Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Maria Teresa Arganelli, quando la Corte dei Conti è femmina

Ritratti
Una galleria giornalistica di ritratti femminili legati all'Unità d'Italia. Donne protagoniste nell'economia, nelle scienze, nella cultura, nello spettacolo, nelle istituzioni e nell'attualità. Ogni settimana due figure femminili rappresentative della storia politica e culturale italiana passata e presente.

Maria Teresa Arganelli, quando la Corte dei Conti è femmina

La prima donna a conseguire le funzioni direttive superiori nelle magistrature ha un nome, anzi un triplo nome, e si chiama Maria Teresa Arganelli: il Procuratore Generale Aggiunto della Corte dei Conti. Pochi giorni fa è intervenuta nel dibattito di maggior attualità politica e di maggior interesse economico, in odor di manovra fiscale. Ha detto che sarebbe necessario "continuare sulla strada di un rigoroso contenimento della spesa". Maria Teresa Arganelli parla chiaro nella requisitoria pronunciata nel giudizio sul Rendiconto Generale dello Stato. Essenziale per il Procuratore Generale puntare sul contenimento della spesa "sul medio periodo sia ai fini della sostenibilità nei mercati del debito sovrano sia ai fini del rispetto dei vincoli europei". Per la Corte dei Conti, nelle parole della Arganelli, bisogna dunque superare la politica dei "tagli lineari e "procedere a tagli selettivi di tipologie di spese ritenute meno utili". Insomma, parole molto razionali che invitano alla riflessione, seguite poi da un passaggio ancora più interessante, che riguarda la maggioranza degli italiani: infatti in quella requisitoria si dice che sarebbe opportuno diminuire il carico fiscale sui redditi dei lavoratori. "Oggi si pone all'attenzione generale l'improrogabile necessità di un intervento in materia fiscale che riduca in misura significativa le aliquote sui redditi dei lavoratori dipendenti e dei pensionati". Sono arrivate poi da parte del governo meno aliquote, diversamente modulate, ma sul più basse occorrerà aspettare per sapere se insomma, alla fine, questi italiani avranno davvero le tasche meno vuote, se potranno concedersi qualche sfizio o almeno chiudere il bilancio del mese in pari, cosa che rende il sonno più profondo di qualsiasi sonnifero. Dipendenti e pensionati, sono nell'alveo dell'attenzione della Corte dei Conti, come a dire i deboli, le categorie più deboli, che fanno più fatica. E siccome si prevede nei prossimi anni "l'incremento del tasso di inflazione" che "potrebbe comportare ulteriori erosioni del potere d'acquisto con conseguente diminuzione del reddito reale delle famiglie e ulteriore contrazione del mercato interno". Insomma cose da scongiurare se non si vuole peggiorare la qualità della vita delle persone. Tuttavia ci sono delle speranze, la Arganelli lo fa percepire chiaramente quando registra che l'evoluzione dei conti pubblici italiani appare "positiva" rispetto ad altri paesi europei ma - sottolinea anche - gli effetti della crisi ancora si fanno sentire. La "lenta ripresa del ritmo di crescita dell'economia italiana" ha consentito finora di recuperare "solo un quarto della perdita di prodotto subita nel biennio precedente, determinando un ampliamento del divario negativo rispetto alla media europea". E quindi c'è molto da fare, ma dà sollievo sapere che guardiana dei conti sia una così attenta figura femminile, come quella di Maria Teresa Arganelli.

 

 

(© 9Colonne - citare la fonte)