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M5S: NO AD ORLANDO
E RENZI LI ATTACCA

M5S: NO AD ORLANDO <br> E RENZI LI ATTACCA

Dopo averla illustrata al presidente della Repubblica nei giorni scorsi, il ministro della Giustizia Andrea Orlando convoca le opposizioni a via Arenula per discutere della riforma della Giustizia che sarà presentata dal governo alla ripresa dei lavori parlamentari ma a parlare col ministro è solo Forza Italia: Sel, Lega nord e Movimento Cinque Stelle, infatti, rifiutano il confronto ma sono soprattutto i grillini ad attaccare ad alzo zero, tirando in ballo direttamente il premier Matteo Renzi: “Il presidente Renzi ormai parla soltanto di giustizia civile: proviamo un senso di ribrezzo nel constatare che un presidente del Consiglio possa ancora scendere a patti con Berlusconi sulla giustizia”, scrivono i 5 stelle delle commissioni Giustizia di Camera e Senato nella lettera a Orlando pubblicata sul blog di Beppe Grillo in cui annunciano di non voler partecipare all’incontro con il Guardasigilli. Un attacco a cui il premier risponde immediatamente ritwittando i 140 caratteri del presidente del Pd Matteo Orfini: “E i grillini rifiutano il confronto sulla riforma della Giustizia... Coi terroristi bisogna interloquire ma guai farlo con il governo...”. Chiaro il riferimento alle posizioni espresse in questi giorni dal Movimento Cinque Stelle e in particolare dal deputato Alessandro Di Battista sulla situazione in Iraq. A respingere le accuse dei 5 Stelle smentendo ancora una volta i retroscena su un patto del Nazareno che prevedrebbe anche un capitolo Giustizia è proprio il Guardasigilli: “Non facciamo accordi più o meno segreti con nessuno: esiste una maggioranza che fa delle proposte e che si confronta con tutti”, dice Orlando che comunque non chiude definitivamente con i grillini sostenendo che “il fatto che in alcuni casi non si siano potuti tenere gli incontri previsti con tutte le forze dell’opposizione non preclude la possibilità di recuperare questi passaggi”. Il ministro si dice quindi dispiaciuto per le parole usate dai 5 Stelle “perché l’incontro che avevamo tenuto aveva dato degli spunti di cui abbiamo tenuto conto: mi riferisco in particolare al contrasto alla criminalità economica e alla giustizia civile. Le proposte che erano emerse in quell’occasione sono infatti state ritenute integrabili con le nostre”. E anche rispetto all’accusa dei pentastellati di relegare all’ultimo posto tra le priorità del governo la riforma della giustizia penale, Orlando ribadisce il percorso scelto dall’esecutivo e annuncia che “nei prossimi giorni affronteremo l’insieme dei 12 punti secondo una sequenza di confronti che abbiamo definito nei giorni scorsi”: finora si sono affrontati giustizia civile, reati economici e la parte ordinamentale mentre “l’intervento sul penale sarà oggetto di approfondimento nei prossimi passaggi a partire dalla prossima settimana”. All’incontro di oggi a rappresentare le posizioni di Forza Italia è stato il senatore Giacomo Caliendo, ex sottosegretario alla Giustizia, che sottolinea come si sia “discusso a lungo di processo civile e di alcune possibilità di correzioni tenendo conto che la riforma non deve essere tale da ridurre la possibilità di accesso alla giustizia per i meno abbienti”. In particolare Caliendo si è detto deluso per il rinvio della parte della riforma sulle intercettazioni e sul falso in bilancio ha messo in guardia la maggioranza da un ritorno “al passato” perché “avrebbe un effetto negativo sull’economia”. “Ho raccomandato - spiega - di tenere conto di quelle violazioni formali che prima venivano condannate e poi, dopo il 2005, sono state depenalizzate”.
(21 ago - Pif)

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