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TURISMO, L’ITALIA E’ PRIMA
MA SERVE SOSTENIBILITA’

TURISMO, L’ITALIA E’ PRIMA <br> MA SERVE SOSTENIBILITA’

L’Italia è “prima in classifica” nei ranking internazioni del turismo, e questo “rappresenta una grande opportunità ma anche un problema, quello di affrontarne una gestione sostenibile”. E’ questo quello che emerge dall’incontro dedicato al turismo del progetto di ricerca “L’Italia e il valore della reputazione” promosso da Italiadecide insieme a Intesa Sanpaolo. Un progetto che, dal 2016, indaga il posizionamento competitivo del nostro Paese nelle principali classifiche internazionali pubblicate da organismi internazionali e società private con l’obiettivo di verificare la nostra capacità di crescere, attrarre e trattenere risorse, investimenti e talenti e analizzare la posizione attribuita all’Italia al fine di trarre valide indicazioni per migliorare la reputazione del Paese. “Abbiamo censito molti di questi ranking – spiega Stefano Lucchini, chief institutional affairs officer di Intesa Sanpaolo -  e vogliamo capire cosa vogliano”. Ne esce il quadro di un settore in forte crescita, interessato da profonde innovazioni dal lato della domanda e dell’offerta in un mondo dove information technology, piattaforme online, social media giocano un ruolo qualificante. “In Italia – spiega  Lucchini - abbiamo un turismo diffuso” di forte impronta culturale, “e meno male che abbiamo inserito la T di turismo all’interno del Mibact” scherza rivolgendo a Dario Franceschini, ministro dei beni culturali e appunto del turismo. Il quale conferma che "l'Italia è la prima meta desiderata di viaggio e questa è un'opportunità” certo, “ma anche un problema. Mentre in altri settori il tema è uscire dalla crisi, agganciare la ripresa, per il turismo la necessità principale è governare la crescita impetuosa. Non siamo in grado di sostenere questo flusso turistico se non mettiamo in campo una strategia condivisa". Franceschini sottolinea che, come da piano strategico nazionale “voluto da tutti, dobbiamo puntare su un turismo sostenibile e non solo ambientale, e  ognuno deve fare la propria parte. Sostenibile nel senso che abbiamo bisogno di un turismo di qualità, non di quello mordi e fuggi che conclusa e che passa velocemente e non approfondisce”. Qualità da unire però a grandi numeri. “Non mi riferisco ad una nicchia ma a milioni di persone che vengono in Italia e sono in grado di valutare la ricchezza e di rispettarla. Dobbiamo ricercare l'eccellenza in tutti i campi che porta ricchezza in tutti i settori, dall'enogastronomia, allo shopping e all'arte. Parliamo sempre di grandi numeri ma dobbiamo sceglierli altrimenti saremo travolti. Alcuni luoghi turistici hanno problemi di sovraffollamento, mentre ci sono migliaia di luoghi che hanno le potenzialità per attrarre i turisti ma ancora non si sono sufficientemente promossi. E' necessaria quindi un'intensa attività di promozione di tutto il territorio nazionale anche dell'Italia minore, non solo per distribuire ricchezza ma per necessità. L'anno del cibo da questo punto di vista è un'opportunità straordinaria”.

(Sis)

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