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direttore Paolo Pagliaro

Disabili, emergenza
nell’emergenza

Disabili, emergenza <br> nell’emergenza

di Paolo Pagliaro

(7 ottobre 2020) L’Italia è stato il primo paese a credere nell’integrazione scolastica dei ragazzi disabili, lasciandosi alle spalle i ghetti delle classi differenziali, abolite sul finire degli anni Settanta.  Allora si  scommetteva su una scuola capace di aiutare anche gli alunni più deboli a crearsi un autonomo percorso di vita. Ma oggi quel progetto riformatore rischia di naufragare, travolto dalla disorganizzazione, dall’insufficienza delle risorse, dalle procedure  kafkiane con cui in Italia si reclutano gli insegnanti. 

Nei giorni scorsi, alla riapertura delle scuole, la condizione dei disabili si è rivelata un’emergenza nell’emergenza. migliaia di ragazzi sono stati rimandati a casa perché non c’era l’insegnante di sostegno. E circa 160 mila , il 60% del totale, non hanno più trovato il docente che li aveva seguiti l’anno scorso, il che se possibile è ancor peggio. Ora si correrà ai riparti con un concorso ad hoc, ma il danno per quest’anno è fatto. 
Nei mesi scorsi ci sono state ben tre sentenze, due del Consiglio di Stato e una della Corte europea dei diritti dell’uomo, che hanno censurato l’operato dell’Italia in materia di alunni disabili. Le tre sentenze hanno riaffermato il principio che l’integrazione dei disabili è un dovere dello Stato suscettibile di imporsi anche sulle necessità di bilancio; e che l’inclusione di alunni disabili è necessaria anche ai non disabili, perché l’esperienza della diversità sociale fa parte della scuola
Va ricordato infine che le politiche per l’inclusione scolastica  sono tra quelle che l’Europa finanzia con il recovery fund. 

 

(© 9Colonne - citare la fonte)