Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

L'opera lirica
protagonista a Torino

Teatro
Dai palchi più prestigiosi agli spettacoli di provincia, lo "Speciale teatro" presenta ogni settimana le novità in cartellone in giro per l'Italia. Tra classici della commedia e della tragedia, opere, One man show, cabaret e "prime", le rappresentazioni teatrali vengono anticipate attraverso una descrizione sintetica dello spettacolo, della sua scenografia e dei suoi autori e interpreti, oltre a un piccolo vademecum con le date e gli orari.

L'opera lirica <br>protagonista a Torino

THE BEST OF ITALIAN OPERA: LA LIRICA PROTAGONISTA A TORINO
Il Teatro Regio e la Città di Torino, in collaborazione con Fondazione per la Cultura Torino, hanno deciso di dedicare il mese di luglio al grande pubblico dell’Expo Universale, avvenimento nel quale Torino giocherà un ruolo fondamentale, sia per le proposte culturali che, come sempre, sarà capace di offrire, sia per la posizione strategica a soli 33 minuti di treno da Expo 2015. Per rispondere alla crescente passione per la musica lirica, sul palcoscenico del Teatro Regio verrà presentato “The Best of Italian Opera”. Dal 9 al 26 luglio si alterneranno quattro grandi opere del melodramma italiano: “La bohème” di Giacomo Puccini, “Il barbiere di Siviglia” di Gioachino Rossini, “La traviata” di Giuseppe Verdi e “Norma” di Vincenzo Bellini. Un grande sforzo produttivo che impegnerà tutte le maestranze del Teatro nell’allestimento di un’opera diversa ogni giorno per un totale di sedici recite. Il pubblico avrà così la possibilità di ammirare quattro titoli fondamentali della storia dell’opera italiana, passando dal tragico al sublime, senza tralasciare l’ironia e il sorriso; capolavori assoluti interpretati e diretti da grandi artisti protagonisti della scena internazionale e con l’Orchestra e il Coro del Teatro Regio. Primo titolo in programma non poteva che essere “La bohème” di Giacomo Puccini (9, 14, 18 e 23 luglio 2015) opera simbolo del Teatro Regio, dove Puccini decise di rappresentarla in prima assoluta nel 1896. In questa occasione andrà in scena la storica versione con i bozzetti e i figurini firmati da Eugenio Guglielminetti in un allestimento tutto “Made in Regio” capace di far rivivere il gusto pittorico della tradizione. Protagonisti di una delle più celebri storie d’amore di tutti i tempi saranno: Barbara Frittoli, Stefano Secco, Maria Teresa Leva e Markus Werba diretti dal giovanissimo e talentuoso Andrea Battistoni. “Il barbiere di Siviglia” di Gioachino Rossini (10, 15, 19 e 24 luglio) vedrà in scena autentici fuoriclasse del genere buffo come Antonino Siragusa, Marco Filippo Romano, Chiara Amarù, Roberto de Candia e Nicola Ulivieri protagonisti dell’allestimento che vanta le scene di Claudia Boasso, i costumi di Luisa Spinatelli e la regia di Vittorio Borrelli, sul podio Giampaolo Bisanti. La comicità spontanea di quest’opera, capace di trascinare il pubblico dal sorriso alla sonora risata, contagerà tutti e sarà difficile uscire dal teatro senza canticchiare “largo al factotum della città”. “La traviata” di Giuseppe Verdi (11, 16, 21 e 25 luglio) sarà quella firmata dal regista Laurent Pelly, una delle produzioni che ha ottenuto i più ampi consensi di critica e di pubblico, premiata dalla critica giapponese che, nel corso della nostra tournée del 2010, la definì una delle tre migliori produzioni viste in Giappone e che il pubblico di Tokyo salutò con oltre diciotto minuti di applausi. L’opera “più rappresentata al mondo” sarà diretta da Francesco Ivan Ciampa, nel ruolo di Violetta Valéry, la funambolica Désirée Rancatore, soprano che coniuga agilità vocali da brivido a una intensa capacità espressiva, accanto a lei Piero Pretti e Luca Salsi, uno dei principali protagonisti dell’ultima tournée in America. “Norma” di Vincenzo Bellini, sarà presentata nell’allestimento firmato da Alberto Fassini, la regia originale verrà ripresa per l’occasione da Vittorio Borrelli. Sul podio dell’Orchestra e del Coro del Regio un direttore affermatissimo nel panorama internazionale: Roberto Abbado. Tra i protagonisti il meglio del belcanto: Maria Agresta, che ricordiamo splendida protagonista de I Vespri siciliani, Roberto Aronica e Riccardo Zanellato. Anche chi non conosce l’opera avrà sicuramente nella memoria una delle più famose arie per soprano: “Casta Diva” resa indimenticabile dalle interpretazioni di Maria Callas. (Red)

Foto di Ramella&Giannese

BARBARA DE ROSSI E’ MEDEA A OSTIA ANTICA
Aprirà il 9 luglio con “Medea” di Jean Anouilh, con Barbara De Rossi, per la regia di Francesco Branchetti, la quarta stagione teatrale “Aspettando la luna” al teatro romano di Ostia Antica (Viale dei Romagnoli, 717 - Roma). Anche quest’anno tanto gli appuntamenti in cartellone: da “Fedra” di Seneca interpretata da Caterina Costantini e Lorenza Guerrieri, per la regia di Silvio Giordani, al “Kiron Cafè” di Aurelio Gatti, tratto da Ovidio, da “I Menecmi” di Plauto per la regia di Vincenzo Zingaro a “Odyssey” con musica dal vivo di Alessandro Mancuso. La “Medea” di Anouilh si apre con la protagonista e la nutriceprofughe nei pressi di Corinto dove la maga era giunta con il suo amato Giasone, dopo avere viaggiato insieme per dieci anni colmi di passione, eccessi e assassinii. Qui le due donne sentono grida e suoni di festa che arrivano da lontano e Medea scopre che stanno festeggiando Giasone, che l’indomani sposerà Creusa la figlia di Creonte, il re di Corinto. Questa è la molla che scatena in Medea un incontenibile odio e desiderio di vendetta verso l’uomo che le è stato complice fino ad allora in tutto, nel bene e nel male e compagno, in una passione che in lei non conosce limiti. Medea folle di odio e di amore, sola, rifiutata dalla società, dapprima è disperata e combattuta sul da farsi ma quando incontra Giasone che accusa solo lei di tutto l’orrore che hanno commesso insieme, ricordando al contempo, con pietà e nostalgia, il sentimento passato, a questo punto, inferocita dalle parole dell’amato, mette in atto la sua terribile vendetta. Biglietto evento speciale di prosa 10 euro, servizio di prenotazione 1 euro a biglietto. (Cle)

“SAUL”, IL CAPOLAVORO DI ALFIERI AL VASCELLO DI ROMA
A 35 anni dall’ultima edizione allestita su un palcoscenico nazionale - quella di Renzo Giovampietro, del 1980 - la compagnia del Teatro del Loto riporta in scena il “Saul” di Vittorio Alfieri diretto da Stefano Sabelli, dal 2 al 4 luglio al Teatro Vascello di Roma (Via G. Carini 78). In una Galilea metafisica e senza tempo, rivive il capolavoro in versi del nostro teatro attraverso l’interpretazione di Sabelli, affiancato da Gregorio De Paola, Bianca Mastromonaco, Giulio Rubinelli, Fabrizio Russo e Pasquale Arteritano, gruppo di talenti diplomati al Centro sperimentale di Cinematografia o formatisi nella Scuola Propedeutica d’Arte Scenica del Loto. In questa tragedia, che si consuma nell’arco di una giornata (alba, giorno, tramonto e notte), David e gli altri personaggi dell’opera, si fanno, per Saul, specchio e simbolo d’ogni umano e contraddittorio sentimento. In tal modo, viene ancor più evidenziata la dolorosa solitudine del vecchio Re d’Israele e quell’ondeggiare tempestoso del suo animo, fra bisogno di affetto e diffidenza, malinconia e ira, fino all’esplosione della follia e dell’estrema libertà del suo sentire e agire, che lo rende così attuale. In questo allestimento, la musica - con partiture Klezmer e il Requiem di Mozart, contemporaneo al Bardo di Asti, eseguite dal vivo dal Trio dei fratelli Miele (Angelo Miele, bajan; Alessandro Miele, violino; Maria Miele, violoncello), fa da contrappunto agli endecasillabi di Alfieri, esaltandone la potenza epica e lirica, che rimanda a vecchie e nuove diaspore e intifade. Un tessuto musicale, che fa emergere, con grande efficacia, le molteplici verità di un personaggio straordinario e unico nel Teatro italiano. Per complessità, potenza e modernità, il folle Re alfieriano, avverso al clero e che teme il guardarsi dentro, nulla ha da invidiare ai grandi, folli Re shakespeariani. (Cle)

FRINGE FESTIVAL: RIFLETTORI PUNTATI SU “SCENA ROMANA”
Al Roma Fringe Festival 2015, in attesa della finalissima del 5 luglio, riflettori puntati sulla “Scena Romana”, una selezione degli spettacoli più rappresentativi della stagione appena conclusa proposti dalle realtà più interessanti e vivaci del teatro indipendente della capitale: Teatro Studio Uno, Teatro Dell’Orologio, Teatro Argot Studio, Teatro Tordinona, Carrozzerie n.o.t. e Teatro e Critica Webzine. Dal 28 giugno al 3 luglio nei giardini di Castel Sant’Angelo sui tre palchi del Roma Fringe Festival si alterneranno sette spettacoli secondo l’ormai collaudata formula fringe, tre repliche in tre diverse serate con tre differenti fasce orarie 20.30, 22 e 23.30. In scena Citizen X (Teatro Tordinona), Cuoro (Carrozzerie n.o.t) , Ferite d’Arma da Gioco (Teatro dell’Orologio), Le città invisibili (Argot studio) , L’Intruso (Teatro e Critica), Tetro (Teatro Studio Uno). Ospite speciale in questa nuova sezione dedicata all’off romano sarà Andrea Cosentino con il suo ironico e intelligente varietà post televisivo Telemomò. Artista eclettico e geniale Andrea Cosentino, abruzzese di nascita ma romano di adozione, rappresenta in pieno lo spirito off che il teatro indipendente romano sta cercando di promuovere e di mettere in luce in questi ultimi anni, diventando in questa occasione il trait d’union tra tutti i teatri. Una rassegna questa all’interno del Roma Fringe Festival che vuole essere oltre una vetrina anche un’occasione di riflessione e scambio tra i teatri romani, auspicando un futuro di collaborazioni e progetti condivisi, proseguendo un dialogo iniziato in questi ultimi anni e che promette un futuro in cui “fare rete” oltre ad essere un valore produttivo, aggregativo e artistico diventi fattivamente qualcosa di concreto. (Red)

“STORIA DI QU” DI FO E RAME IN SCENA A MILANO
Dopo la presentazione in forma di studio all’interno della 14esima edizione di Tramedautore, “Storia di Qu” andrà in scena in versione definitiva durante Expo 2015, nell’ambito di una collaborazione con Padiglione Italia, dal 3 giugno al 5 luglio al Piccolo Teatro Studio Melato. Basato su un racconto del poeta e scrittore cinese Lu Xun, noto anche per il suo contributo alla nascita della lingua cinese moderna detta semplificata, Storia di Qu, testo inedito e mai rappresentato di Dario Fo e Franca Rame, con la regia di Massimo Navone, narra le peripezie di un personaggio (lo interpreta Michele Bottini), buffone-emarginato che vive di espedienti e combina guai, un prototipo universalmente riconoscibile nelle diverse culture popolari, “cugino” dei nostri zanni e del nostro Arlecchino, ma capace di agire nei confronti del potere costituito con la forza eversiva di un fool shakespeariano. In scena, con Bottini, 27 artisti (10 attori, 3 acrobati, 4 musicisti, 9 danzatori) danno vita ad una pièce tragicomica che, attraverso il gioco dell’affabulazione e della contaminazione ironica tra elementi classici e contemporanei, fonde gli ingredienti del teatro popolare della tradizione occidentale agli echi di una Cina fantastica. Il progetto nasce per costruire un’esperienza di collaborazione tra giovani attori, scenografi e costumisti, studenti e attori diplomati di Milano Teatro Scuola Paolo Grassi, della Scuola di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Brera, dell’Accademia dell’Arte di Arezzo. A queste istituzioni si sono aggiunti gli allievi musicisti di Civica Scuola di Musica Claudio Abbado – Civici corsi di Jazz, gli allievi della Civica Scuola di Cinema e di Laboratorio di Circo Quattrox4. (Red)

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