Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

M.O. GIRO: MANCANO
MEDIATORI EFFICACI

M.O. GIRO: MANCANO <BR> MEDIATORI EFFICACI

La tragica situazione in cui si trova oggi la Striscia di Gaza è un “drammatico déjà vu” dovuto anche alla “mancanza di mediatori” efficaci. Lo afferma a 9colonne il sottosegretario agli Esteri Mario Giro commentando le ultime notizie che giungono in queste ore dal Medio Oriente. “Le due parti non hanno intenzione di recedere per il momento e si assiste tristemente – afferma Giro -, ad una mancanza di mediatori, nel senso che i mediatori sono più deboli di una volta. Il Quartetto (il gruppo istituito a Madrid nel 2002 che comprende Usa, Russia, Unione Europea e ONU ndr) in questi anni non ha funzionato. Oggi a noi tocca fare tutto il possibile perché si arrivi prima ad una tregua e poi ad una soluzione definitiva del conflitto”. Insiste più volte su questo punto il sottosegretario Giro che sottolinea: “Mi riferisco in particolare al portavoce del Quartetto, a Tony Blair, che non si è sentito mai in questi anni. Abbiamo avuto una carenza totale di iniziativa – sottolinea Giro- . Gran parte dei problemi che abbiamo oggi derivano dal fatto che negli anni di calma non è stata trovata alcuna soluzione”. Una soluzione definitiva che non può prescindere, secondo il rappresentante della Farnesina, dalla discussione sulla fine dell’embargo imposto da Israele ed Egitto alla Striscia di Gaza dal 2007. “L’Italia – spiega Giro - si rende conto che non si potrà avere una tregua definitiva se non si discute anche della questione del blocco di Gaza ma le soluzioni sono già state tutte scritte, non c’è niente che dobbiamo inventarci. Dobbiamo solo trovare una volontà politica, altrimenti ciclicamente ci ritroveremo allo stesso punto. Il Quartetto deve essere messo nelle condizioni di funzionare e di trovare una soluzione che possa garantire le due parti allo stesso modo, altrimenti non c’è soluzione politica e non c’è soluzione del conflitto”. Intanto, mentre sembra lontanissima una soluzione politica duratura della questione israelo-palestinese, sulla Striscia di Gaza continuano a piovere bombe, cresce ad un ritmo impressionante il numero di uomini donne e bambini palestinesi uccisi, feriti e sfollati a causa dell’offensiva israeliana, mentre il braccio armato di Hamas prosegue il lancio di razzi e si scontra ormai anche sul terreno con l’esercito israeliano. Nel corso di una riunione della Commissione Esteri alla Camera, ieri, il sottosegretario Giro aveva parlato dell’impressione che Israele e Hamas “non sappiano ciò che stanno facendo”. “L’ho detto nel senso che strategicamente non c’è alcuna soluzione in questa ripresa dei combattimenti – ha detto Giro -. Perché non c’è, non esiste una soluzione militare e securitaria al conflitto in corso. Siamo tutti d’accordo sul diritto di Israele alla sicurezza e sul diritto dei palestinesi ad un loro Stato ma non è certo in questo modo che si potranno raggiungere questi obiettivi”. Secondo Giro Israele e Hamas “non sono lungimiranti”. “Nessuno – ha spiegato - può vincere questa guerra con mezzi militari. La soluzione è politica e su questo ripeto, c’è stata una carenza di attivismo politico da parte del Quartetto”. Il sottosegretario Giro ha poi commentato l’astensione dell’Italia e del blocco dei paesi europei rispetto al voto, ieri all’Onu, sull’apertura di una Commissione d’inchiesta sull’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza, approvata con 29 voti a favore. “L’Italia si è astenuta insieme all’Europa per significare la sua presa di distanza da tutto ciò che sta avvenendo – ha detto Giro-. E’ una posizione morale. Naturalmente non basterà questa posizione, ci vuole una ripresa di creatività politica” ha proseguito il ministro che si dice “inorridito” dalle immagini drammatiche che in questi giorni arrivano dalla Striscia dalla Gaza, così come “lo fummo per i ragazzi ebrei uccisi e per il ragazzo palestinese ucciso. Sono tutte notizie tragiche che danno anche il senso dell’inutilità della guerra. La guerra in questo caso non farà che esacerbare gli animi non risolverà niente e stiamo facendo nascere dei mostri, mi riferisco ad esempio al califfato di Mosul – ha detto Giro -. Per l’Italia la cosa importante è preservare il nostro dialogo interno affinché non accada ciò che sta accadendo in Francia e Germania dove il conflitto si contamina con slogan e manifestazioni antisemite. Dobbiamo stare bene attenti che questo non avvenga anche in Italia”. (Clr - 24 lug)

(© 9Colonne - citare la fonte)