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direttore Paolo Pagliaro

La campagna elettorale
è stata molto utile

La campagna elettorale <br> è stata molto utile

di Paolo Pagliaro

(2 marzo 2018) E’ unanime il giudizio negativo sulla qualità della campagna elettorale che si conclude stasera. Abbiamo letto sul Fatto quotidiano che è stata la campagna elettorale più brutta della storia repubblicana. Sul Giornale che è stata “una campagna elettorale ferma a 70 anni fa”. Una campagna senza temi forti di confronto capaci di coinvolgere gli elettori, secondo il Corriere della Sera. Una campagna elettorale triste, secondo La Stampa, deludente secondo Repubblica, “senza pensiero” secondo Avvenire.
Ma forse le cose stanno diversamente. Questa campagna elettorale così vilipesa, potrebbe essere ricordata invece come un punto di svolta nella storia politica della Repubblica, con i principali attori che ne escono molto diversi da come erano entrati.
Da 25 anni il centrodestra aveva un perno, Berlusconi, e alcuni satelliti. Questo schema è saltato, ora il centrodestra è retto da una diarchia e condivide con la sinistra il problema di far convivere moderati e massimalisti. La faglia è profonda, riguarda tutte le principali questioni, e spetterà agli elettori decidere qual è la parte che deve soccombere.
Un’altra novità è la crisi dei partiti personali. Nel Pd, in particolare, l’uomo solo al comando - per la prima volta dopo 4 anni di incontrastata egemonia - deve constatare che la solitudine può non essere un vantaggio. Riaffiora dunque quella vocazione collegiale – anche nella sua deriva correntista - che fu una caratteristica dei due grandi partiti da cui era nato il Pd.
Ma la novità più vistosa di questa lunga campagna elettorale è la trasformazione del Movimento 5 Stelle. Entrato nell’agone come partito antisistema, oggi il Movimento si propone agli elettori con un programma di riformismo radicale compatibile con le regole della democrazia parlamentare e con gli impegni internazionali dell’Italia. Con proposte in qualche caso forse ingenue ma certo non eversive. Con figure degne e con il ripudio del vaffa. Se non è tatticismo ma una vera svolta, tutto si può dire tranne che sia stata una campagna elettorale inutile.

(© 9Colonne - citare la fonte)