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direttore Paolo Pagliaro

Milano omaggia Mimmo Rotella a Palazzo Reale

Mostre
Le grandi mostre in programma in Italia e quelle che hanno l'Italia, attraverso i suoi grandi artisti, come protagonista nel mondo. Lo "Speciale mostre" è un viaggio tra capolavori, opere d'avanguardia e sperimentali, pittura e scultura, memoria e identità, storia e filosofia, un tributo all'arte e ai suoi protagonisti e un modo per scoprire quanto di buono fanno le istituzioni nazionali e locali per il nostro patrimonio culturale e di creatività.

Milano omaggia Mimmo Rotella a Palazzo Reale

MILANO OMAGGIA MIMMO ROTELLA

Fino al 31 agosto Palazzo Reale, a Milano, presenta la mostra “Mimmo Rotella. Décollages e retro d’affiches”, curata da Germano Celant, promossa e prodotta da Comune, Palazzo Reale, Mimmo Rotella Institute e Fondazione Mimmo Rotella. L’esposizione costituisce una prima puntuale ricognizione sull’attività iniziale dell’artista di Catanzaro, scomparso a Milano ne 2006, all’età di 88 anni, noto per l’invenzione del décollage, forma artistica da lui ideata e realizzata a partire dai primi anni Cinquanta. La mostra - in cui sono presenti circa centosessanta opere - si focalizza sul periodo che si estende dal 1953, anno delle prime sperimentazioni sul manifesto lacerato, per arrivare al 1964 quando Rotella partecipa alla Biennale di Venezia. Per contestualizzare l’opera di Rotella all’interno del panorama artistico internazionale dell’epoca e comprendere il suo contributo e la sua originalità, vengono esposti alcuni lavori che si confrontano con quelli di altri grandi protagonisti dell’arte moderna e contemporanea, europei e americani, quali Filippo Tommaso Marinetti, Enrico Prampolini, Kurt Schwitters, Hannah Hoch, Jean Fautrier, Alberto Burri, Lucio Fontana, Piero Manzoni, Jacques Mahé de la Villeglé, Raymond Hains, Andy Warhol e Michelangelo Pistoletto. Seguendo il percorso della carriera di Rotella sono presentati quei lavori realizzati a ridosso degli anni Sessanta, momento in cui intesse i primi rapporti con la Francia - tramite il Nouveau Réalisme - e gli Stati Uniti, dove già nel 1961 partecipa presso il Museum of Modern Art a New York a “The Art of Assemblage”. Sempre più attivo tra Roma e Parigi, Rotella ha modo di lavorare a stretto contatto con gli artisti della Pop Art e di aprire i suoi orizzonti sul contesto americano, esperienza che culmina nel 1962 con la sua personale a Buenos Aires e con la partecipazione a “New Realists” a New York. (red)

A MELBOURNE GLI ORSI DI PAOLA PIVI
L’artista italiana Paola Pivi presenta a Melbourne, fino al 31 agosto, alla National Gallery of Victoria Federazione Court, l’installazione “You started it... I finish it" che presenta otto sculture a grandezza naturale e in varie pose di orsi scolpiti con schiuma di uretano e ornati di piumaggio psichedelico per creare una scena enigmatica, surreale e di eccesso barocco che vuole trasportare i visitatori in un mondo fiabesco in cui forme inaspettate diventano stranamente familiari e prevale il principio del puro piacere. La 43enne artista milanese, Leone d’Oro alla Biennale del 1999, vive e lavora a Anchorage, in Alaska ma ha vissuto in tutto il mondo, tra cui l’India, Shanghai e la remota isola di Alicudi in Sicilia. Ha esposto, tra l’altro, a Parigi, New York, Hong Kong e Shanghai e ha ricevuto numerose commissioni pubbliche, come dal Frieze Art Fair di Londra (2003), dalla Fondazione Trussardi di Milano (2006), dalla Tate Modern di London (2009) e nel 2013 ha lavorato a due opere pubbliche a New York: “How I Roll”, progetto di public art fund con un aereo Piper ruotante sulle ali installato vicino a Central Park e due zebre collocate su una montagna coperta di neve in piena città. L’artista è inoltre artefice dell’opera work in progress “Tulkus 1880-2018” con cui mira alla creazione di una collezione completa di ritratti dei tulku di tutto il mondo - che nel buddhismo tibetano sono le reincarnazioni riconosciute di precedenti maestri buddisti - a partire dall'inizio dell’arte fotografica ad oggi. Finora in tutte le scuole del buddhismo e nelle aree del mondo in cui si pratica questa religione Pivi ha raccolto oltre 1100 ritratti fotografici. La ricerca di Pivi continuerà a crescere e ad essere presentata all’estero fino al 2018 per un totale di 10 mostre, dopodiché le opere saranno donate al popolo tibetano. (PO / red)

AL VITTORIANO LE OPERE SOSPESE DI IRENE PETRAFESA
Fino al 7 settembre il Complesso del Vittoriano, a Roma, ospita Irene Petrafesa con la personale dal titolo “Tra terra e mare”. L’esposizione – curata da Claudio Strinati e Nicolina Bianchi e patrocinata dalla Regione Lazio, da Roma Capitale, dalla Provincia di Bari, dalla Provincia di Barletta, Andria e Trani e dal Comune di Andria – offre la possibilità di ammirare circa 40 lavori della 62enne artista barese, degli ultimi quattordici anni di lavoro, tutti caratterizzati da un senso di sospesione. Si va dal ciclo “Mediterraneo” a “Frammenti Metropolitani”, da “Paesaggi industriali…ciminiere” passando per “What identity”, “Profili” fino a “Respiri”, “Passeggeri e “Sospeso”, serie quest’ultima in cui, come spiega l’artista stessa “qualsiasi suono viene ovattato, attutito, qualsiasi movimento o immagine perdono di intensità, diventano fluidi ed è lì che io immagino possa anche avere origine la vita”. (PO / red)

A ROMA UNA “OASI” SCULTOREA-MUSICALE
Fino al 7 settembre il Macro di Roma presenta Oasi, una originale installazione scultoreo-musicale adattiva nata dalla collaborazione tra l’artista Licia Galizia e il compositore Michelangelo Lupone. Appositamente concepita per lo spazio del Museo d’arte contemporanea, l'opera è il risultato artistico di un progetto di ricerca denominato Adamo (Adaptive Art and Music Opera) promosso da Space Italia, realizzato dal Centro Ricerche Musicali di Roma con il sostegno di Filas-Regione Lazio. L’installazione è concepita come un luogo di esperienza multisensoriale, che integra le forme plastiche alla musica, generata e modulata dalle stesse, e consente al visitatore una fruizione più partecipata, mediante un ambiente interattivo nel quale immergersi, in grado di mutare comportamento in funzione degli accadimenti che si svolgono al suo interno. Tutti gli elementi dell’installazione sono infatti sensibili alla posizione, al movimento, al contatto con il fruitore, mutando e adattandosi rispetto ai suoi gesti e alle condizioni dell’ambiente circostante: la presenza e la posizione del pubblico, i momenti del giorno e lo scorrere del tempo, i suoni, i rumori o le voci circostanti, le variazioni di luce e le azioni tattili effettuate su di essa. L'opera si basa sui Planofoni, una particolare tecnologia ideata dal compositore Michelangelo Lupone, in grado di produrre e diffondere il suono che emana dai materiali naturali e sintetici (metalli, legno, carta, vetro e derivati di questi) utilizzati e messi in vibrazione con appositi dispositivi elettronici, che danno vita ad una partitura musicale indotta dalla struttura della materia, dalle geometrie del design, dagli orientamenti e le curvature delle superfici, dai volumi plastici occupati. In ognuno degli ambienti il visitatore è invitato ad entrare scalzo, al fine di percepire meglio le forme e le qualità vibrazionali delle pavimentazioni. (red)

UN “CONCERTO” DI TRONCHI D’ALBERO
Con la mostra “Concerto per natura morta”, fino all’1 settembre al Muse di Trento, il 32enne artista napoletano Roberto Pugliese permette di ascoltare i suoni della natura, del bosco e dell’ambiente attraverso la mediazione dell’arte. La molteplicità delle forme naturali è, da sempre, fonte di ispirazione per artisti, poeti e musicisti che raccontano e interpretano l’ambiente attraverso l’immaginazione e la creatività e in quest’esposizione 13 tronchi di albero risuoneranno dell’interazione tra naturale e artificiale. Arte visiva, musica, teatro, scienza si plasmano e si fondono per coinvolgere i visitatori e trasmettere loro, assieme alle conoscenze specifiche, anche l’amore per la natura e l’ambiente, sempre protagonisti delle iniziative del Muse trentino. Infine, la mostra costituisce la trasfigurazione in chiave poetica dell’esposizione “Wood. Legno, edilizia, tecnologia”, ospitata nella Galleria dell'innovazione in Trentino. Il legno, dunque, quale vero protagonista degli allestimenti del museo, sia nella dimensione pratica del costruire e del fare impresa, sia in quella poetica della rappresentazione artistica. (red)

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