Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

A Roma “L’umanità fragile” di Alberto Sordi

Mostre
Le grandi mostre in programma in Italia e quelle che hanno l'Italia, attraverso i suoi grandi artisti, come protagonista nel mondo. Lo "Speciale mostre" è un viaggio tra capolavori, opere d'avanguardia e sperimentali, pittura e scultura, memoria e identità, storia e filosofia, un tributo all'arte e ai suoi protagonisti e un modo per scoprire quanto di buono fanno le istituzioni nazionali e locali per il nostro patrimonio culturale e di creatività.

A Roma “L’umanità fragile” di Alberto Sordi

Si apre martedì 20 ottobre alla Casa del Cinema di Roma la mostra fotografica di Fondazione 3M “L’umanità fragile”, dedicata ad Alberto Sordi. L’esposizione raccoglie le immagini scattate sui set di molti dei film di cui l’attore romano è stato protagonista, facendo emergere la sua abilità nel mettere in scena - attraverso i suoi celebri personaggi – le caratteristiche antropologiche dell’italiano medio dal dopoguerra. Tutte le opere, che rimarranno esposte fino al 28 novembre, appartengono all’archivio di Fondazione 3M, istituzione culturale permanente di ricerca e formazione e proprietaria di uno storico archivio fotografico di oltre 110 mila immagini. La fotografia si dimostra un mezzo di grande efficacia nel sottolineare i gesti, le posture e gli sguardi di Alberto Sordi, permettendo di entrare nel mondo dei suoi personaggi – da Sasà Scimoni, a Ubaldo Impallato, ad Antonio Mombelli – cui sa dare vita con una espressività ogni volta ricca di sfumature diverse, riuscendo a coniugare la dimensione del grottesco a quella del tragico. Dietro lo sguardo severo del maestro di “Bravissimo” e quello baldanzoso del maturo provinciale de “Il diavolo”, le espressioni enfatiche dell’incapace imprenditore de “Il boom” e la normalità tragicamente spiazzata di cui è vittima il protagonista de “Il mafioso”, si nasconde un’umanità fragile che ride anche quando non dovrebbe, fantastica imprese che non porterà a compimento e obbedisce alle direttive borghesi più convenzionali. La mostra “L’umanità fragile” sarà presentata dal critico di fotografia Prof. Roberto Mutti martedì 20 ottobre alle ore 16:00 in diretta streaming dalla Casa del Cinema di Roma, in Largo Marcello Mastroianni 1, nell’ambito della manifestazione Archivi Aperti di Rete Fotografia dal canale YouTube e sulla pagina Facebook di Rete Fotografia.

A FOLIGNO “VERSO IL 2021. DANTE NELL’ARTE CONTEMPORANEA ITALIANA”

Ogni anno le Giornate Dantesche di Foligno consolidano il forte legame della città umbra con il Sommo Poeta. Dal 19 al 25 ottobre un ricco programma di eventi che anticipano l’atteso anniversario delle celebrazioni nazionali del 2021. Per l’occasione la Società Dante Alighieri, risaldando la collaborazione già avviata con la città di Foligno, ha concesso il proprio patrocinio alla mostra “Verso il 2021. Dante nell’arte contemporanea italiana”. L’esposizione, dopo il successo ottenuto presso l’Universidad Católica Argentina di Buenos Aires in occasione dell’83° congresso internazionale della ‘Dante’ (18-20 luglio 2019), era stata ospitata presso la sede centrale di Roma lo scorso marzo. A Foligno arriva il 20 ottobre presso gli spazi dell’ex Teatro Piermarini con la curatela di Italo Tomassoni. Ogni anno il Comitato commissiona ad un artista contemporaneo di fama internazionale una serie di incisioni, ispirate alle cantiche del capolavoro letterario: ne è nata una collezione unica nel suo genere. Le opere sono di Omar Galliani, Ivan Theimer, Bruno Ceccobelli, Mimmo Paladino, Giuseppe Gallo, Enzo Cucchi, Piero Pizzi Cannella, Stefano Di Stasio, Marco Tirelli, Sandro Chia, Gianni Dessì, Nunzio Di Stefano, Emilio Isgrò, Giuseppe Stampone, Roberto Barni. L’edizione del 2020 presenta la ristampa anastatica dell’editio princeps della Divina Commedia (Foligno 1472) edita dall’Editoriale Campi e illustrata da Roberto Barni. La cerimonia di apertura si svolgerà alle 17.00 presso Palazzo Trinci, alla presenza del curatore, dell’artista e del Segretario Generale della Società Dante Alighieri, Alessandro Masi. La rassegna è patrocinata inoltre dalla Regione dell’Umbria, dal Ministero per i beni e le attività culturali, con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno e in collaborazione con Festa di Scienza e Filosofia, Amici della Musica, Cai e Digipass.

PROSTITUZIONE, A MILANO LE FOTO SCATTATE DALLE VITTIME

Oltre ottanta fotografie che raccontano una realtà scottante, scomoda e a tratti agghiacciante: quella della condizione di schiavitù in cui versano ancora le vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale nell’area metropolitana di Milano. Una realtà che spesso non si conosce oppure che si fa finta di non vedere e di cui si preferisce non parlare. Il risultato è un inedito racconto per immagini realizzato da sette prostitute dell’hinterland milanese, di cui 3 rumene, 2 nigeriane e 2 transgender peruviane, che sono state lasciate libere di raccontarsi scattando loro stesse delle fotografie rappresentative della propria realtà, fatta sì di strada, ma anche di vita quotidiana. Sono loro le protagoniste della mostra “Ri-scatti. Per le strade mercenarie del sesso”, in programma fino al 25 ottobre, organizzata per il sesto anno consecutivo insieme al PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano, da Ri-scatti, onlus milanese che dal 2014 realizza progetti di riscatto sociale attraverso la fotografia – e promossa dal Comune con il sostegno di Tod’s. Le istantanee esposte saranno messe in vendita ed il ricavato sarà utilizzato per supportare le attività della associazione Lule onlus, a sostegno delle vittime della tratta a scopo di sfruttamento sessuale. Meg, Jo, Beth, Amy, Hannah, Daisy e Sallie sono donne di età compresa tra i 19 e i 50 anni, talvolta mamme di bambini, qualcuno ancora neonato, altri adolescenti.

ROMA: AL MUSEO DELLE MURA “NARRAZIONI D’ARGILLA”

Le torri delle Mura Aureliane, la sapiente arte ceramica di un gruppo di artiste e il fantastico mondo simbolico delle fiabe: sono questi gli elementi che compongono la mostra “Narrazioni d’argilla. Gli Archetipi nelle fiabe e nei miti” ospitata al Museo delle Mura fino al 15 novembre 2020. L’esposizione, a ingresso gratuito e promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, è ideata dall’associazione culturale Officina creativa le Lase ed è curata da Manuela Troilo. La mostra fa parte di ROMARAMA, il programma culturale di Roma Capitale. “Narrazioni d’argilla” è una rassegna d’arte ceramica in cui l’argilla è lavorata in tutte le declinazioni possibili, con particolare attenzione alle sperimentazioni e contaminazioni dell’avanguardia artistica contemporanea. Unite dall’amore per un mezzo espressivo così versatile, diciotto artiste provenienti da percorsi molto diversi si sono unite in questo progetto espositivo per raccontare le loro emozioni intessute di ricordi di infanzia e rappresentare gli archetipi femminili che si incontrano nelle favole, nei miti, e nei racconti epici. Attraverso un insieme di oltre 70 opere di dimensioni differenti – alcune quasi miniature, altre alte 2 metri – propongono spunti di riflessione e insieme di giocosa fantasia espressiva, spaziando dalle citazioni di Basile a quelle di Calvino, secondo cui la fiaba è una spiegazione generale della vita; il catalogo dei destini che possono darsi a un uomo e a una donna, soprattutto per la parte di vita che è il farsi un destino: la giovinezza, che poi vede la sua conferma nella maturità e nella vecchiaia. Le artiste sono Francesca Bedetti, Eugenia Berčić, Fernanda Andrea Cabello, Cinzia Catena, Luisa del Vecchio, Alessandra Di Marco, Emanuela Fabozzi, Anna Maria Grippo, Robbie Mazzaro, Maria Grazia Morsella, Speranza Neri, Paola Ramondini, Francesca Romana Sansoni, Alessandra Spina, Manuela Troilo, Raffaella Troise, Maria Valerio, Tatiana Viduatto.

STA COME TORRE: PROROGATA LA MOSTRA DEDICATA ALLA COSTA PUGLIESE

Prorogata sino al 29 novembre la mostra Sta Come Torre, a cura di Paolo Mele, con opere realizzate appositamente da Luigi Presicce, Pamela Diamante, Lucia Veronesi, Coclite/De Mattia, Elena Bellantoni e Gabriella Ciancimino al Museo Castromediano di Lecce (martedì/domenica dalle ore 10.00 alle 22.00). La mostra, promossa dalla Regione Puglia – Sezione Turismo e realizzata dal Teatro Pubblico Pugliese nell’ambito del progetto Destinazione Puglia che attiva sinergie tra politiche culturali e promozione turistica, dopo essere stata esposta dal 5 al 30 agosto nelle sei location originarie, è ospitata dal 17 settembre al Museo Catromediano di Lecce. In linea con la sua missione di spazio aperto alla progettualità, secondo il claim “L’Antico è Contemporaneo”, il Museo Castromediano, che rientra nel Polo Biblio Museale di Lecce, ospita la mostra Sta Come Torre nella sua versione completa, con le opere concepite da sette artisti che hanno presieduto le sei “torri contemporanee” della costa pugliese. Un dialogo serrato con la collezione archeologica, quindi, in un incontro meditato tra storie, relazioni, paesaggi e visioni che contrassegnano il percorso permanente del museo. Se Sta Come Torre si è caratterizzata come una mostra in grado di evidenziare il ruolo di osservatori del nostro tempo di 7 artisti della stretta contemporaneità, il Castromediano con il suo percorso archeologico mira a palesarsi come spazio di raccordo tra epoche e culture che hanno contrassegnato il Salento – terra tra due mari – nel corso di interi secoli. Perciò questo primo approdo della mostra è naturale.

Ad accogliere il visitatore la grande installazione di Elena Bellantoni, “ancorata” nell’ingresso principale. Le grandi lastre di pietra di Apricena, risalenti al periodo neogenico della zona garganica che compongono la grande installazione sonora di Pamela Diamante, svettano nello spazio centrale del piano terra dedicato ai paesaggi salentini di terra e pietra, interagendo con l’architettura riconcepita dal museografo Franco Minissi. Il percorso espositivo prosegue con gli orizzonti intimi e personali, come quello “ricalcato” da De Mattia nella sua performance Sei metri di orizzonte di fronte a casa dei miei genitori e nelle Vedute Sbagliate di Coclite. E la linea dell’orizzonte sale sino a incontrare i paesaggi frammentati di Lucia Veronesi i cui tessuti velano simbolicamente e fisicamente la vista del reale, fatta in questo caso dagli oggetti e dagli utensili della quotidianità dei Messapi, gli antichi abitanti di questa terra, e fanno largo ad un’altra, fatta di paesaggi interiori, di desideri e dispositivi narrativi. In cima alla struttura elicoidale del museo, nell’anfratto che ospiterà a breve una ideale immersione nello spazio sacro di una grotta salentina, l’omaggio alla Torre Trasmittente di Luigi Presicce: il video della performance in cui l’artista, nei panni di un moderno Nembrotto, fa visita al cantiere della costruzione di una torre la cui capacità di trasmissione sta per essere ampliata.Paesaggio di intrecci narrativi - di resistenze storiche per gli umani e biologiche per le specie vegetali - che hanno dato vita a storie e leggende del luogo inedite e poco conosciute nelle opere di Gabriella Ciancimino, che chiudono il percorso in dialogo con la sezione dei rituali legati alla morte.

(© 9Colonne - citare la fonte)