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COREA, VIA AI GIOCHI
NEL SEGNO DELLA PACE

COREA, VIA AI GIOCHI <br> NEL SEGNO DELLA PACE

Un gruppo festante, quello italiano, composto da circa 50 atleti provenienti dai due Villaggi Olimpici di PyeongChang e Gangneung, con i ragazzi e le ragazze dello sci alpino, le ragazze del salto, la squadra della combinata nordica, il fondo maschile e femminile, alcuni ragazzi del biathlon, gli azzurri del curling, le ragazze e i ragazzi del pattinaggio di figura, quelli del pattinaggio di velocità e circa 20 tra tecnici e officials. Una delegazione che con le sue eleganti divise disegnate da Giorgio Armani ha portato l’Italia al centro del mondo, nella serata che apre ufficialmente l’Olimpiade. Sugli spalti il Presidente del Cio, Thomas Bach, seduto accanto al Presidente della Corea del Sud Moon Jae-in, l’intera Famiglia Olimpica e i rappresentanti dei 91 Comitati partecipanti (ma a sfilare c’era anche la delegazione degli Olympic Athlete from Russia). (qui l'elenco di tutti i portabandiera) Per l’Italia, il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, il Segretario Generale Roberto Fabbricini, il Ministro per lo Sport, Luca Lotti e l’ambasciatore italiano a Seul, Marco Della Seta. E ancora i membri CIO italiani, Franco Carraro, Ivo Ferriani e Manuela Di Centa e l’ex membro e attuale Presidente dell’ASOIF (Association of Summer Olympic International Federations), Francesco Ricci Bitti e l’ad di Coni Servizi, Alberto Miglietta. Domani si assegneranno le prime medaglie ma stasera, sfidando la temperatura glaciale e il vento, l’intero movimento olimpico ha lanciato il suo messaggio universale: lo sport può unire e superare qualsiasi confine o barriera; anche quel 38° parallelo che separa la Corea in Nord e Sud.  In una cerimonia che ha messo al centro la storia e la tradizione della penisola asiatica, senza privarsi dell’opportunità di aprirsi al futuro, e ha raccontato l’avventura di cinque bambini in compagnia di una tigre bianca (protettrice della pace e mascotte di PyeongChang 2018, Soohorang). Gli spettatori si sono ritrovati proiettati lungo un viaggio verso la pace, illuminato dalla luce dell’universo ed esplosivo e contagioso come i fuochi di artificio. Un gioco di luci che porta all’ingresso nello stadio, sotto un’unica bandiera, degli atleti nord e sudcoreani è un sigillo di pace. Così come l’esibizione, prima della cerimonia, di una squadra mista di taekwondo.

(BIG ITALY / Red)

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