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BAMBINI IN SOVRAPPESO: LE CAUSE? LE ABITUDINI ALIMENTARI DEI PRIMI ANNI

BAMBINI IN SOVRAPPESO: LE CAUSE? LE ABITUDINI ALIMENTARI DEI PRIMI ANNI

L’alimentazione dei primi anni di vita è particolarmente importante perché, durante l’infanzia e l’adolescenza, l’organismo utilizza energia e nutrienti non solo per svolgere le attività quotidiane, ma anche per i processi di accrescimento corporeo. In una dieta equilibrata per l’età della crescita, il fabbisogno energetico giornaliero dovrebbe essere fornito dai vari nutrienti nelle seguenti proporzioni: 55-60% carboidrati (di cui non più del 10% di zuccheri semplici), 10-12% proteine, 25-30% grassi (di cui non più del 10% di grassi saturi). Secondo molti studiosi la dieta mediterranea, oltre ad essere il modello alimentare più efficace per mantenersi in salute e prevenire molte malattie, come quelle del cuore o il diabete, sembra diminuire anche i livelli di obesità infantile. “Esiste una relazione tra l'obesità infantile nei bambini di 10 anni e le abitudini alimentari dei primi anni di vita – dichiara Claudio Maffeis professore associato di pediatria all'università di Verona -, i bambini che a un anno hanno seguito una dieta iperproteica e ipercalorica, hanno una maggior probabilità di diventare sovrappeso in anni successivi. Importante è assumere carboidrati a basso indice glicemico: la pasta, ad esempio, è costituita da carboidrati complessi a lento assorbimento a basso indice glicemico. Considerando una porzione variabile in base all'età di circa 30-80 grammi di pasta, ricorrendo a questi sani ingredienti tipici della dieta mediterranea e prestando attenzione a calibrare nel giusto modo i nutrienti indispensabili alla crescita del bambino, si possono ottenere facilmente piatti unici a base di pasta che vanno dalle 200 alle 400 chilocalorie”. La pastina per bambini (baby food) è un alimento considerato ideale per il passaggio dal cibo liquido a quello solido, ecco perché viene prescritta fin dallo svezzamento e può essere introdotta nella dieta del bambino già dopo il sesto mese di vita. I bambini possono consumare una giusta quantità di pasta tutti i giorni. Crescendo, poi, sono proprio i bambini a chiedere la pasta a tavola: secondo un’indagine Doxa per Unaitalia (l’Unione Nazionale Filiere Agroalimentari delle carni e delle uova), infatti, pasta al sugo e cotoletta di pollo sembrano rappresentare il menù ideale dei bambini italiani. Interrogate sulle ricette più amate dai loro bambini, le mamme italiane rivelano che, tra i primi piatti, la pasta (in bianco o al sugo), è la preferita sia per i bambini fino agli 11 anni (41%), sia per gli adolescenti (37%). “La pasta è fonte di carboidrati complessi e proteine – aggiungono in Aidepi, l’Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiane - e si abbina con alimenti (dall'olio al pomodoro, dalle verdure alla carne, dai legumi al pesce e al formaggio) che aggiungono proteine nobili, lipidi, licopene, fibre, amidi e antiossidanti: tutto ciò di cui il bambino ha bisogno per crescere. Inoltre, la pasta, nel suo formato più piccolo, è ideale anche per abituare il bambino a mangiare con il cucchiaio”. Qualche consiglio del pediatra per capire se ci stiamo comportando in maniera corretta con i nostri figli? “Attenzione alle porzioni – sottolinea Maffeis - il piccolo non va riempito, bensì alimentato! E’ bene non stimolare fin da subito il bambino con sapori forti, ma puntare sull’esposizione a frutta e verdura nel primo semestre, bandendo il sale almeno fino all'anno. Preferire i cereali integrali con ridotto indice glicemico (pasta, orzo, riso, etc.) rispetto a quelli con indice glicemico più alto; contenere il consumo proteico (carni rosse, insaccati, formaggi); utilizzare grassi ‘buoni’ (olio d’oliva extravergine); variare gli alimenti nell’arco della settimana; bere molta acqua”. (Red – 1 ott)

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