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Bonafè (Pd): liquidità e solidarietà contro crisi senza frontiere

Bonafè (Pd): liquidità e solidarietà contro crisi senza frontiere

 “Liquidità e solidarietà per superare una crisi che non conosce frontiere”. A parlare è l’europarlamentare del Partito democratico Simona Bonafè che definisce quella legata al coronavirus “una crisi a velocità diverse” che sta colpendo però tutta l’Europa: “Il virus non si ferma davanti alle frontiere. Tutti i paesi dell’Unione saranno coinvolti”. È necessario dunque aprire gli occhi e fare presto: “La solidarietà conviene a tutti”. “Il Parlamento Europeo non ha mai chiuso – spiega Bonafè a 9colonne -. Giovedì scorso, con modalità straordinarie, abbiamo sbloccato l’utilizzo diretto di fondi strutturali per 37 miliardi”. “In questa fase molto delicata” nell’Unione Europea la Banca Centrale e la Commissione hanno assunto importanti e positive decisioni finanziarie ed economiche: “Quello che sta mancando è il Consiglio Europeo – sottolinea l’eurodeputata - mi auguro che una risposta arrivi. Serve tantissima liquidità prima di tutto. E tantissima solidarietà sia a livello di bilancio sia a livello di emergenza sanitaria”. “L’Europa degli egoismi nazionali – aggiunge Bonafè - ha dimostrato tutti i suoi limiti”.

LA MUTUALIZZAZIONE DEL DEBITO Mentre in Ungheria c’è “chi si è servito dell’emergenza Coronavirus per estendere il lockdown alla democrazia”, qualcosa di “una gravità pazzesca e inaccettabile” (visto che “tutti gli Stati europei sono davanti a un’emergenza e tutti gli stati democratici europei stanno agendo con misure d’emergenza che comunque passano dal Parlamento. E lo stiamo vedendo molto bene in italia...”), è tempo per Bonafè di riflettere su quanto accaduto nella prima fase di gestione dell’emergenza tra i Paesi dell’Unione e di iniziare, soprattutto, a pensare alla fase successiva. “Nella prima fase non ci siamo coordinati: non ci siamo coordinati nel predisporre le misure per limitare la pandemia. Potremmo, però, coordinare le misure di uscita dalla crisi sanitaria. La mancanza di concertazione rischierebbe di vanificare tutti gli sforzi che abbiamo fatto nei nostri Paesi e di rimettere in circolazione il virus”. Secondo Bonafè è dunque necessario “coordinare le misure d’uscita” dalla crisi sanitaria così come è necessaria la solidarietà a livello economico: “Penso che debba valere il principio della mutualizzazione del debito rispetto alle misure per l’emergenza economica da coronavirus. Gli strumenti si decideranno, ma deve passare questo principio. Sia chiaro: - precisa l'eurodeputata Pd - nessuno chiede agli stati Europei di farsi carico di tutto il debito accumulato in questi anni. Ci auguriamo che prevalga questo principio di solidarietà e che si esca da un’Europa dagli egoismi nazionali”.

GLI AIUTI DALL’ESTERO Nei giorni scorsi sono arrivati in Italia materiali, medici e infermieri da Cina, Russia, Cuba. . . “Sì, e anche dall’Albania. Siamo riconoscenti a questi Paesi” dice Bonafè. Ma questo non vuole dire che cambiano i nostri alleati. “Quello dell’Albania è stato un bell’esempio, stiamo registrando in questi giorni molti episodi di solidarietà nei confronti dell’Italia – sottolinea l’eurodeputata del Partito Democratico – la solidarietà che è arrivata nel nostro Paese è sicuramente da valutate positivamente. Certo: abbiamo ricevuto materiale dalla Cina e dalla Russia. Dobbiamo esserne grati. Ma con questo non si intende mettere in discussione alleanze storiche. Questo non significa configurare un quadro geopolitico diverso. Penso che bisogna ringraziare questi Paesi: sono aiuti che ci danno ossigeno in una fase molto complicata, specie perché non produciamo alcuni di quei dispositivi medici di cui abbiamo bisogno in questo momento in Italia. La solidarietà – conclude Bonafè - conviene a tutti: questa è una crisi che non si ferma alle frontiere, è una crisi che non risparmia nessun Paese e nessuno stato membro dell’Europa. Questa volta dobbiamo e possiamo aiutarci tra noi. Sbaglia chi ritiene di poter uscire da solo da questa crisi. Questa è una crisi che ha velocità diverse ma che sta colpendo tutti i Paesi europei. Il coronavirus non si ferma davanti alle frontiere. Tutti i Paesi europei saranno coinvolti: per questo oggi dobbiamo essere solidali. Liquidità e solidarietà serviranno a tutti. La liquidità servirà per far ripartire l’economia. C’è da rimettere in piedi un sistema”. (31 mar . PO / UE / Gil)

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