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Anno del cibo italiano:
quattro ministeri per
“lanciarlo nel mondo”

Anno del cibo italiano: <br> quattro ministeri per <br> “lanciarlo nel mondo”

Patrimonio, attrattività, esperienza e condivisione: intorno a questi quattro assi ruoterà il programma dell’Anno del cibo italiano, che si celebra nel 2018 con l’obiettivo di rappresentare la produzione eno-gastronomica e la cucina italiana come grandi attrattori turistici del nostro Paese. Quattro ministeri che fanno Sistema – Mibact, Mipaaf, Maeci e Miur – insieme ad altri attori protagonisti del settore - tra cui Cassa Depositi e Prestiti (Cdp), Enit e Alitalia – per celebrare i nostri prodotti agroalimentari, “un pezzo della cultura nazionale e di tutte le identità locali”, ha sottolineato il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini durante la presentazione dell’evento. Il nostro cibo è patrimonio culturale, quindi, e per valorizzarlo è necessaria “una grande strategia – ha proseguito Franceschini - che il Paese deve seguire”, all’interno della quale si inserisce il “Piano strategico del Turismo”. E il cibo è “un pezzo assolutamente irrinunciabili di questa originalità ed esperienza”, ha sottolineato ancora il ministro dei Beni culturali ricordando anche le altre iniziative già in campo: l’Anno dei Cammini nel 2016 e dei Borghi nel 2017; il 2019 invece sarà l’Anno del turismo lento, che celebrerà “un turismo sostenibile di cui abbiamo bisogno”.

NOTTE BIANCA DEL CIBO ITALIANO - L’Anno del cibo italiano si inserisce “nel solco di Expo – ha detto il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina - in maniera del tutto coerente con il lavoro fatto in questi anni”. E poi l’annuncio di una notte bianca del cibo italiano, da celebrare il 4 agosto in tutta Italia: “Il 4 agosto 1820 è nato Pellegrino Artusi, e a lui in particolare “dobbiamo riconoscere - sottolinea Martina - di aver ‘fatto’ l'Italia anche attraverso l'enogastronomia. Immaginiamo una grande notte dove i musei, le piazze, i ristoranti, le attività pubbliche e private possano organizzare attività e percorsi che rendano evidente quanto ci sia di importante nell'esperienza del cibo italiano per il nostro paese”.

PROMOZIONE ALL’ESTERO - Oltre a configurarsi come patrimonio culturale, il cibo italiano è anche parte integrante dell’immagine del Belpaese nel mondo: insieme al ministero degli Esteri e agli Istituti italiani di cultura all’estero, verrà realizzata una grande campagna di comunicazione internazionale sul brand Italia. Il progetto “Vivere all’italiana” consentirà inoltre una promozione della lingua italiana, dell’arte, della cultura, dell’archeologia e del sistema museale. Attraverso l’organizzazione della cucina italiana nel mondo, poi, Ambasciate, Consolati e Istituti italiani di cultura presenteranno i prodotti alimentari di eccellenza rappresentativi dell’Italia a milioni di consumatori in tutto il mondo.

CDP E ALITALIA - Sarà definito anche un accordo tra Mibact e Cassa Depostiti e Prestiti per sviluppare i servizi di accoglienza rivolti ai turisti presenti lungo gli itinerari di turismo lento: l’obiettivo è favorire l’accesso al credito delle imprese con investimenti diretti allo sviluppo di prodotti agricoli ed enogastronomici. Anche Alitalia “sale a bordo” dell’iniziativa: “Siamo il vettore del Paese – ha affermato Fabio Lazzerini, direttore commerciale della compagnia – e affiancheremo questo processo di promozione delle nostre eccellenze per far sentire il passeggero in Italia prima di atterrare”. “Il cibo per noi è un asse fondamentale – ha concluso Lazzerini – e lo promuoviamo con menù regionali. Il cibo e il turismo sono un’esperienza e noi cerchiamo di utilizzare tutti i frammenti di questa esperienza di viaggio”.

UN ANNO SOCIAL - Durante quest’anno, infine, Mibact e Mipaaf attueranno una completa ricognizione di prodotti agricoli e agroalimentari di eccellenza, ricette della cultura alimentare e culinaria dei territori italiani, circuiti e itinerari di offerta enogastronomica, eccellenze di conoscenze e sapere. L’Anno del cibo italiano sarà anche sui social con l’hashtag ufficiale #annodelciboitaliano e, ha proposto Franceschini, #ilmiopiattopreferito: “Sarò io il primo a iniziare – ha scherzato il ministro dei Beni culturali - con sua maestà la salama da sugo”, tipico della Provincia di Ferrara. (Sip – 20 feb)

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