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direttore Paolo Pagliaro

Maturità, lo studio è last minute e senza compagni

Una corsa contro il tempo che, per molti, si concluderà solo all'ultimo secondo utile. Che, soprattutto a causa dell'emergenza sanitaria, per gran parte del tragitto è stata vissuta in solitaria. E che per la metà dei ragazzi continuerà a essere tale: per loro assolutamente banditi i tradizionali gruppi di studio da notte prima degli esami, nonostante l’allentamento del lockdown. Tutta colpa dei mille ostacoli che quest'anno, come mai accaduto in passato, hanno caratterizzato il percorso degli studenti verso la Maturità. Un secondo quadrimestre svolto solo grazie alla didattica 'a distanza', le informazioni contrastanti sul destino dell'esame con il cambio di formula ufficializzato ad appena un mese dal via, gli strascichi psicologici della quarantena: tutte ragioni che hanno spinto gli studenti a mettere quasi in secondo piano il ripasso finale (quello che i loro colleghi del passato iniziavano mesi prima). Così, a pochi giorni dai primi colloqui orali, circa 1 maturando su 3 – tra i 5mila intervistati da Skuola.net - confessa di non essere ancora entrato in clima maturità.

Appena il 16% si è portato avanti col lavoro già durante il lockdown. La maggior parte dei ‘diplomandi’ ha, invece, atteso di conoscere il contenuto dell'ordinanza sull'esame per partire con lo studio vero e proprio: più di 1 su 2, infatti, dice di aver accelerato con la preparazione solo dal 16 maggio in poi. Un azzardo, visto che il calendario degli orali sarà comunicato a due giorni dalla partenza e molti di loro potrebbero essere tra i primi. Una prospettiva che, però, non li spaventa più di tanto: il 41% del campione spera proprio di togliersi questa incombenza subito. Se non altro per chiudere una stagione davvero complicata, specie dal punto di vista emotivo. Oltre i due terzi degli intervistati (68%) dicono che la chiusura delle scuole ha inciso negativamente sulla loro preparazione in vista dell'esame. E in tanti (38%), guardando in avanti, già immaginano che il voto di maturità sarà più basso di quello che si erano prefissati.

Un senso di scoramento che ha fatto desistere i ragazzi anche dal partecipare a un grande classico dei mesi che precedono ogni Maturità: i gruppi di studio. Durante l'isolamento, al di là delle lezioni quotidiane, in pochi si sono organizzati per confrontarsi in video-chat con i compagni di classe sugli argomenti spiegati dai professori: solo il 17% racconta di aver imbastito dei veri e propri gruppi 'digitali' e il 32% ha interagito al massimo con un paio di compagni; più di 1 su 2 ha fatto tutto da solo (aiutandosi con le risorse messe a disposizione dal web, in primis appunti e riassunti online).

Neanche l'avvio della Fase 2, con la possibilità di vedersi 'dal vivo' (modalità sicuramente più pratica per studiare assieme), li ha smossi. Solo 1 su 5 ha già partecipato a gruppi di ripasso, quasi tutti in luoghi sicuri: 2 su 3 si sono visti in casa, il 28% all'aperto (parchi o biblioteche con giardino). Un altro 31%, però, si sta organizzando in questi giorni. Ma sempre la metà (50%) non ci sta pensando e, anche dovesse essere invitato, ha deciso di non aderire, forse frenato dalla paura.

Una preparazione a cui nemmeno i professori, nonostante la buona volontà, sono riusciti a dare lo sprint. Perché, in parecchi casi, neanche loro avevano tutto ben chiaro: il 56% degli studenti intervistati sostiene, ad esempio, che su molti dettagli del nuovo esame i docenti gli sono sembrati poco sicuri (e il 19% dice che il funzionamento dell'orale lo ha approfondito da solo). L'impegno però c'è stato: più di 7 maturandi su 10 raccontano di aver trovato di fronte a sé insegnanti disponibili (il 57% anche al di fuori dell'orario di scuola). E 1 su 3 ha potuto usufruire di lezioni collettive extra organizzate dai prof per affinare la preparazione; mentre a un altro 23% sono state promesse delle sessioni di ripasso nei prossimi giorni.

(red – 12 giu)

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