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La tenacia di una donna nel romanzo di Lindsay-Abaire

Libri
Ogni settimana uno scaffale diverso, ogni settimana sarà come entrare in una libreria virtuale per sfogliare un volume di cui si è sentito parlare o che incuriosisce. Lo "Speciale libri" illustra le novità delle principali case editrici nazionali e degli autori più amati, senza perdere di vista scrittori emergenti e realtà indipendenti. I generi spaziano dai saggi ai romanzi, dalle inchieste giornalistiche, alla storia e alle biografie.

La tenacia di una donna nel romanzo di Lindsay-Abaire

“GOOD PEOPLE”: LA TENACIA DI UNA DONNA NEL ROMANZO DI LINDSAY-ABAIRE
Margie Walsh è una madre single della periferia di Boston alle prese con i mille problemi della vita quotidiana: le rate dell’auto, i conti del dentista, la figlia Joyce, che richiede tempo e attenzioni. Quando perde il lavoro come cassiera a causa dei continui ritardi, non le resta che rivolgersi a un vecchio compagno di scuola, Mike, che negli anni ha perso di vista ma che è convinta possa darle una mano. Se Margie è una donna sull’orlo della disperazione, pronta a tutto, Mike è invece un affermato dottore che vive in una bella casa, con una bella moglie, e che si gode una tranquilla vita di successi. Due caratteri diversi, due contesti opposti che faranno nascere sviluppi e rivelazioni imprevedibili. “Good people” (Bompiani, pp. 192, 10 euro) di David Lindsay-Abaire è la storia della lotta di una donna tenace in un’America che sembra concedere infinite opportunità di carriera, ma in cui superare gli steccati sociali è una sfida forse troppo ardua. (Red)

“INVENTARE LA PACE”: UN DIALOGO SULLA PERCEZIONE
“Inventare la pace” (Bompiani, pp. 264, 20 euro) muove dalla constatazione che gli uomini, di solito, “guardano il mondo senza osservarlo”, lasciandosi scorrere davanti agli occhi, magari con indifferenza o per mancanza di tempo, tutto ciò che di male ci accade intorno, quotidianamente: guerre, ingiustizie, sofferenze, violenza. Quali sono allora le conseguenze etiche di questo guardare senza vedere? E, soprattutto, che fine ha fatto la nozione di pace in tale contesto di non-attenzione, non-conoscenza? Wim Wenders, regista contemporaneo, e Mary Zournazi, filosofa, dialogano su una delle questioni cruciali del nostro tempo, affermando la necessità non più differibile di reinventare un linguaggio visivo e morale finalizzato alla pace e alle strategie per costruirla insieme. Ecco la vera sfida intellettuale del Terzo Millennio. (PO / Red)

UN UNIVERSO FAMILIARE IN “IL VELENO DELL’OLEANDRO”
Pedrara. La Sicilia dei Monti Iblei. Una villa perduta sotto alte pareti di roccia tra l'occhieggiare di antiche tombe e il vorticare di corsi d'acqua carezzati dall'opulenza degli oleandri. È qui che la famiglia Carpinteri si raduna intorno al capezzale di zia Anna, scivolata in una svagata demenza senile. Esistono davvero le pietre di cui la donna vaneggia nel suo letto? Dove sono nascoste? Ma soprattutto, qual è il nodo che lega la zia al bellissimo Bede, custode della proprietà e ambiguo factotum? I Carpinteri scavano nel passato, cercano negli armadi, rivelano segreti, vogliono, all'unisono, verità mai dette e ricchezze mai avute. Tra le ombre del giorno e i chiarori della notte, emergono influenze di notabili locali, traffici con poteri occulti e soprattutto passioni ingovernabili. Le voci di Mara, nipote prediletta di Anna, e di Bede, guidano i lettori dentro questo sinuoso labirinto di relazioni, rimozioni, memorie, fino a scavalcare il confine della stessa morte. Simonetta Agnello Hornby, in “Il veleno dell'oleandro” (Feltrinelli, pp. 224, 8,50 euro), mette a fuoco un micro-mondo che pare allargarsi, a rappresentare i guasti, le ambizioni e le ansie di liberazione dell'universo familiare. (PO / Red)

“IL SOLE CHE CAMMINA” DI ADELE VIOLI
La personalità di riferimento delle vicende narrate in “Il sole che cammina” (Zona, pp. 150, 15 euro), di Adele Violi, è Tadayasu Kanzaki, un uomo nato l'8 settembre 1943 nella città di Okayama, in Giappone, che nel 1974 si trasferì in Italia con la famiglia e vi visse sino alla morte, avvenuta il 22 ottobre 2008 all'ospedale di Melegnano, in provincia di Milano. La storia personale del signor Kanzaki, uno dei pionieri in Italia dell'associazione laica buddista Soka Gakkai Internazionale, è utilizzata dall’autrice come filo conduttore per descrivere una vicenda corale, che si svolge tra l'Italia e il Giappone, e interpretare, alla luce delle esperienze dei protagonisti, aspetti chiave della filosofia buddista, basata sul Sutra del Loto e sull'insegnamento del monaco giapponese Nichiren Daishonin (1222-1282). Nel racconto è presente anche l'autrice, la quale narra di sé mediante "frammenti" autobiografici, leggendo i quali è possibile cogliere la determinazione con la quale Violi ha rielaborato il rapporto con i maestri e la filosofia buddista nella sua vita quotidiana. Con gli interventi di Roberto Baggio, Marita Bombardieri, Vittorio Petrone. (PO / Red)

NORA ROBERTS RACCONTA “UN AMORE PERICOLOSO”
Diventare una detective specializzata in incendi dolosi del Baltimore Police Department non è stato facile, ma Catarina “Reena” Hale, di origini italiane, crede che ne sia valsa la pena. Non c’è niente che le piaccia di più della sfida di trovare le ragioni che spingono qualcuno ad appiccare il fuoco. L’unico inconveniente è che sembra che non esista l’uomo capace di sopportare i suoi orari e il suo lavoro così esposto ai pericoli. Fino a quando non conosce il suo vicino di casa, Bowen Goodnight, che la accetterà per quello che è e per quello che fa. Ma proprio quando le cose sembrano andare per il verso giusto, Reena inizia a ricevere telefonate anonime da un uomo che minaccia di distruggere tutto ciò che lei ha di più caro, compresa la sua famiglia. Uno psicopatico la cui malvagità non conosce limiti. Tutto questo è “Un amore pericoloso” (Leggereditore, pp. 464, 14 euro) di Nora Roberts. (PO / Red)

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