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Carolina Kostner, dalla caduta ai campionati del mondo

Ritratti
Una galleria giornalistica di ritratti femminili legati all'Unità d'Italia. Donne protagoniste nell'economia, nelle scienze, nella cultura, nello spettacolo, nelle istituzioni e nell'attualità. Ogni settimana due figure femminili rappresentative della storia politica e culturale italiana passata e presente.

Carolina Kostner, dalla caduta ai campionati del mondo

Lo tsunami giapponese deve aver spaccato anche le piste di ghiaccio, e così s’è portato via da Tokyo persino i Campionati del Mondo di pattinaggio, costretti a chiedere dunque asilo alla Russia, dove a Mosca partiranno il prossimo 24 aprile. La nostra Carolina Kostner parteciperà. Se apri l’homepage del suo sito, non devi schivare quintali di foto in posa prima di leggere qualche notizia, perché – insolita scelta per una ragazza poco più che ventenne – campeggiano stralci di agenzie stampa in primo piano. Torino, 5 aprile (LaPresse) – “È stato giusto spostare il mondiale. Dopo quello che è successo ho voluto innanzitutto pensare alla gente che era lì sul posto, quelli che hanno perso la loro casa, i bambini che sono rimasti senza i genitori. Anche in Italia a L’Aquila qualche anno fa c’è stato un terremoto e in parte abbiamo vissuto anche noi un po' di questo disastro”. Così Carolina ha commentato la tragedia giapponese. “Io adoro il Giappone e anche i tifosi giapponesi che sono delle persone squisitissime, gentili e sempre disponibili. Si vede che lo sport lì è molto seguito e rispettato a differenza dell'Italia dove si parla quasi solo di calcio. Sono sicura che il Giappone si rifarà e che il pattinaggio tornerà sicuramente alla ribalta prima di quanto noi pensiamo”, ha poi proseguito. E pensare che, la sportiva più cliccata sul web nell’anno 2010, sia stata anche data per spacciata, per vinta, per finita. A fine marzo, “la Repubblica” gli dedica una intera paginata, aprendo così: “Spacciata. Anzi un vuoto a perdere. Un anno fa Carolina Kostner si era schiantata sul ghiaccio. Non bastassero le cadute olimpiche era arrivata anche la condanna di Gianni Petrucci, presidente del Coni. Anzi la gogna mediatica: ‘Non è una campionessa’. Tradotto: ‘È un bidone, è un oggetto smarrito’”. È pure che in Italia non si può “cadere”. Che poi, se vai a vedere, quelli che stanno dalla parte della buca, o te l’hanno costruita loro o sono gli stessi che stavano prima dalla parte del trionfo, delle medaglie, dei record. E che la Russia sia la nemesi della nostra Carolina, che quelli dalla parte della buca tornino a battere le mani, magari dopo che si sono tolti la terra dalle unghie. E la caduta, proprio per l’eco di polemiche che ha portato alla giovane Kostner, le ha lasciato del dolore, forse più interiore, ma che ha scelto una gamba per somatizzarsi: “Io ho male a un ginocchio, ma per la prima volta gareggio da sola, dopo anni passati a cercare di accontentare gli altri e a chiedere un po' di rispetto. Ora non più. La lezione mi è servita. La stima delle persone che per me contano ce l'ho, me la faccio bastare. Sento di poterlo dire: Carolina sul ghiaccio ora balla da sola, ed è felice così”. Finisce l’intervista a “Repubblica”. Inizia il Campionato. Sul ghiaccio ballerà da sola, questa volta aiutiamola a non farle sentire troppo freddo.

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