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DA MINA A SERVILLO: 55 DEFINIZIONI
D’AUTORE NELLO ZINGARELLI 2015

DA MINA A SERVILLO: 55 DEFINIZIONI <BR> D’AUTORE NELLO ZINGARELLI 2015

Le parole servono per pensare: più parole conosciamo più il pensiero è articolato. Di qui l’importanza dell’uso del vocabolario. Lo Zingarelli 2015 fa di più: ha messo per iscritto i pensieri sulle parole. Ha invitato alcuni esponenti di rilievo del mondo della cultura, della scienza, dello sport e del costume italiani a scrivere la definizione di una parola che potesse essere rivelatrice della loro personalità e del loro lavoro. L’operazione si chiama “Definizioni d’autore”. Nei fatti, 55 piccole narrazioni o ricordi personali, punti di vista originali sul significato di una parola, messi ciascuno a corollario nella scheda lessicografica della voce di riferimento nel vocabolario. Così alla parola “canto”, una delle più grandi cantanti italiane, Mina, scrive: “Il canto è un grido, un ululato a gola aperta. Sfiora e urta e sfonda e spacca e libera e imprigiona”. Cos’è lo stile? Giorgio Armani dà il suo spunto. E il talento? Chi meglio di Caterina Caselli Sugar, cantante ed editore discografico sa scovarlo? Il concetto di ironia è stato il caposaldo della carriera cinematografica di Carlo Verdone. Quello della maschera (quante indossate a teatro o nei film) di Toni Servillo. Le loro riflessioni ne genereranno molte altre. Il sapore? Chiediamolo allo chef Bruno Barbieri. Il senso della vittoria? Lo spiega l’olimpionica Sara Simeoni. Lo spazio è affidato a chi lo conosce molto bene: l’astronauta Luca Parmitano. Basta aprire il vocabolario per perdersi in pensieri e parole della lingua italiana. Lo Zingarelli 2015 ne comprende 144mila e 380mila significati. Parole che evocano ricordi o accendono riflessioni: cos’è l’eleganza? Per Carla Fracci “… E’ elegante a suo modo ogni cosa che è o sa apparire semplice, sobria…”. (Red – 22 set)

 

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