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MILITARI ITALIANI IN NIGER,
C’E’ L’OK DELLA CAMERA

MILITARI ITALIANI IN NIGER, <br> C’E’ L’OK DELLA CAMERA

Fino a 470 uomini da qui a un anno, 130 mezzi terrestri, 2 aerei, per un costo in un anno di circa 49 milioni di euro. Sono i numeri della nuova missione internazionale in Niger approvata, insieme ad altre  cinque nuove missioni e al rinnovo delle 44 già in corso.  Una missione, spiega il relatore del Pd, Andrea Manciulli, “che attiene all’interesse nazionale per il traffico purtroppo illecito di esseri umani che transitano da quella realtà. Abbiamo deciso di partecipare allo sforzo dei Paesi del Sahel per la minaccia incombente di diventare il nuovo riparo dei jihadisti, bisogna evitare questo con ogni mezzo e mi fa piacere che probabilmente approveremo questo testo con una maggioranza più ampia di quella di governo”: a favore infatti ha votato anche Forza Italia, mentre la Lega si è astenuta. Contraria la sinistra e il Movimento 5 Stelle, per il quale “questa probabilmente è la missione militare più complicata degli ultimi 50 anni a livello gestionale, e per soli 9 mesi stiamo stanziando ben 31 milioni di euro – attacca Manlio Di Stefano - In compenso la Francia ottiene grandi guadagni: si toglie la responsabilità di eventuali nuove tragedie e costi decennali. Il tutto in cambio di sostegno elettorale ed eventualmente post-elettorale in caso di stallo a Gentiloni, e le briciole del patto franco-tedesco”. Le nuove missioni si concentrano in un'area geografica - l'Africa - ritenuta di prioritario interesse strategico in relazione alle esigenze di sicurezza e difesa nazionali. La tipologia degli interventi previsti è principalmente focalizzata sulle attività di elevato impatto per la sicurezza e la stabilità internazionali, quali quelle di capacity building a favore di Paesi maggiormente impegnati nella lotta al terrorismo e ai traffici illegali internazionali. Un ulteriore intervento è dettato dall'esigenza di riarticolare il contributo nazionale al potenziamento delle attività di Air Policing della Nato in riferimento allo spazio aereo europeo dell'Alleanza.  Si tratta in particolare delle seguenti missioni: missione bilaterale di assistenza e supporto in Libia, missione bilaterale di supporto nella Repubblica del Niger, missione Nato di supporto in Tunisia, United Nations Mission for the Referendum in Western Sahara, European Union Training Mission nella Repubblica Centrafricana, potenziamento del dispositivo Nato per la sorveglianza dello spazio aereo europeo. Oltre alle nuove missioni, sono prorogate quelle già in corso per il 2017: in tutto il piano per il 2018 prevede il dispiegamento all’estero di 5816 unità di personale, per una previsione di spesa totale di 684 milioni di euro. 

(© 9Colonne - citare la fonte)