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direttore Paolo Pagliaro

SULL’ARTICOLO 18 CROCIATA ASSURDA

SULL’ARTICOLO 18 CROCIATA ASSURDA

di Paolo Pagliaro

Chi pensa che l’importante sia avere un nemico, si appassioni pure alle sorti dell’articolo 18 dello statuto dei lavoratori. Ma chi ha consapevolezza della drammatica situazione in cui versano l’economia e la società italiane sa perfettamente che il lavoro non si crea con le politiche del lavoro e quindi con le leggi.

Quanto all’articolo 18, è stupefacente come quasi nessuno ricordi che esso è già stato sostanzialmente depotenziato con la riforma varata dal governo Monti e dal suo ministro Elsa Fornero. La riforma del febbraio 2013 prevede che i  requisiti del licenziamento disciplinare restino sostanzialmente gli stessi di prima ma che se tali requisiti mancano - e dunque il licenziamento è illegittimo - invece che reintegrare il dipendente, il datore di lavoro è obbligato a un risarcimento economico pari alla retribuzione da 15 a 24 mesi.
Solo se si accerta che il dipendente non ha commesso il fatto che ha dato origine al licenziamento, il giudice può disporre il reintegro e un'indennità pari alla retribuzione dovuta dal momento del licenziamento. Come per i licenziamenti disciplinari, anche per quelli economici il reintegro è previsto solo in caso di manifesta insussistenza del fatto che ha determinato il licenziamento (in pratica quando viene camuffato con ragioni economiche un licenziamento di altra natura).
Insomma, il cosiddetto tabù dell’articolo 18 è stato infranto già dal ministro Fornero che oggi, in una breve ma illuminante intervista al Corriere della Sera, lamenta il fatto che nessuno senta il bisogno da fare un bilancio della sua riforma. Prima di avventurarsi in altre assurde crociate, sarebbe opportuno sapere quanti sono stati i licenziamenti, quanti i reintegri decisi dal giudice e quanti gli indennizzi e soprattutto quante controversie sono state risolte con la conciliazione. Questo non è stato fatto, rafforzando – osserva Fornero - l’immagine di un Paese che cambia in continuazione le norme senza che si capisca perché. Parole sante. (19  - set)

 

(© 9Colonne - citare la fonte)