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direttore Paolo Pagliaro

Sviluppo sostenibile
vittima del Covid-19 

Sviluppo sostenibile <br> vittima del Covid-19 

di Paolo Pagliaro

(8 ottobre 2020) Tra le vittime della pandemia c’è l’ambizione di indirizzare l’Italia verso un futuro di sviluppo sostenibile. Quasi tutti i traguardi indicati dall’Agenda 2030 dell’Onu si sono allontanati. E’ peggiorata la qualità dell’Istruzione: durante i mesi del lockdown, tre milioni di studenti non hanno potuto seguire le lezioni on line e ci si attende un’impennata degli abbandoni. Sono aumentate le disuguaglianze, perché la crisi ha colpito alcuni settori e altri no, alcuni lavoratori e altri no, alcuni territori e altri no. E’ tornato a crescere il numero dei poveri, che si era andato riducendo negli ultimi anni. Sono naturalmente precipitati gli indici relativi alla salute, anche in questo caso con vistosi squilibri tra le diverse regioni. La pandemia ha portato qualche beneficio all’ambiente: sono diminuiti il traffico, la produzione di rifiuti, le emissioni di Co2. Ma questo è frutto non di comportamenti virtuosi bensì di una crisi economica senza precedenti che ha colpito produzione e consumi. 
Oggi, come ogni anno, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile ha presentato il rapporto sullo stato d’avanzamento dell’Agenda 2030 firmata dai 193 Paesi dell’Onu il 25 settembre 2015. La sintesi è che peggiorano povertà, alimentazione, salute, istruzione, parità di genere, occupazione, innovazione, disuguaglianze, partnership, mentre migliorano solo i dati relativi all’economia circolare, la qualità dell’aria e i reati.
Lo sviluppo sostenibile ha trovato un importante alleato Bruxelles. Le cose potranno migliorare se l’Italia darà sostanza alle indicazioni della commissione, che ha scelto di basare il piano per la ripresa dell’Europa su tre pilastri: transizione ecologica, transizione digitale e lotta alle disuguaglianze.

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