Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Odifreddi, "Giro del mondo in 80 pensieri"

Libri
Ogni settimana uno scaffale diverso, ogni settimana sarà come entrare in una libreria virtuale per sfogliare un volume di cui si è sentito parlare o che incuriosisce. Lo "Speciale libri" illustra le novità delle principali case editrici nazionali e degli autori più amati, senza perdere di vista scrittori emergenti e realtà indipendenti. I generi spaziano dai saggi ai romanzi, dalle inchieste giornalistiche, alla storia e alle biografie.

Odifreddi,

ODIFREDDI FA IL GIRO DEL MONDO IN 80 PENSIERI

Nel Giro del mondo in 80 giorni il francese Jules Verne mise alla berlina una filosofia di viaggio da agenzia turistica inglese: correre in fretta attorno al globo, senza badare a ciò che si potrebbe vedere, e cercando di tornare il prima possibile a casa. Il tutto non per il piacere di viaggiare, ma per vincere una scommessa quasi pari al costo del viaggio: un gioco a somma zero, in cui si guadagna solo ciò che si è già speso. Nel “Giro del mondo in 80 pensieri” (Rizzoli, pp. 416, euro 20) Piergiorgio Odifreddi propone invece una filosofia opposta: vagare tranquillamente nei continenti della conoscenza, concentrando l’attenzione su ciò in cui ci si imbatte, e curiosando per quanto più tempo è possibile. Il tutto per il puro gusto di capire e imparare, senza preoccuparsi d’altro che del piacere intellettuale: un gioco a somma positiva, in cui si guadagna tutto ciò che si è investito. Gli otto continenti che Odifreddi visita sono la Politica, la Religione, la Storia, la Scienza, la Matematica, la Filosofia, la Letteratura e l’Arte. E di ciascuno di essi il suo album contiene dieci istantanee di soggetti scelti estemporaneamente, ma osservati con sistematicità dal punto di vista del matematico e del razionalista.

 

IL COMMISSARIO RICCIARDI E LE “ANIME DI VETRO”

C’è la morte nell’anima di Luigi Alfredo Ricciardi. Imprigionato nel guscio della solitudine più completa, che non permette a nessuno di intaccare, è sulla soglia della disperazione. All’ottavo appuntamento con i lettori del commissario dagli occhi verdi, più che mai protagonista in una indagine dove tutto è anomalo, Maurizio de Giovanni ci regala con “Anime di vetro. Falene per il commissario Ricciardi” (Einaudi, pp. 400, euro 19) la meraviglia di un romanzo in cui le anime di ciascuno si rivelano fatte di vetro: facili a rompersi in mille pezzi, lasciano trasparire la fiamma che affascina e talvolta danna, e occorre allora il sacrificio della rinuncia, che può apparire incomprensibile ed esporre alla vendetta. Prende così forma un congegno narrativo misteriosamente delicato e struggente, vertiginoso e semplice, che spinge Ricciardi su strade rischiose. E lo costringe a fare i conti con sé stesso e i propri sentimenti.

 

 

WATERLOO SECONDO WALTER SCOTT E VICTOR HUGO

Due versioni differenti nei toni e nei sentimenti della battaglia di Waterloo nel racconto di due letterati eccelsi, Walter Scott e Victor Hugo, schierati in campi avversi. A cura di Sergio Valzania, con traduzione di Vittorio Frizzi e Mario Picchi, Sellerio propone “Waterloo” (Sellerio, pp. 264, euro 16). “Enigma Waterloo”: così Valzania denomina l’incertezza che circonda la battaglia, non solo il suo svolgersi, lo stesso nome, i meriti e gli errori, ma perfino chi ne fu veramente il vincitore. Di questa ambiguità sono prova le due ricostruzioni che compongono questo Waterloo: la prima stesa da Walter Scott nella sua monumentale Vita di Napoleone Buonaparte; l’altra è un lungo racconto della giornata campale, costruito nella forma di una visita al campo di battaglia, contenuto nei Miserabili di Victor Hugo. Due versioni tanto differenti anche nei toni e nei sentimenti, che suggeriscono in generale la doppiezza della storia stessa. Tanto che Valzania può concludere la sua Nota al volume che vincitore fu, anche, Napoleone, lo sconfitto di quell’ora, che però coronò “un progetto di autocelebrazione perfettamente riuscito” invece di finire mediocremente all’Elba.

 

“UMANI E UMANAOIDI”, VIVERE CON I ROBOT

Tra vent’anni potrebbe esserci un umanoide amico in ogni casa per assistere i nonni, portare i nostri figli a scuola e prepararci il caffè. Aiutano l’uomo nei lavori domestici, intervengono accanto ai chirurghi nelle sale operatorie, affrontano situazioni estreme, dai disastri naturali ai conflitti. In un futuro non poi così lontano l’uomo vivrà e lavorerà con robot costruiti a sua immagine e somiglianza, sempre più sofisticati negli aspetti cognitivi come in quelli emotivi. Una prospettiva affascinante che suscita domande ineludibili. Per esempio: macchine che sanno decidere, scegliere, pensare hanno anche delle responsabilità nei nostri confronti? E noi, a nostra volta, abbiamo responsabilità verso di loro? Questi i temi affrontati in “Umani e umanoidi. Vivere con i robot” di Roberto Cingolani e Giorgio Metta (Il Mulino, pp. 184, euro 15). Cingolani, fisico, è direttore scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova. È stato membro dello staff del Max Planck Institut di Stuttgart, visiting professor presso l’Università di Tokyo, professore aggiunto presso la Facoltà di Ingegneria elettronica dell’Università di Richmond, Virginia. È autore di numerose pubblicazioni, tra cui “Il mondo è piccolo come un’arancia” (Il Saggiatore, 2014), e di circa quaranta brevetti. Metta, ingegnere, è direttore dell’iCub Facility all’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit), dove guida lo sviluppo del robot umanoide iCub, ed è professore di Robotica cognitiva all’Università di Plymouth (Uk). Autore di numerose pubblicazioni, ha lavorato all’Mit di Boston, è stato responsabile di diversi progetti europei e consulente come esperto di robotica nell’ambito dei programmi della Commissione europea.

 

“I PANNI DEL SARACINO” DI GLADIS ALICIA PEREYRA

Il 18 maggio 1291 San Giovanni d’Acri, ultimo caposaldo cristiano in Palestina, cade per mano del Sultano di Egitto. Il giorno dopo inizia la storia raccontata nel romanzo “I panni del Saracino” di Gladis Alicia Pereyra (Manni, pp. 456, euro 20). In una vivace ricostruzione storica di avvenimenti reali e immaginari scorre la vita di Nerino dei Buondelmonti. Cavaliere fiorentino, francescano e poi pirata e corsaro al servizio di Genova, Nerino è protagonista di guerre sanguinose, carneficine, rapimenti e riscatti in un Mediterraneo senza pace sconvolto dalla furia del potere ad ogni costo. Ma nel romanzo c’è anche l’amicizia, la lealtà e un grande amore che trascinano il lettore fino all’ultima pagina. Gladis Alicia Pereyra è nata in Argentina da madre italiana e padre argentino. Nel 1973 si è trasferita a Roma dove vive e lavora. Si occupa di storia medievale e nel 2011 ha esordito per Manni con il romanzo “Il cammino e il pellegrino”.

 

 “LA MADRE” DI ORIETTA CICCHINELLI: PRESENTAZIONE AL FESTIVAL EUTROPIA

Dopo il successo ottenuto a Roma (presso la libreria Arion Montecitorio e al Caffè Letterario di via Ostiense) e a Spoleto  (Palazzo Mauri, alla presenza dell’assessore alla Cultura, il premio Oscar Gianni Quaranta), il racconto “la madre” della giornalista Orietta Cicchinelli Edito da Ned, verrà  presentato l’1 luglio, dalle 19.30 all’interno del Festival Eutropia. Durante la presentazione, interverrà la cantante e musicista Marina Rei (che sarà poi protagonista sul palco di Eutropia dalle 22 con un concerto gratuito), l’attrice Cinzia Mascoli, che leggerà brani scelti del libro, e il noto psichiatra e neurologo Elio Sena che ha firmato l’introduzione de “la madre”, mentre la prefazione è a cura del popolare attore Maurizio Battista. La madre è un racconto lungo che segna un duplice esordio, quello come scrittrice della giornalista Orietta Cicchinelli (responsabile del servizio Cultura e Spettacoli di Roma del quotidiano Metro) e quello dell’agenzia di comunicazione NED, di Pier Paolo Mocci, in qualità di casa editrice.  La madre – dedicato allo scrittore e poeta romano Vincenzo Cerami, con il quale la scrittrice era unita da un profondo legame affettivo – è un progetto che nasce dal racconto di un’esperienza personale, colma di sensazioni ed emozioni legate alla figura materna, non solo quale genitrice, ma anche sotto forma di ritorno alle origini, alla Madre Terra appunto. La madre è distribuito in esclusiva a Roma nel circuito ARION – Le librerie indipendenti dal 18 Maggio 2015.  Il disegno in copertina è un’illustrazione originale della giovane artista Martina Rossi (Scuola Romana Fumetti).  “Ho scritto questo libro durante il primo Natale senza lei – spiega l’autrice Orietta Cicchinelli – un evento che non poteva passare sotto silenzio. Mentre la vedevo ancora china a mettere nel camino il ciocco più grosso, la ricordavo sulla pagina, per “regalare” ai miei qualcosa di particolare. Ne è venuto fuori un racconto per me e, mi auguro per il lettore, emozionale, di getto. Spero ora di trasferire un’emozione anche a chi lo avrà tra le mani… Intanto, su richiesta del premio Oscar Gianni Quaranta sto preparando con Elio Sena l’adattamento teatrale del testo che dovrà essere pronto per il 2016”.  La madre continuerà il suo tour romano il 14 luglio, alle 21, ospite della rassegna Lungo il Tevere…Roma. Ad agosto si sposterà in Abruzzo dove sono previsti già tre incontri:  la sera del 14 agosto sarà a Rendinara, ospite dell’evento dedicato alle tradizioni locali, poi a Castronovo (San Vincenzo Valle Roveto) e a Tagliacozzo. Pier Paolo Mocci, editore, riserverà 1 euro a copia (prezzo di copertina 6 euro) per l’acquisto di prime necessità per le giovani madri in difficoltà ospitate nella casa-famiglia Protettorato di San Giuseppe a Roma, mentre l’autrice cederà la totalità dei suoi diritti d’autore sempre in favore di beni per le ragazze-madri di Via Nomentana 341. (PO / red)



(© 9Colonne - citare la fonte)