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GIOVANNI LINDO FERRETTI, FEDELE ALLA SUA LINEA

Corre l’anno 1993, ed un tizio strano, a metà tra un paziente di manicomio, un punk inglese, uno spettro ed un folletto, scrive il seguente testo di canzone: “Adesso Roma è un borgo catacombale/Firenze un fiume secco un piano alluvionale/Milano è un paesaccio di bottegai/Arcore galleggia tra i ghiacciai/Genova corsara ha navi stellari/Bologna ha un centro studi agro-spaziale”. Il tizio si chiama Giovanni Lindo Ferretti, è il già leader dei CCCP, gruppo punk rock di radici emiliane, che nasce a Berlino nel 1982 e si scioglie col crollo dell’omonimo muro. Da quelle macerie risorge sottoforma di CSI, il Consorzio Suonatori Indipendenti. In sostanza finisce lì, anche se seguiranno altre sigle, come quella dei PGR, Per Grazia Ricevuta. Lo strepitoso meglio dell’esperienza artistica di cui parliamo, lo ha dato il binomio Ferretti-Zamboni, non a caso i due che diedero vita al tutto, incontrandosi nella città tedesca, simbolo della Guerra Fredda e del discrimine tra blocco comunista e più generico Occidente. Massimo Zamboni alla chitarra (elettrica, distorta, disturbata), Giovanni voce e testi (elettrici, distorti, e soprattutto disturbanti). Torniamo al 1993, anno di “Maledirai”, di cui abbiamo letto all’inizio, che narra di una “geografia politica”, con qualche elemento predittivo come la “Genova stellare”, che oggi assoceremmo facilmente al genovese leader del Movimento 5 Stelle. Ma ancora siamo nell’ambito della fantasia associativa, lo siamo ancora per poco perché, nel 1993, subito dopo il brano tuona: “Maledirai la Fininvest/Forma stato aziendale/Politica virtuale/Sonno della ragione/Sogno di una nazione”. Fa impressione pensare che esattamente vent’anni dopo, la profezia di Ferretti ha compiuto il suo arco materiale e si è totalmente avverata. Lui l’aveva detto un anno prima della famigerata “discesa in campo” di Silvio Berlusconi in politica, contro il “pericolo comunista”. Il testo, la sua modernità, deve aver sorpreso anche Germano Maccioni, che ha realizzato “Fedele alla linea”, un documentario sul front-man dei CCCP. La pellicola è stata presentata da poco a Bologna, in presenza di Giovanni Lindo Ferretti, il quale ha preso la parola per dire che oggi “mi spavento delle persone che fanno della politica una religione, più cresco meno importanza le do”, anche perché “da vecchio sono diventato cattolico, stronzo e reazionario”. I tanti seguaci del Ferretti e compagnia, che seguaci non dovrebbero essere ma lo sono stati assai (“non fare di me un idolo mi brucerò/se divento un megafono mi incepperò”), sono fortemente scossi dalla brusca virata del proprio beniamino. “Il Fatto Quotidiano”, che in marzo raggiunse il cantante “in cima ai monti dell’Appennino per incontrare Giovanni Lindo Ferretti. Ex di Lotta Continua, ex leader e cantante dei CCCP - Fedeli alla linea e dei CSI, ha rinunciato a tutto e da anni vive isolato”, sintetizza il presente: “Ora è un integralista cattolico ispirato da Ratzinger, ma per molti dei suoi vecchi fan è un traditore”. Traditore. Di quale fedeltà non è dato sapere (la linea, ricordava lo stesso Ferretti, va seguita con fedeltà, anche quando non c’è). Intanto è possibile sentire il “traditore”, ancora una volta, in “Saga - Il Canto Dei Canti - Opera Equestre”, album da poco distribuito, narra la storia nel rapporto uomo-cavallo. “Nell’anno di grazia 2013, sessantesimo di mia vita – dice da ultimo Ferretti - non vorrei essere che qui dove sono in libera compagnia di uomini cavalli e montagne, affaccendato in un teatro barbarico di cui SAGA è suono e senso. Nessuna intenzione di rievocare un passato ad uso di comparse in costume e a beneficio di ciarlatani, ma piuttosto la necessità di evocare un futuro che renda merito all’epica che l’ha generato, a chi ci ha preceduto”. Sonno della ragione? Sogno di una nazione.

(Valerio de Filippis)

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