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Putin, quanti amici
a Montecitorio…

Putin, quanti amici <br> a Montecitorio…

di Paolo Pagliaro

(19 marzo 2018) Putin che succede a Putin si stenta a definirla una notizia, tanto l’evento era scontato. Con un tasso di popolarità che ha raggiunto l’80%, un sistema mediatico fortemente dominato dal Cremlino e lo scarso appeal degli altri candidati, la rielezione sancita dal plebiscito di ieri era l’unico esito possibile.
Nel mondo Putin ha molti amici e da noi ne ha moltissimi. Dopo il voto del 4 marzo possiamo dire che la schiacciante maggioranza del Parlamento italiano è classificabile come filo-russa. E’ uno schieramento che va dalla Lega a Fratelli d’Italia e passa attraverso i legami personali di Berlusconi e le fascinazioni del Movimento 5 Stelle. Esattamente un anno fa Russia Unita, il partito fondato nel 2011 da Putin, siglò un accordo di collaborazione con la Lega di Salvini. Ne parlò a lungo un sito internet – il Populista - di cui Matteo Salvini è condirettore. Sulla homepage del sito oggi risalta naturalmente il trionfo di Putin. L’articolo principale è dedicato all’”Occidente che se la fa sotto”.
Tra gli amici del Cremlino ci sono alcuni dirigenti di primo piano del Movimento 5 Stelle. E’ stato più volte a Mosca il deputato Manlio Di Stefano, in un caso alla Duna accompagnato da Alessandro Di Battista, in un altro per partecipare a un incontro organizzato anche in quel caso dal partito di Putin. Il leader russo gode della stima di Beppe Grillo, secondo il quale “Putin è quello che dice le cose più sensate sulla politica estera”. E’ nota a tutti, infine, la lunga storia di amicizia fra Putin e Silvio Berlusconi.
Sono amori ricambiati. L’altro giorno i russi sono stati informati da Ria Novosti, l’agenzia di stampa di statale, che gli italiani avevano votato contro l’Europa e pro Putin. Altro che flat tax.

(© 9Colonne - citare la fonte)