Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Kandinsky-Cage: musica e spirituale

Mostre
Le grandi mostre in programma in Italia e quelle che hanno l'Italia, attraverso i suoi grandi artisti, come protagonista nel mondo. Lo "Speciale mostre" è un viaggio tra capolavori, opere d'avanguardia e sperimentali, pittura e scultura, memoria e identità, storia e filosofia, un tributo all'arte e ai suoi protagonisti e un modo per scoprire quanto di buono fanno le istituzioni nazionali e locali per il nostro patrimonio culturale e di creatività.

Kandinsky-Cage: musica e spirituale

REGGIO EMILIA: DA KANDINSKY A JOHN CAGE

Fino al 18 marzo, a Palazzo Magnani di Reggio Emilia, con la mostra “Kandinsky-Cage: Musica e Spirituale nell’Arte”, offre un grande percorso tra arte e musica. Dall’astrattismo spirituale di Wassily Kandinsky al silenzio illuminato di John Cage, la mostra presenta – tra gli altri - preziosi bozzetti di opere di Richard Wagner (dell’Archivio Ricordi di Milano), la “Fantasia di Brahms” di Max Klinger e una serie di Lubok, le stampe popolari russe ottocentesche che hanno ispirato la cultura artistica successiva. Segue un importante nucleo di una cinquantina di opere di Wassily Kandinsky, tra le quali spiccano quelle di carattere eminentemente musicale, come gli acquerelli dipinti per gli spettacoli teatrali “Violett” e “Quadri di un’Esposizione” sulla musica di Musorgskij. Dal confronto dialettico con un musicista e artista grande come Constantin Ciurlionis, rappresentato in mostra da opere e spartiti provenienti dall’omonimo museo lituano di Kaunas, nonché dalle suggestioni della musica atonale dell’amico Arnold Schöenberg (poi maestro di Cage), celebrato a Palazzo Magnani come pittore con una straordinaria selezione di dipinti del Schöenberg Center di Vienna, Kandinsky giunge intorno al 1910 all’astrattismo spirituale e apre la via al suono interiore dei segni e dei colori, alla continua ascesa verso la libertà della materia. La musica resta tuttavia l’ambito privilegiato, nel percorso di Kandinsky come in quello degli altri artisti in mostra, per proseguire verso la via dell’arte astratta, da interpretare anche in senso mistico, antroposofico, religioso e cosmico. Ed ancora Paul Klee, Marianne von Werefkin, Schoenberg, Oskar Fischinger, Nicolas De Staël, Fausto Melotti fino all’omaggio a John Cage, il musicista pensatore, poeta e artista i cui principi di risonanza interiore e la cui concezione dell’arte come tramite privilegiato di idee universali presenta analogie, rimandi e corrispondenze con la spiritualità kandinskiana. La sezione a lui dedicata si integra con la presenza di opere di altri artisti e si sviluppa attraverso notazioni e documenti audio e video, ma soprattutto attraverso installazioni di grande suggestione che permettono ai visitatori di sperimentare sinesteticamente la poetica cageana. Centrali saranno la ricostruzione di un ambiente anecoico, una “sala del silenzio” nella quale verrà esposta una tela bianca di Robert Rauschenberg, nonché la riproduzione di un teatro che metterà in scena una reinterpretazione in miniatura della composizione per orchestra “Ocean”, durante la quale il visitatore – seduto idealmente nella platea del Teatro Romolo Valli di Reggio Emilia, opportunamente ricreato – sarà avvolto da “onde” musicali provenienti da diversi punti dell’installazione. Presente inoltre lo spartito per pianoforte - il famoso Solo for Piano dal Concert for Piano and Orchestra - che è il capolavoro dell'inventiva di Cage nel campo della notazione musicale. (red)

 TORINO: IL MISTERIOSO RITRATTO DI MASSIMO D’AZEGLIO

Nata da un lavoro di ricerca condotto su fonti e documenti d’archivio, la mostra “Un mistero svelato. Il ritratto di Massimo d’Azeglio”, fino al 25 febbraio, alla Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, offre l’occasione per scoprire il lavoro di indagine volto a ricostruire la storia di un dipinto e a comprenderne il significato nella cultura del suo tempo. Ne è protagonista un capolavoro della cultura romantica sinora noto come Autoritratto di Massimo d’Azeglio acquistato nell’estate del 2016 dalla Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris per le collezioni della GAM.  L’acquisto ha posto le basi dello studio che permette ora di rispondere a diverse domande, a partire dalla più ovvia: si tratta di un Autoritratto o piuttosto di un Ritratto? E se è così, chi ne è l’autore? Per chi fu eseguito? A quale tipo di gusto collezionistico appartiene? Quando fu presentato per la prima volta? Cosa ci restituisce della cultura del suo tempo? Il percorso della mostra invita il visitatore a ripercorrere le fasi cruciali della ricerca, presentando venti capolavori della cultura figurativa romantica, di cui almeno dieci mai esposti a Torino, insieme a fotografie d’epoca, manoscritti e documenti originali, che portano a svelare il mistero del dipinto. L’opera può essere oggi restituita a Giuseppe Molteni (1800-1867), uno dei maggiori ritrattisti della Milano romantica, che fu legato da un rapporto di stretta e duratura amicizia con Massimo d’Azeglio (1798 – 1866). Attraverso l’intensità dello sguardo il ritratto restituisce tutto il fascino di un artista maturo - d’Azeglio aveva compiuto 37 anni - che aveva ormai assunto a Milano un indiscutibile ruolo di primo piano. Con effetto attentamente studiato, la figura si staglia sullo sfondo che trascolora dall’arancio all’azzurro creando una sorta di icona dell’artista romantico. (red)

ROMA: LA GRANDE GUERRA E I CARABINIERI

 A Roma, presso il Salone d’Onore del Museo Storico dell’Arma dei Carabinieri, nel quadro delle commemorazioni del centenario della Prima Guerra Mondiale, si tiene la mostra “La Grande Guerra dei Carabinieri”. Fino al 25 marzo, attraverso un percorso guidato di pannelli illustrativi ricchi di immagini d’epoca e un’esposizione di cimeli e documenti originali, racconta il contributo fornito dai Carabinieri allo sforzo bellico del Paese nel corso della Grande Guerra. Suddivisi in sezioni tematiche, i pannelli spaziano dall’impegno dell’Arma nei mesi precedenti il conflitto, quando i Carabinieri si trovarono a fronteggiare le manifestazioni di piazza pro e contro l’intervento, al loro impiego come forza combattente di prima linea, dai servizi di intelligence e dai compiti di polizia militare svolti nelle zone di operazioni all’impegno sul così detto fronte interno, che richiese l’istituzione dei Carabinieri Ausiliari, dalla partecipazione ai corpi di spedizioni italiani su tutti i fronti esteri, in Francia, Albania, Grecia, Macedonia, Russia e Palestina, ai Carabinieri aviatori volontari nel Corpo Aeronautico dell’Esercito. L’iniziativa, realizzata con il supporto dello Stato Maggiore della Difesa, rientra nel Programma ufficiale delle commemorazioni del Centenario della prima Guerra mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Struttura di Missione per gli Anniversari di interesse nazionale.  (red)

NAPOLI: ACCESSORI MADE IN ITALY TRA FAKE E RARITA’

Simboli indiscussi del Made in Italy nel mondo, scarpe, borse e guanti sono tra gli articoli più contraffatti in assoluto. Dopo il successo della mostra didattica sui fake nel mondo dei giocattoli, l’Associazione Museo del Vero e del Falso prosegue la sua azione di sensibilizzazione sui valori della legalità e della sicurezza dei consumatori con “Questa non è una sòla. Scarpe, pelletteria e accessori tra fake e rarità”, percorso didattico sulla contraffazione nella pelletteria e nel calzaturiero, in programma fino al 2 febbraio presso la “Sala delle Grida” della Camera di Commercio di Napoli, impreziosita da una selezione di modelli di calzature femminili che hanno fatto la storia del Novecento e arricchita da laboratori didattici interattivi. (red)

 NUORO: LA COLLEZIONE DELLA “PEGGY GUGGENHEIM” ITALIANA

 Maria Cernuschi Ghiringhelli è stata una figura unica nel panorama dell’arte italiana tra le due guerre. Considerata la “musa astratta” di Carlo Belli e Osvaldo Licini, all’inizio del 1930 divenne un’appassionata sostenitrice dell’arte astratta italiana e internazionale, riuscendo a intercettare le proposte più innovative con una grande autonomia di giudizio. Una “Peggy Guggenheim” italiana, capace di intrattenere solidi rapporti con gli artisti, anche quelli più giovani e non ancora affermati, poiché ciò che più le interessava era “seguire e se possibile incoraggiare, gli sviluppi di un tipo di ricerca artistica in cui credevo”. Partendo da alcuni opere chiave dell’astrattismo italiano degli anni Trenta, passando per le ricerche percettiviste e preconcettuali degli anni Sessanta, fino all’arte Optical e la Nuova Pittura degli anni Settanta e Ottanta, la mostra “Una visione astratta”, fino al 25 febbraio al MAN di Nuoro, ripercorre la storia della collezione - conservata presso il Museo di Villa Croce a Genova - dialogando con alcuni dei principali movimenti artistici e autori del Novecento italiano. L’incontro di Maria Cernuschi con l’arte si deve al marito Gino Ghiringhelli, artista e proprietario della galleria milanese “Il Milione”, luogo fondamentale per la promozione dell’arte astratta in Italia. Cernuschi Ghiringhelli è stata capace di cogliere gli elementi di novità nella produzione artistica del suo tempo senza attenderne la consacrazione da parte della critica o del mercato, come testimoniano le date – tutte precoci - dei lavori di Piero Manzoni, di cui in mostra è possibile vedere uno dei primi Achrome, di Agostino Bonalumi, di Lucio Fontana, di Osvaldo Licini, di Gino Ghiringhelli di Bruno Munari e di numerosi altri autori. (PO / red)

 

 

 

 

(© 9Colonne - citare la fonte)