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direttore Paolo Pagliaro

Roma: le opere di 19 artisti sulle Mura Aureliane

Mostre
Le grandi mostre in programma in Italia e quelle che hanno l'Italia, attraverso i suoi grandi artisti, come protagonista nel mondo. Lo "Speciale mostre" è un viaggio tra capolavori, opere d'avanguardia e sperimentali, pittura e scultura, memoria e identità, storia e filosofia, un tributo all'arte e ai suoi protagonisti e un modo per scoprire quanto di buono fanno le istituzioni nazionali e locali per il nostro patrimonio culturale e di creatività.

Roma: le opere di 19 artisti sulle Mura Aureliane

La mostra INSIEME è un progetto espositivo ideato da Gianni Politi e realizzato con il sostegno di Ghella SpA, promossa da Roma Capitale, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Dopo il duro periodo pandemico è diventato per Politi necessario esprimere la forza della città di Roma e del suo fermento culturale. Ha così immaginato di appropriarsi delle Mura Aureliane per esporre le Opere di 19 artisti, da lui selezionati nel ruolo di curatore, per costruire un dialogo tra monumento e contemporaneo. La mostra INSIEME sarà fruibile liberamente fino al 30 novembre sulla porzione di Mura Aureliane su via di Porta Labicana. Opere di Maurizio Altieri, José Angelino, Micol Assaël, Elisabetta Benassi, Joanne Burke, Alessandro Cicoria, Stanislao Di Giugno, Rä di Martino, Giuseppe Gallo, Vostok Lake, Emiliano Maggi, Marta Mancini, Andrea Mauti, Nunzio, Lulù Nuti, Alessandro Piangiamore, Gianni Politi, Pietro Ruffo, Delfina Scarpa. “Appropriarsi di un luogo ha sempre avuto il sapore romantico della scorribanda”, secondo Gianni Politi. “Quando gli artisti lo hanno fatto negli anni Sessanta e Settanta erano spinti da una necessità che oggi sentiamo presente. Sono naturali cicli della storia. Lavorando oramai da dieci anni nel quartiere di San Lorenzo, all’ombra delle Mura Aureliane, ho smesso di viverle come un monumento cercando di dialogarci come un mezzo per parlare di arte contemporanea: le Mura diventano mura”.

LIVORNO: L’ARTE ITALIANA DEL NOVECENTO IN “VISSI D’ARTE”

Il Museo della Città di Livorno, situato nel cuore dell’antico quartiere de La Venezia, ospiterà dal 30 ottobre al 31 gennaio 2021 la mostra “VISSI D’ARTE – Cento capolavori dalle collezioni Della Ragione e Iannaccone”, progetto ideato da Sergio Risaliti, Direttore del Museo Novecento di Firenze, e a cura di Eva Francioli, Elena Pontiggia, Sergio Risaliti. Un eccezionale percorso espositivo che riunisce per la prima volta, in un dialogo profondo e serrato, le opere di due importanti collezioni dedicate all’arte italiana del Novecento: quella di Alberto Della Ragione (1892-1973) e quella di Giuseppe Iannaccone (1955), entrambi accomunati dall’intensa passione nei confronti dell’arte italiana, in particolare quella sviluppata negli anni tra le due guerre. In mostra opere di grandi Maestri come Giorgio Morandi, Carlo Carrà, Renato Guttuso, Emilio Vedova, Renato Birolli, Mario Mafai, Scipione e Filippo De Pisis, e ancora Felice Casorati, Aligi Sassu, Ottone Rosai, Carlo Levi e Fausto Pirandello; opere di altissima qualità pittorica esposte in un percorso dialettico dal forte impatto visivo. La mostra, promossa dal Comune di Livorno, sancisce la collaborazione con la Città di Firenze e il Museo Novecento, nel segno dell’arte moderna e della cultura contemporanea. Le due collezioni sono parallele e complementari, seppur frutto di acquisti e scelte maturate in epoche storiche differenti da due appassionati collezionisti, che in comune non hanno solo una smisurata fede nell’arte italiana, ma anche un dato biografico, essendo entrambi nati in Campania per poi svolgere tutta la loro carriera al Nord Italia: in Liguria, a Genova, l’ingegnere Della Ragione, e, in Lombardia, a Milano, l’avvocato Iannaccone. Il titolo dell’esposizione, “Vissi d’arte”, sta a sottolineare proprio la grande passione che accomuna i due collezionisti spinti a dedicare un’intera vita alla ricerca ed al possesso di alcune opere entrate nel mirino del loro prorompente desiderio di bellezza.

GLI UFFIZI A RAVENNA: DANTE NELL’ARTE DELL’OTTOCENTO

In occasione del Settecentesimo anniversario della morte di Dante Alighieri il Comune di Ravenna, l’Assessorato alla cultura e il MAR - Museo d’Arte della città in collaborazione con le Gallerie degli Uffizi presentano il progetto espositivo Dante nell'arte dell'Ottocento. Un’esposizione degli Uffizi a Ravenna. Il progetto nasce da una stretta collaborazione tra il Comune di Ravenna e le Gallerie degli Uffizi, definita con un protocollo di intesa che, nell’ambito di una collaborazione pluriennale, prevede prestigiosi prestiti per la mostra Dante. Gli occhi e la mente. Le Arti al tempo dell’esilio e un nucleo di opere ottocentesche dedicate alla figura di Dante Alighieri, da esporre a Ravenna in deposito a lungo periodo, come parte integrante del progetto Casa Dante. Inoltre ogni anno, in concomitanza con l’annuale cerimonia del dono dell’olio da parte della città di Firenze, gli Uffizi presteranno alla città di Ravenna un’opera a tema dantesco. La prima opera ad aprire il percorso espositivo dedicato al sommo poeta è Dante in esilio, olio su tela di Annibale Gatti in mostra dino al 5 settembre 2021 nei chiostri francescani, limitrofi alla Tomba di Dante. Nell’opera di Gatti il poeta è ritratto in un momento di intima riflessione, in compagnia del figlio, nella pineta di Classe, citata da Dante nel Purgatorio e luogo a lui caro, qui ricordato anche attraverso l’esposizione di una selezione di fotografie storiche provenienti dal Fondo “Corrado Ricci” della Biblioteca Classense. Si rinnova, così ancora una volta, il profondo legame tra Firenze, città natale del sommo poeta, e Ravenna, città che lo accolse e suo ‘ultimo rifugio’.

ROMAISON: RIFLETTORI PUNTATI SULLE SARTORIE DI COSTUME

E’ aperta al pubblico a Roma ROMAISON 2020 - Roma, una Maison straordinaria: archivi e produzioni dei laboratori di Costume, prima edizione del progetto fortemente voluto dalla Sindaca Virginia Raggi, per valorizzare e sistematizzare quel prezioso unicum creativo che caratterizza la città, come uno straordinario laboratorio progettuale diffuso. L’iniziativa è promossa da Roma Capitale. Organizzazione Zètema Progetto Cultura. Contributo tecnico di Rinascente. Si ringraziano Fondazione Cineteca di Bologna, Istituto Luce – Cinecittà e Fondazione Cinema per Roma. Allestita negli spazi del Museo dell’Ara Pacis e curata dalla storica e critica della moda Clara Tosi Pamphili, la mostra riunisce le più importanti sartorie di Costume romane: Annamode, Costumi d’Arte - Peruzzi, Sartoria Farani, Laboratorio Pieroni, Tirelli Costumi, con la presenza di bozzetti dall’archivio personale di Gabriele Mayer - un fondo di riconosciuta importanza storica, che sarà donato alla Galleria Nazionale - e con una sezione dedicata a Mensura, storico produttore di manichini. Il percorso si apre con una mappa che permette di visualizzare la presenza degli atelier sul territorio, disegnando un ipotetico museo d’impresa in itinere. Successivamente il visitatore si trova immerso nell’ambiente di un grande atelier, ricreato per l’occasione: qui la dimensione del lavoro, della tecnica, dell’artigianalità e dell’ispirazione - tipiche dell’ambito laboratoriale - dialoga con l’aspetto della ricerca e della conservazione, sviluppato dagli archivi delle singole maison. Tavoli, strutture metalliche a muro, pedane, tracciano le direttrici per i continui rimandi tra la produzione e le straordinarie raccolte di pezzi storici originali delle collezioni delle sartorie: un corpus alimentato con cura e passione, in quasi un secolo di attività.

(© 9Colonne - citare la fonte)