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direttore Paolo Pagliaro

“RINUNCIO ALLA PARTITA DEL CUORE, PECCATO”

“RINUNCIO ALLA PARTITA DEL CUORE, PECCATO”

“Ho deciso di non giocare la partita del cuore di quest’anno. Anche se mi costa dal punto di vista personale perché siamo fatti di carne e giocare con Baggio, Batistuta e Antognoni per uno come me che ama il calcio (non ricambiato, lo so) era un piccolo sogno: inutile nascondersi, siamo uomini. Però sono il presidente del consiglio di un paese che non merita polemiche ridicole come questa”: così il premier Matteo Renzi sulla sua pagina Facebook, annunciando che non giocherà nella Partita del Cuore organizzata da Emergency per il prossimo 19 maggio a Firenze, in seguito alle polemiche sollevate dal Movimento 5 Stelle per la diretta tv sulla Rai a ridosso dell’appuntamento elettorale del 25 maggio. “Maggio 2013, Torino – racconta Renzi sul social network -. Mi invitano alla partita del cuore, allo Juventus stadium. Anche un cuore viola come il mio deve ammettere che è bellissimo. E la città risponde alla grande: beneficenza, emozioni, divertimento. Torno negli spogliatoi e scatta in me l’istinto della competizione. Il prossimo anno facciamo la partita a Firenze, propongo. Ci danno l’ok e destiniamo l’incasso a Emergency. Sono felice. Poi, come noto, cambio mestiere. Qualche giorno fa mi chiama Gino Strada e mi chiede di rilanciare l’attenzione dei media, di aiutare anche nel mio nuovo ruolo, per fare della partita un'occasione di sostegno per i progetti di Emergency. Lo faccio volentieri. E qui casca l’asino, anzi il grillo. Cinque stelle mi accusa di strumentalizzare il calcio in campagna elettorale, di volere la diretta tv per conquistare voti. I miei amici si domandano con la consueta gentilezza se mi hanno mai visto giocare per pensare che un mio assist sposti voti. Ma il punto non è questo. Il punto e che grazie alla rabbia e alla paura dei grillini per la prima volta si sporca un evento come la partita del cuore che da anni unisce gli italiani. Strumentalizzare gli 80 euro, i segreti di stato, gli investimenti sulle scuole è ancora polemica politica. Strumentalizzare la beneficenza no”. “Non hanno paura di me calciatore – continua Renzi -. Hanno paura di chi vuole cambiare l'Italia, restituire speranza, cambiare la protesta in proposta. Per questo tutti i giorni attaccano sul personale, sul pesante. Va bene, lasciamoli fare, mettiamo al sicuro ciò che non merita di essere sporcato. Io quest'anno non gioco. Ma chiedo comunque alla mia Firenze di rispondere alla grande. Che l'Artemio Franchi sia pieno, che siano tante le donazioni, che sia una grande festa. Mostriamo in diretta tv il cuore grande di questa città così solida, perché solidale. E le lasciamo le meschinità a chi se le può permettere. Un sorriso e avanti tutta”. “La presenza di Renzi, Nardella (candidato a sindaco del centrosinistra al Comune di Firenze, ndr) o di qualsiasi altro politico alla Partita del Cuore che la Rai trasmetterà in diretta il 19 maggio, a pochi giorni dalle elezioni, è inammissibile. La normativa sulla par condicio parla chiaro” aveva tuonato ieri in un’intervista al Fatto Quotidiano il grillino Roberto Fico, presidente della Commissione di vigilanza Rai. Polemiche che non erano piaciute a Gino Strada, fondatore di Emergency e organizzatore dell’iniziativa, che dal Sudan aveva dichiarato: “A me interessa che l’evento si svolga e che si raccolgano fondi per curare le persone. Tutto il resto sinceramente mi interessa poco. Mi spiace però che le polemiche politiche rischino di sporcare un evento benefico, di solidarietà”. (Roc – 23 apr)

 

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