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direttore Paolo Pagliaro

“SUI TASSI DI INTERESSE ACCORDO TRA BANCHE”

“SUI TASSI DI INTERESSE ACCORDO TRA BANCHE”

“Sembra esserci una sorta di ‘cartello’ tra le banche italiane in relazione ai tassi di interesse applicati su tutte le forme di finanziamento: dai mutui ai prestiti personali, dallo scoperto di conto corrente ai pagamenti a rate con le carte di credito. Questo cartello o accordo sulle pratiche commerciali, tutto da accertare concretamente, sembra spingere ‘alle stelle’ i tassi di interesse sulle varie forme di credito, molto frequentemente fino al limite delle soglie d’usura stabilite dal ministero dell’Economia e delle Finanze”. È quanto emerge da una ricerca del Centro studi di Unimpresa, che ha analizzato dati del Ministero dell’Economia, della Banca d’Italia e i fogli informativi di sei grandi gruppi creditizi del Paese. L’analisi dettagliata dei principali operatori bancari italiani conferma, infatti, che il divario di tassi tra gli istituti di credito del Paese sia estremamente contenuto e, se l’interesse massimo legale mira a prevenire gli abusi e l’indebitamento eccessivo, lo stesso spinge al rialzo tutti i costi del credito qualunque esso sia. I tassi soglia vanno dal 6,26% per i mutui ipotecari a tasso fisso al 23,92% per il credito revolving (pagamenti a rate con le carte); dal 6,91% dei mutui ipotecari a tasso variabile al 17,92% applicato alla cessione del quinto; dal 17,1% per le aperture di credito fino a 5.000 euro al 15,86% per il credito personale fino a 10.000 euro. Quanto ai tassi medi praticati dalle banche, si va dall1,81% per i mutui ipotecari a tasso fisso al 15,94% per il credito revolving (pagamenti a rate con le carte); dal 2,33% dei mutui ipotecari a tasso variabile all’11,14% applicato alla cessione del quinto; dal 10,52% per le aperture di credito fino a 5.000 euro al 9,49% per il credito personale fino a 10.000 euro. 
(Red – 5 apr)

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