Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Francesco e l’etica
degli algoritmi

 Francesco e l’etica <br> degli algoritmi

di Paolo Pagliaro

I colossi tecnologici Ibm e Microsoft hanno  firmato questa mattina un documento che li vincola a una visione etica dell’Intelligenza Artificiale. Lo hanno fatto a Roma, ospiti della Pontifica Accademia della Vita, al termine di un incontro pubblico  che probabilmente lascerà una traccia nella storia della civiltà digitale.
Tra i primi a parlare di “algoretica”, cioè di etica degli algoritmi, è stato nell’ultima edizione del meeting di  Rimini il frate francescano Paolo Benanti, docente di teologia morale all’Università Gregoriana. Voleva dire che all’Intelligenza Artificiale si devono imporre delle regole morali, come si è saputo fare nei settori della chimica o del nucleare.  
Ora qualcosa si sta muovendo, con la Chiesa ancora nel ruolo di apripista.  L’obiettivo, ha spiegato monsignor Vincenzo Paglia, è molto semplice: dobbiamo fare in modo che sia l’uomo a guidare la tecnologia e non viceversaPerché un buon algoritmo diventi un algoritmo buono, occorre che esso non si trasformi in uno strumento di potere e di dominio.
La sfida lanciata questa mattina per volontà di Papa Francesco alla presenza di centinaia di studiosi sembra proibitiva  Il nuovo capitalismo digitale  ricava infatti gran parte dei suoi giganteschi profitti proprio dal controllo e dalla manipolazione dei  comportamenti umani, come ha dimostrato Shoshana Zuboff nel suo saggio sul capitalismo della sorveglianza.  Ma proprio per questo la battaglia per un’intelligenza artificiale umanistica può trovare grande consenso, soprattutto tra i giovani.

 

 

(© 9Colonne - citare la fonte)