici fenomeni come le migrazioni e il terrorismo, che l’anno scorso in Africa ha fatto più di 7 mila vittime. E’ dunque palese l’interesse europeo a sostenere gli investimenti e creare occupazione al di là del Mediterraneo, dando finalmente concretezza a quello slogan - “aiutiamoli a casa loro” - tanto popolare nel dibattito politico quanto evanescente nei fatti.
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