Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

‘La famiglia è in crisi’.
Falso!

Libri
Ogni settimana uno scaffale diverso, ogni settimana sarà come entrare in una libreria virtuale per sfogliare un volume di cui si è sentito parlare o che incuriosisce. Lo "Speciale libri" illustra le novità delle principali case editrici nazionali e degli autori più amati, senza perdere di vista scrittori emergenti e realtà indipendenti. I generi spaziano dai saggi ai romanzi, dalle inchieste giornalistiche, alla storia e alle biografie.

‘La famiglia è in crisi’. <br> Falso!

‘LA FAMIGLIA È IN CRISI’. FALSO!

La famiglia in Italia gode di ottima salute, e questa è decisamente una buona notizia: siamo stati descritti come il paese del ‘familismo amorale’ e i forti legami di sangue che caratterizzano la nostra società sono stati spesso visti come un segno di arretratezza. In realtà, l’eccezionale ricchezza degli scambi interni alla famiglia italiana è un vero e proprio generatore della qualità della vita del nostro paese, e contribuisce al benessere economico nonché alla coesione sociale. Ne parlano Maria Castiglioni e Gianpiero Dalla Zuanna nel saggio “‘La famiglia è in crisi’. Falso!”, edito da Laterza. Maria Castiglioni è docente di Demografia e Statistica sociale presso l’Università di Padova. Ha studiato l’evoluzione del comportamento sessuale, coniugale e riproduttivo in Italia e nei paesi occidentali. Tra le sue pubblicazioni, “Fare famiglia in Italia. Un secolo di cambiamenti” (con M. Barbagli e G. Dalla Zuanna, Il Mulino 2003). Gianpiero Dalla Zuanna è docente di Demografia presso l’Università di Padova. Ha studiato il problema dell’equilibrio demografico nazionale e internazionale e l’integrazione delle seconde generazioni nella società italiana.

 

FATTE ‘NA RISATA, LE BARZELLETTE DI GEPPO

Fatte ‘Na Risata, l’audiolibro con le mitiche barzellette di Geppo verrà pubblicato la notte di Capodanno in esclusiva su iTunes e audible.it. La nuova stella della comicità, un fenomeno di popolarità web e social, racconta 100 straordinarie barzellette per grandi e bambini in un audiolibro, prodotto da Volume, che sarà presentato in anteprima alla Festa di Roma al Circo Massimo di cui Simone Metalli, classe '71 in arte Geppo, sarà uno dei protagonisti. Volume (www.volumeaudiobooks.com) è una nuova società di produzione ed edizione di audiolibri, con distribuzione internazionale specializzata nel genere varia: cinema, teatro, musica, arte, cucina e sport. Tra i titoli della collana Audiocomic ci sono Fantozzi letto da Paolo Villaggio, Senti Senti Senti di Maurizio Battista che presenta il meglio del suo repertorio in audio e Quo Chi? scritto e letto da Gianni Canova dedicato alla fenomenologia di Checco Zalone. (Red)

 

VIAGGIO NELLA TERRA DEI SOGNI

Impalpabili, evanescenti, i sogni sono creature fragili, che svaniscono nella memoria pochi momenti dopo la loro apparizione. Sono nostri, li facciamo noi (“stanotte ho fatto un sogno...”), e però questi grandi suscitatori di immagini, sensazioni, emozioni, visioni sfuggono completamente al nostro dominio. “Viaggio nella terra dei sogni” di Maurizio Bettini (Il Mulino) accompagna il lettore in un viaggio nella terra dei sogni, là dove abitano quelli degli antichi, quelli dei moderni, e quelli che da tempo immemorabile visitano le notti dell’umanità, perché comuni a tutte le epoche. Nitidi o vaghi, enigmatici, spaventosi quando assumono i contorni dell’incubo, confusi o assurdi, spesso sono più emozionanti di un film, più commoventi di una poesia, più comici di qualsiasi gag che la mente (conscia) possa escogitare, donano momenti di perfetta felicità oppure di scorato smarrimento. A differenza di noi, che i sogni li ‘facciamo’, i Greci e i Romani li ‘vedevano’; per loro i sogni cadevano prima di tutto sotto l’organo della vista. Anche per questo il nostro viaggio è accompagnato da un ricco corredo di immagini che dispiegano il modo in cui i sogni sono stati “visti” da una miriade di artisti, dall’Antichità al Medioevo e al Rinascimento, dall’Ottocento fin dentro l’epoca contemporanea, a testimonianza dello straordinario potere germinativo della materia onirica, serbatoio simbolico inesauribile. L’autore, classicista e scrittore, insegna Filologia classica all’Università di Siena. Per Einaudi è curatore della serie “Mythologica”. Per il Mulino dirige la collana “Antropologia del mondo antico” e ha pubblicato, oltre al “Grande racconto dei miti classici” (2015), “Affari di famiglia. La parentela nella letteratura e nella cultura antica” (2009), “Elogio del politeismo. Quello che possiamo imparare oggi dalle religioni antiche” (2014), “Radici. Tradizione, identità, memoria” (2016); ha inoltre curato con W.M. Short “Con i Romani. Un’antropologia della cultura antica” (2014).

 

L'IMPERO DELLE COSE. COME SIAMO DIVENTATI CONSUMATORI

Ciò che consumiamo è diventato per molti aspetti l'elemento più importante della vita moderna. Le nostre economie vivono o muoiono in virtù di quanto spendiamo e spesso tendiamo a definire noi stessi in base a ciò che possediamo. Questo stile di vita sempre più opulento ha comportato un enorme impatto sul pianeta. Come siamo giunti a vivere circondati da tutti questi beni? e in che modo tutto ciò ha modellato il corso della storia? “L'impero delle cose. Come siamo diventati consumatori. Dal XV al XXI secolo” di Frank Trentmann (Einaudi, traduzione di Luigi Giacone) racconta l'appassionante storia del nostro moderno mondo materiale. Se il consumismo è spesso descritto come una recente e peculiare invenzione americana, questa analisi ampia e dettagliata dimostra come si sia invece trattato di un fenomeno internazionale, con una storia molto più lunga e complessa. Trentmann descrive l'influenza del commercio sui gusti, in che modo beni esotici quali il caffè, il tabacco, il cotone e le porcellane cinesi conquistarono il mondo, ed esplora i fenomeni legati alla crescente domanda di oggetti per la casa, vestiti alla moda e le numerose altre comodità che hanno trasformato la nostra vita pubblica e privata. Nell'Ottocento e nel Novecento sono comparsi i grandi magazzini, le carte di credito e la pubblicità, ma anche il consumo consapevole e nuove identità generazionali. Osservando il presente e il futuro, Trentmann prende infine in considerazione le sfide globali imposte dall'inarrestabile e ubiquo accumulo di cose - compresi sprechi, debiti, stress e ineguaglianze. L’autore è docente di Storia al Birkbeck College, University of London. Con il suo libro precedente, “Free Trade Nation”, ha vinto The Royal Historical Society's Whitfield Prize. Dopo aver studiato nelle università di Amburgo, Harvard e alla London School of Economics, ha insegnato all'Istituto universitario europeo di Fiesole (Firenze), alla Universität Bielefeld, alla British Academy e all'École des hautes études en sciences sociales di Parigi. Nel 2014 il California Institute of Technology gli ha conferito il Moore Distinguished Fellowship. Per Einaudi ha pubblicato “L'impero delle cose” (2017).

 

PETER HEINE CI PORTA E CONOSCERE "DELIZIE D’ORIENTE"

La cucina orientale, che scaturisce dalle complesse e ricchissime tradizioni di un’area che nel corso del tempo ha compreso l’Arabia, la Persia, l’impero ottomano, è una delle grandi cucine del mondo. Falafel, hummus e kebab, cuscus, gli involtini di foglie di vite, il marzapane, queste e altre delizie d’Oriente hanno da tempo conquistato la nostra tavola, mentre spezie che una volta non erano alla portata di tutti come i chiodi di garofano, il cardamomo, lo zafferano e la cannella sono oggi consuete in ogni dispensa ben fornita. Ma cosa sappiamo di questo universo gastronomico così squisito e raffinato? A farci da guida è Peter Heine in “Delizie d’Oriente” (Sellerio, traduzione dal tedesco di Marina Pugliano, Valentina Tortelli). L’autore è un islamista che è stato fondatore e direttore del Centro di Studi Orientali Moderni di Berlino, e in questo saggio erudito e appassionante si immerge nella cultura e nella storia del cibo e delle sue usanze. Analizza il motivo per cui i musulmani non mangiano carne di maiale ma a volte non si negano un bicchiere di vino. Illustra cosa si cucinava nelle mille e una pentola degli Omayyadi, degli Abbasidi, degli Ottomani, dei Safavidi, e la ragione per cui l’elemosina faceva parte delle buone maniere a tavola. Racconta le gesta dei grandi cuochi, descrive la diffusione di frutta e ortaggi nel mondo orientale e il viaggio verso l’Europa di alimenti a noi sconosciuti, parla di come oggi la produzione di cibi halāl, ossia preparati secondo i dettami della legge islamica, rappresenti un fattore economico di enorme importanza. La sua riflessione illumina il significato sociale e politico del cibo, e rileva quanto la tradizione culinaria contribuisca a formare il concetto di nazione. Non di rado intorno ad alcune pietanze si sono accese discussioni politiche, e rivendicare un piatto alla propria cultura può essere una strategia di difesa e definizione della propria identità. E poiché Heine è anche una buona forchetta, questo excursus gastronomico unico nel suo genere è condito da oltre cinquanta ricette: dalle pietanze più note della cucina moderna ai piatti classici creati dai cuochi della dinastia Moghul fino a quelli che preannunciano i piaceri culinari del paradiso. 

(© 9Colonne - citare la fonte)