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direttore Paolo Pagliaro

L’ULTIMA FOTOGRAFIA
SCATTATA DAL CNEL

L’ULTIMA FOTOGRAFIA <br>SCATTATA DAL CNEL

di Paolo Pagliaro

Ieri il Cnel ha presentato il suo rapporto annuale sul mercato del lavoro, l’ultimo prima che l’ente venga soppresso, unica vittima – per ora – di una spending review che sembra aver esaurito la sua spinta propulsiva.
Il rapporto del Cnel è una miniera di informazioni inedite, alcune di stretta attualità. Apprendiamo ad esempio che in Italia è più facile licenziare che in Germania, e che anche in Francia, Olanda e Belgio il grado di protezione del lavoro è superiore al nostro. Non era così alla fine degli anni 90 ma poi è successo che molte tutele siano venute meno in nome della flessibilità.
Tra i protagonisti del rapporto Cnel ci sono i cosiddetti scoraggiati, cioè quegli oltre 3 milioni di italiani che hanno smesso di cercare un lavoro. Il loro numero si somma a quello dei disoccupati e per la prima volta entrambi sono in aumento.
La situazione è drammatica nel Mezzogiorno, dove – come ci dirà invece il rapporto Svimez – è in atto una vera e propria desertificazione industriale, con il rischio che una crisi ciclica si trasformi in un sottosviluppo permanente. Per la prima volta nell’ultimo mezzo secolo il numero degli occupati al Sud è sceso sotto la soglia dei 6 milioni. E poiché si inizia a credere che studiare non paghi più, stanno crollando anche le iscrizioni all’università.
In questa situazione il governo si accinge a varare la nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza, che dirà con quali obiettivi l’Italia intende affrontare una crisi che – per usare l’efficace e desolante riassunto del ministro Pàdoan - – è fatta di bassa crescita, scarsi investimenti, alta disoccupazione, bassa o nulla inflazione in un contesto in cui il debito rimane elevato. Sarà difficile uscirne se non si rema tutti nella stessa direzione. (1 ott)

(© 9Colonne - citare la fonte)