Come cambierà il mondo con la rivoluzione del 5G, un mondo ancora in parte sconosciuto agli stessi operatori della telefonia mobile, la vera novità che consentirà l’interazione tra oggetti: domotica, telemedicina, auto a guida autonoma, e tanto altro, tra cui una vasta gamma di servizi per la quotidianità. Sarà un mondo “in cui non sono più le voci a essere importanti ma i dati – spiega il presidente di Tim Salvatore Rossi al Festival dell’Economia di Trento – Tim ha già abilitato una fabbrica veneta a collegare i robot impiegati in 5G. il 5G cambia la faccia del mondo perché abilita la connessione tra oggetti per fare cose che possiamo immaginarci e altre che nemmeno possiamo”. Fondamentale sarà in questo senso utilizzare al meglio i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza destinati proprio alla transizione digitale. Transizione digitale nella quale un ruolo importante potrebbe rivestire la Rai, nel rinnovato compito di soggetto educatore: come nel secondo dopoguerra il servizio pubblico contribuì a insegnare un linguaggio unico agli italiani, così ora può aiutare a diffondere un nuovo linguaggio digitale. Per Elena Capparelli, direttrice di Rai Play e del settore digital, “il momento è veramente cruciale. Oggi trovare l’utente nel momento in cui dispone del suo time budget è la vera sfida: la popolazione on demand è in lenta e progressiva ascesa, Rai Play in questo è cresciuta di oltre il 20% nel maggio 2021. C’è un processo di alfabetizzazione che ci interessa molto, e l’aspettativa che la Rai aiuti a vivere meglio questo cambiamento. Tutto questo non cancella il passato, la tv tradizionale gode di ottima salute, è un tempo in cui i modelli sono ibridi e tenerne conto è la chiave. Rai play può insegnare un nuovo linguaggio digitale”.
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