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Libri, Antonio Talia racconta la Calabria della “Statale 106” 

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(14 gennaio 2021) L’Istituto Italiano di Cultura di Amburgo organizza il  primo evento dopo la pausa natalizia. In modalità digitale lunedì 18 gennaio alle 19, sulla piattaforma Zoom dell’Istituto, si terrà infatti un incontro con l’autore Antonio Talia in cui verrà presentato il suo libro intitolato “Statale 106. Viaggio sulle strade segrete della ’ndrangheta”. L’evento rientra nelle manifestazioni della rassegna “aSudCalabria” ed è organizzato in modalità online dall’Iic di Amburgo in collaborazione con la Casa editrice indipendente “Minimum fax“. L’incontro sará moderato dalla giornalista Maike Albath che curerá anche la traduzione in consecutiva in lingua tedesca. l libro di Talia è un viaggio di 104 chilometri che si tiene su una strada a doppio senso, stretta tra le acque del mar Jonio e le pendici dell’Aspromonte: il percorso da Reggio a Siderno dura solo un’ora e mezza di auto, ma dalla Calabria si ramifica attraverso cinque continenti e oltre quarant’anni di crimini. Dall’omicidio del potentissimo amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato Lodovico Ligato fino a maxioperazioni di riciclaggio a Hong Kong; dai rapporti privilegiati coi narcos colombiani fino al brutale assassinio del giornalista Ján Kuciak e di Martina Kusnírová, in Slovacchia; dal più grande carico di ecstasy di tutti i tempi nascosto nel porto di Melbourne, fino alle guerre che stanno insanguinando i sobborghi di Montréal e Toronto: guidare sulla Statale 106 significa risalire fino alla sorgente del fenomeno globale ’ndrangheta, un’organizzazione capace di celebrare i riti ancestrali di una Madonna in lacrime mentre mette a segno spericolate operazioni finanziarie internazionali da milioni di euro. Statale 106 è un viaggio dentro la storia e la psicogeografia, e il suo punto d’arrivo non può che essere quello di decifrare la mente degli affiliati. Con l'istinto infallibile del giornalista d'inchiesta, la passione del romanziere e l'emozione di chi racconta la propria terra d'origine, Antonio Talia ha costruito un reportage lucido e pieno di rabbia, un'immersione nel male che ha il sapore aspro della verità.


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