Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

AUCKLAND RINUNCIA
ALLO “ZERO-COVID”

AUCKLAND RINUNCIA <BR> ALLO “ZERO-COVID”

Prendendo atto dell’impossibilità di perseguire una politica “zero Covid”, la Nuova Zelanda porrà fine al blocco di tre mesi e mezzo nella città più grande del paese, Auckland, adottando una nuova strategia per combattere il coronavirus. A rendere nota la notizia è stato il primo ministro Jacinda Ardern (nella foto) la quale ha spiegato che a partire dalle 23:59 del 2 dicembre, la Nuova Zelanda sarà meno severa nel tentativo di contenere la variante Delta rinunciando alla pretesa di eliminarla del tutto. “La dura verità – ha dichiarato la Arden - è che la variante Delta è qui e non se ne andrà. Anche se nessun paese è riuscito a eliminarla completamente, la Nuova Zelanda è comunque in una posizione migliore della maggior parte delle altre nazioni per affrontarla”.

Finora il governo guidato dalla Arden ha puntato alla completa eradicazione della malattia, ma l’obiettivo si è di fatto dimostrato irrealistico ed estremamente penalizzante per la qualità della vita (e per l’economia) della popolazione. Del resto, la malattia ha ucciso solo 40 persone su una popolazione di cinque milioni, e la pressione dell’opinione pubblica è aumentata per porre fine al blocco imposto ad Auckland da quando la variante Delta è stata rilevata ad agosto in questa città.

Jacinda Ardern aveva inizialmente pianificato di alleggerire la stretta una volta raggiunto il tasso di vaccinazione del 90% nel paese, ma alla fine ha anticipato la riapertura quando il livello di vaccinazione è intorno all'83%. Il nuovo sistema di contenimento funzionerà “a semaforo”: con la luce verde non ci sarà praticamente nessuna misura preventiva in atto, il giallo richiederà l'uso della mascherina in determinati luoghi mentre il rosso consentirà alle attività di rimanere aperte solo rivolgendosi a clienti vaccinati e osservando un rigoroso distanziamento sociale. (22 NOV - deg) 

(© 9Colonne - citare la fonte)