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direttore Paolo Pagliaro

Teniamoci stretto
il ministro Calenda

Teniamoci stretto <br> il ministro Calenda

di Paolo Pagliaro

(7 dicembre 2017) Quest’anno la domanda di macchine utensili e robot nelle industrie italiane è cresciuta del 10%, a fronte di un incremento medio del 2% nel resto del mondo. L’Italia consolida così il suo quinto posto  per valore della produzione dopo Cina, Germania, Giappone e a brevissima distanza dagli Stati Uniti.  Sorpassiamo nuovamente la Corea del Sud, che nel 2016 ci aveva raggiunto.  A questa performance stanno dando il loro contributo migliaia di piccole e medie imprese, che nonostante la difficoltà di ottenere credito hanno imboccato la via dell’innovazione, spesso supportate da poli universitari e centri di ricerca. Decisivo è stato anche il piano di incentivazione meglio noto come impresa  4.0 , che vede nell'iperammortamento al 250% la misura più efficace. Significa che chi investe in innovazione 1 milione di euro, in cinque anni risparmia 360 mila euro di tasse.  L’agevolazione ha indotto molte aziende ad accelerare o ampliare i progetti di investimento già definiti.  Sta dando i primi frutti anche il credito d’imposta per le spese in ricerca, sviluppo e innovazione e il sistema di detrazioni fiscali per le start-up.  La regia del piano nazionale impresa 4.0 è del ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda, Convinto che il sistema produttivo italiano sia diviso tra un 20% di imprese competitive, un 20% di imprese in crisi e un universo di mezzo che sopravvive ma non ha ancora fatto il «salto», Calenda pensa che sia ancora  possibile recuperare il terreno perduto ma fa sapere  - in un’intervista al Foglio – che non sarà più possibile puntare su di lui “Non mi ricandido – spiega – perché la discussione ormai è tra chi chiede ‘meno tasse per tutti’ e chi replica promettendo  ‘ancora meno tasse di quello che dice meno tasse per tutti’. Il diversivo è il cane agli anziani. E’ come se tutti fuggissero dalla realtà”.   

(© 9Colonne - citare la fonte)