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direttore Paolo Pagliaro

“NUOVA COMMISSIONE, EUROPA VOLTA PAGINA”

“NUOVA COMMISSIONE, EUROPA VOLTA PAGINA”

L' Europa volta pagina. Grazie al nuovo Consiglio, la nuova Commissione, ma anche grazie al semestre di presidenza italiana. Lo assicura Matteo Renzi, che in Senato, dove si reca per raccogliere il mandato del Parlamento in vista dell' appuntamento di domani e dopodomani a Bruxelles, assicura che "l' ultimo consiglio europeo dell' era Barroso-Van Rompuy segna un passaggio davvero rilevante, le nuove istituzioni sono state designate, i dubbi sono stati fugati, l' Europa volta pagina". E per l' Italia "la prima grande vittoria è stata aver proposto e imposto un piano di investimenti da 300 miliardi di euro". Un piano, assicura il neo-presidente della Commissione Jean Claude Juncker, che "sarà pronto entro Natale". Investimenti importanti perché "l' Europa vuole uscire dai limiti stretti del solo rigore - assicura Renzi - C'è un problema dell' intera area Euro, che è di fatto la vera cenerentola mondiale della crescita. Mi sento in dovere di stimolare analisti e governi a fare un salto di qualità. Viviamo una sorta di subalternità, come se l' Europa fosse qualcosa di altro da noi e ogni cosa che viene da lì fosse di sé ostile e ostativa. Noi diamo all' Europa più di quanto l' Europa dà a noi: siamo 20 miliardi l' anno e ne riceviamo, anche per colpa nostra, circa la metà, dobbiamo uscire da questa subalternità".



Dal punto di vista economico ed energetico, dice Renzi, "sosteniamo ambizioni massime sul tema energetico e delle rinnovabili, bisogna affermare la scelta delle energie alternative come investimento, chiediamo perciò al Parlamento di avere la massima ambizione sul pacchetto clima-energia" . In questo senso, all' interno dei confini europei, "l' Europa oggi non dialoga al proprio interno, non riesce a mettere in connessione ciò che già ha. E' incredibile che la costruzione della pipeline tra Francia e Spagna sia bloccata da anni, l' Europa così ha un problema di credibilità". Per quanto riguarda invece la politica energetica estera invece "il futuro dell' asse energetico non può essere più solo sull' asse est-ovest ma deve essere ispirato anche a criteri di diversificazione nord-sud. Sta qui la nostra scommessa di investimenti sull' Africa, sul fare dell' Africa un luogo di sviluppo e non soltanto di cooperazione. Ecco perché abbiamo firmato accordi importanti, dal Mozambico al Congo, e monitoriamo gli sviluppi importanti di paesi come Angola ed Egitto che possono costituire occasioni importanti per il nostro Paese.

 

Dal punto di vista della politica estera , sottolinea il premier, il vertice di Milano "ha fatto registrare degli ottimi passi avanti nella vicenda tra Russia e Ucraina, con gli incontri tra Putin e Poroshenko. Lo spirito di Milano ha riaperto una discussione che sembrava assopita, ovvio che tutti i riflettori sono puntati sul voto in Ucraina della settimana prossima: l' Italia è convinta della necessità di rispettare l' unità del popolo ucraino, di mettere fine alle tensioni dei mesi scorsi, e che un processo di recupero della Russia nell' ambito della dimensione internazionale sia una priorità assoluta per la comunità internazionale". E sull' Iraq: "Il nostro intervento è stato condiviso dalle commissioni parlamentari e non terminerà a breve" Ultimo punto, la questione dell' immigrazione: Con l' avvento dal 1 novembre dell' Operazione Tritone che vedrà finalmente gli altri Paesi europei aggiungersi nel pattugliamento delle coste mediterranee".  (22 ott - Sis)

(© 9Colonne - citare la fonte)