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direttore Paolo Pagliaro

Così ho vissuto,
il Secolo di Boris Pahor

Libri
Ogni settimana uno scaffale diverso, ogni settimana sarà come entrare in una libreria virtuale per sfogliare un volume di cui si è sentito parlare o che incuriosisce. Lo "Speciale libri" illustra le novità delle principali case editrici nazionali e degli autori più amati, senza perdere di vista scrittori emergenti e realtà indipendenti. I generi spaziano dai saggi ai romanzi, dalle inchieste giornalistiche, alla storia e alle biografie.

Così ho vissuto, <br> il Secolo di Boris Pahor

COSI’ HO VISSUTO, IL SECOLO DI BORIS PAHOR

Esce il 28 agosto per la collana Overlook di Bompiani “Così ho vissuto. Il secolo di Boris Pahor”, a cura di Tatjana Rojc. Il Novecento è il secolo di Boris Pahor: il maggiore scrittore sloveno di cittadinanza italiana, nato 100 anni fa a Trieste, ne ha vissuto gli orrori e le conquiste, facendosene testimone per eccellenza. Il racconto della sua esperienza esistenziale è, dunque, un racconto etico e vivo, denso di avvenimenti e aneddoti che seguono un tracciato cronologico ma mai banale o scontato. La sua biografia si sviluppa attraverso questo racconto, fatto da Pahor in prima persona, e contestualizzato dalla curatrice. Non si tratta solo di una autobiografia ma anche di una storia di Trieste, storia in cui si specchia la storia del novecento europeo. Così, accanto alla storia viva, in presa diretta di Trieste, della comunità slovena e delle altre comunità che arricchivano e in parte arricchiscono, la città; accanto alla cronaca della disgregazione dell’Impero asburgico, della Grande guerra, dello squadrismo e del fascismo, Boris Pahor racconta la sua crisi esistenziale, l’esperienza della guerra in Africa, l’adesione al Fronte di liberazione sloveno e la conseguente deportazione nei lager, il difficile ritorno alla libertà e alla vita. Un libro che si legge come un romanzo. Un libro che rimarrà come testimonianza inaggirabile della storia d’Europa. (Red)

 

IL MONTALBANO DEL NORD INDAGA SULLA FAMIGLIA SANTI

Lo storico Giulio Massobrio racconta per Bompiani “L’eredità dei Santi. Una nuova indagine del commissario Piazzi” in libreria dal 4 settembre nella Collana Narratori Italiani. Il secondo romanzo della serie del commissario Stefano Piazzi, il Montalbano del nord Italia, è ambientato in un paesino immaginario della provincia di Alessandria. E’ il 1937: il boscaiolo Emilio Santi resta vittima di un incidente. Emilio, vedovo, lascia due figlie, Ausilia di 18 anni e Clelia di 16. Nel 1963 ad Alessandria Clelia Santi viene trovata barbaramente uccisa nel laboratorio tessile in cui lavora. A indagare è il commissario Piazzi, aiutato prima da un solo maresciallo, poi a poco a poco da vari altri collaboratori. In un primo tempo i sospetti si concentrano su un piccolo delinquente di quartiere, con cui Clelia aveva rapporti, ma presto un colpo di scena spariglia tutte le piste: nel Tanaro viene trovato il corpo di un’altra donna, anch’essa assassinata. Nella famiglia Santi tutti nascondono molti più segreti (e responsabilità e denaro) di quanto non si possa immaginare. E sono accecati dalla avidità. (Red)

 

IL REGNO DELLE DONNE SECONDO RICARDO COLER

Fra le novità di Nottetempo c’è, in uscita il 30 agosto, “Il regno delle donne”, il racconto dell’esperienza di Ricardo Coler – medico e reporter argentino - nel paese dei Mosuo, comunità matriarcale della Cina Sud Orientale. L’ultimo matriarcato cinese e uno degli ultimi del mondo, quello dei Mosuo, sopravvive in Cina sulle sponde del lago Lugu, in prossimità del confine col Tibet, grazie all’isolamento di cui ha goduto la regione fino agli anni Settanta. Nonostante i tentavi di ingerenza del governo centrale, i Mosuo, una comunità di circa 40.000 persone, vivono ancora oggi in base alle regole della loro tradizione millenaria. Qui la donna si occupa della distribuzione del lavoro e della gestione del denaro, mentre all’uomo sono affidate piccole questioni di secondaria importanza che riguardano la comunità. I rapporti tra uomini e donne sono guidati dal desiderio e dall’amore, senza vincoli di stabilità o durata; la forma più istituzionale che assumono è l’“axia” o “matrimonio passeggero” che non ha altra regola che il piacere reciproco. In quello che Coler definisce “il più puro dei matriarcati” e che non è il rovescio del patriarcato, non esistono né istinto di vendetta né senso di colpa, qualunque forma di violenza è considerata semplicemente vergognosa e fonte di discredito sociale. (Red)

 

“IL SUICIDIO DEI BUONI”, HECTOR SALGADO IN AZIONE

E’ passato da poco il Natale e in una Barcellona fredda, piovosa e in piena crisi economica, l’ispettore di polizia di origine argentina Héctor Salgado è ossessionato dalla misteriosa scomparsa di Ruth, la sua ex moglie, sparita nel nulla sei mesi prima. E’ in libreria per Rizzoli “Il suicidio dei buoni” di Antonio Hill. Nonostante abiti da moltissimi anni nella capitale catalana, Héctor non si sente davvero a suo agio in quella città. A complicare le cose c’è un difficile e quanto mai dubbio caso di suicidi in serie. Tutte le vittime lavoravano per la stessa azienda produttrice di cosmetici. Il direttore finanziario si uccide dopo aver ammazzato la figlioletta di pochi mesi e la moglie. Quello che sembra essere un caso di violenza domestica si rivela da subito qualcos’altro, quando anche Sara, la fedelissima segretaria del direttore generale, fratello della proprietaria dell’azienda, si uccide e un’altra donna viene ritrovata senza vita dopo aver ingerito una quantità eccessiva di sonniferi. Quale può essere il motivo scatenante di questa serie di apparenti suicidi? Le indagini di Héctor si intrecciano fatalmente a quelle relative alla scomparsa della ex moglie, di cui si sta occupando la sua collega, l’agente Leire Castro, che scoprirà segreti sorprendenti. Dopo L’estate dei giochi spezzati, vero fenomeno editoriale in Spagna, anche questo secondo romanzo vede protagonista l’ispettore Salgado e conferma le ottime doti di giallista di Antonio Hill, che confeziona un thriller avvincente, dall’ambientazione curata e dal ritmo incalzante, grazie ai frequenti cambi di prospettiva e ai numerosi colpi di scena. (Red)

 

EXPO 58, JONATHAN COE RACCONTA LA GUERRA FREDDA

E’ in uscita il 28 agosto per Feltrinelli Expo 58, di Jonathan Coe. L’Exposition Universelle et Internationale de Bruxelles del 1958 è il primo evento del genere dopo la Seconda guerra mondiale. La tensione politica tra la Nato e i paesi del blocco sovietico è al suo culmine. In piena Guerra fredda, dietro la facciata di una manifestazione che si propone di avvicinare i popoli della Terra, fervono operazioni d’intelligence in cui le grandi potenze si spiano a vicenda. Incaricato di sovrintendere alla gestione del pub Britannia nel padiglione inglese è un giovane copywriter del Central Office of Information di Londra, Thomas Foley, che si trova così catapultato al centro di un mondo d’intrighi internazionali di cui diventa un’inconsapevole pedina. (Red)

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