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direttore Paolo Pagliaro

Il tramonto
della sinistra

di Paolo Pagliaro

(5 marzo 2018) In quasi tutta Europa i partiti socialdemocratici e socialisti sono in crisi e in alcuni casi rischiano di sparire. In Germania il 20,5 % conseguito dall’SPD alle elezioni federali del 2017 è stato il peggior risultato dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Eppure intorno al volgere del millennio il partito era ancora la forza politica dominante. Nel 1998 i socialdemocratici guidati da Gerhard Schröder avevano raccolto oltre il 40 per cento dei voti. In Francia lo scorso anno il Partito Socialista (PS) è arrivato a un passo dalla scomparsa. Il presidente François Hollande ha addirittura rinunciato alla ricandidatura.
Anche nei Paesi Bassi e nella Repubblica Ceca i partiti socialdemocratici hanno ottenuto risultati a una sola cifra alle elezioni parlamentari dello scorso anno , perdendo dai 15 ai 20 punti rispetto alle consultazioni precedenti. In Grecia il Movimento socialista panellenico alle elezioni del 2012 ha perso più di 30 punti percentuali, nel 2015 è sprofondato ulteriormente e oggi non ha quasi più voce in capitolo. In Austria i socialisti non sono più al governo, così come in Norvegia, mentre continuano a perdere voti in Spagna, Svezia e Finlandia. Le cose vanno meglio nel Regno Unito, dove dopo la Brexit i laburisti hanno risalito la china, e soprattutto in Portogallo, dove il socialista Antonio Costa è al governo in coalizione con la sinistra radicale ed è molto popolare. Ma è un’eccezione.
Quanto all’Italia, ieri la sinistra ha fatto segnare il suo record negativo: mai prima d’ora aveva ottenuto una quota di voti così limitata. Dopo quella francese, la sinistra italiana è oggi la seconda più debole dell’Europa occidentale.

(© 9Colonne - citare la fonte)