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direttore Paolo Pagliaro

“TUTTI VANNO IN PIAZZA MA PD DÀ OPPORTUNITÀ”

“TUTTI VANNO IN PIAZZA MA PD DÀ OPPORTUNITÀ”

La Lega e Casa Pound a Milano contro l’immigrazione, la Fiom a Torino, gli operai della Ast a Terni. “E’ stato il weekend della piazza” ammette il premier e segretario del Pd Matteo Renzi, nel corso della direzione nazionale del partito, e questo “non tanto a Milano dove la polemica c’è stata ma in modo limitato, penso a Torino, a Terni dove la mediazione dello Stato e del governo deve fare un passo avanti e che fa pensare perché parte dei cittadini si rivolta al sindacato e a parte delle istituzioni”. Non solo cortei, però: c’è anche chi in strada ci è sceso per aiutare, per fare volontariato, per porre rimedio alle falle lasciate aperte dalle istituzioni: “E penso a Genova, dove chi pensa di strumentalizzare l’alluvione finisce a sua volta strumentalizzato” dice Renzi, non risparmiando una frecciata a Beppe Grillo, che nella sua città dopo l’alluvione ha raccolto qualche applauso ma anche inviti ‘a spalare’. Lo stesso Grillo il cui movimento ha decretato l’espulsione dei militanti contestatori del weekend passato a Roma.

 


“M5S IMBARAZZANTE SU DISSIDENTI” -
“Trovo imbarazzante che il M5S abbia espulso qualcuno non per dissensi, come era accaduto finora, ma perché sono andati sul palco a chiedere di conoscere l’organigramma. Se succedesse da noi, dovremmo espellerci non appena ci guardiamo… Secondo me c’è in corso un disgregamento da quella parte lì, ma anche noi dobbiamo vedere se riusciamo a superare lo stallo”. A Milano invece “si è cercato di mettere insieme due destre diverse, che però sono state insieme per venti anni, unite non da una idea comune ma dal suo leader. La Lega e CasaPound che cercano un terreno comune sono una destra che cerca di radicarsi culturalmente, e che finora l’affermazione nostra e di Grillo ha svuotato”.

 


“ISCRITTI? MEGLIO NON PARLARE DI ALTRE REALTA’”
- Renzi poi pone la parola fine sulla querelle legata al numero degli iscritti al Pd, indicati nettamente in calo. “Il numero di persone che fanno parte del Pd non è lontanamente paragonabile a quello di altre realtà italiana – dice - E anche negli altri partiti del Pse la situazione non è diversa”. Su Forza Italia “non ne parliamo neanche, qualcuno dice che ha più eletti che iscritti, ma al di là delle battute è innegabile che sia un partito con le proprie peculiarità”. Ovvero un partito personalistico e senza dissenso, mentre “io rispetto chi sulle riforme costituzionali ha fatto in maniera trasparente una battaglia diversa, nessuno di noi espellerà chi ha fatto questo, penso però che dobbiamo darci delle regole sul voto di fiducia”. Per il resto, il Partito democratico ha un compito ben preciso: dare opportunità. “Se dovessi dire una parola che per me definisce la sinistra nel 2014, quella parola è opportunità. Qualcosa che libera occasioni, senza lasciare indietro nessuno”. Un partito “delle pari opportunità, non solo per le donne, ma per tutti”. (Sis)

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