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TPL, SETTORE IN SALUTE
DELRIO: PRIORITA’ PAESE

TPL, SETTORE IN SALUTE <BR> DELRIO: PRIORITA’ PAESE

La performance economica finanziaria e industriale del comparto del trasporto pubblico locale risulta in progressivo miglioramento negli ultimi anni: è quanto emerge dalla ricerca “Le aziende del trasporto pubblico locale (Tpl) ieri, oggi e domani”, curata da Asstra, Intesa Sanpaolo e Fondazione IFEL-Anci, presentata nella giornata conclusiva del convegno nazionale di Asstra (Associazione trasporti) dedicato al trasporto pubblico locale. In particolare, l'analisi - illustrata da Laura Campanini, direzione studi e ricerche Intesa Sanpaolo - evidenzia tra il 2009 e il 2016 un generalizzato consolidamento dei margini (il margine operativo lordo passa da 5,4% a 8,1% a livello mediano), dei risultati (il risultato netto nel 2016 è pari a 1,4%, mentre nel 2009 era pari a 0,1% sul valore della produzione a livello mediano) e della redditività (il Roe mediano passa da 0,4% a 2,3%, il Roi a livello mediano migliora passando da -1,7% a -0,1%).

 

DELRIO. Un comparto in forma dal punto di vista economico finanziario, ma in cui persistono molte criticità che fanno sì che il nostro sia “un Paese che deve fare molta strada su gomma e su ferro”, come ha sottolineato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio chiudendo i lavori. “La mia idea – sottolinea il ministro - è che i sistemi complessi si muovono passo dopo passo, non esistono rivoluzioni epocali ma trasformazioni culturali epocali. Rimettere al centro del dibattito pubblico italiano il tema del trasporto quotidiano è una rivoluzione culturale per questo Paese” ha spiegato il ministro, sottolineando come il trasporto pubblico locale resti una “priorità”.

 

MAZZONCINI. Nell’ultima sessione del convegno ha tenuto banco il tema della concorrenza nel settore, su cui l'Italia è un passo avanti come ha messo in luce l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Renato Mazzoncini: “Siamo un Paese in cui il trasporto pubblico, che è appena il 20% della mobilità collettiva, ha tutta la parte a lunga percorrenza completamente liberalizzata, ha tutta la parte gomma in gara e la parte ferro regionale che sta usufruendo del periodo transitorio. Nel complesso però in Italia ci troviamo con una parte del trasporto collettivo e condiviso liberalizzato o in competizione nettamente superiore agli altri Paesi” ha spiegato l’ad di Fs, aggiungendo: “E’ importante che l’Europa si muova un po’ tutta insieme, in questo settore facciamo da locomotore di testa ma è importante che ci vengano dietro anche gli altri. Siccome il mercato è europeo noi dobbiamo trasformarci in un’azienda europea di mobilità: siccome le regole del gioco sono europee non è che possiamo giocare solo in Italia, sarebbe come una squadra di calcio che gioca solo in difesa quando invece ci sono competitor europei che si stanno muovendo a tutto campo. Auspico – conclude Mazzoncini - che l’apertura che abbiamo noi in Italia sul trasporto collettivo e condiviso sia seguita dagli altri Paesi”.

 

ASSTRA. Sul tema della concorrenza “siamo pronti a collaborare su tutto quello che fa crescere le imprese e il servizio di trasporto pubblico, prontissimi ad entrare in campo nel mercato della concorrenza, non ci tiriamo indietro davanti agli obiettivi sfidanti – afferma in conclusione dei lavori il presidente dell’Associazione Trasporti, Massimo Roncucci - Però non accettiamo pesi e misure diverse. E non siamo d’accordo con chi vorrebbe mettere sotto tutela le imprese del settore, soprattutto quelle partecipate. Chiediamo regole uguali per tutti e vinca il migliore”.

 

ITALO. Al centro delle riflessioni anche la vicenda Italo, con l’investimento del fondo americano Global Infrastructure Partners: “Abbiamo il più performante ecosistema ferroviario del mondo – afferma l’ad di Fs - visto che 18 mesi fa abbiamo venduto grandi stazioni retail a 20 volte l’Ebitda e ora un operatore che lavora sulla nostra stessa rete ottiene lo stesso risultato. E’ come se fossimo in un negozio dove qualunque cosa che appoggi sullo scaffale acquisisce grande valore”. La vicenda di Italo rappresenta “un bel segnale sul fatto che le cose realizzate hanno portato a un’affidabilità del sistema infrastrutturale italiano” sottolinea invece il ministro Delrio, chiedendosi però perché “non ci siano investitori italiani che investano su aziende italiane”. (Roc – 9 feb)

(© 9Colonne - citare la fonte)