Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

NAPOLITANO A CAVALIERI E ALFIERI LAVORO: L'ITALIA HA BISOGNO DI VOI

NAPOLITANO A CAVALIERI E ALFIERI LAVORO: L'ITALIA HA BISOGNO DI VOI

“Sono molto lieto di poter ospitare le espressioni di ieri e di oggi di quel bell'universo che è costituito dai Cavalieri del Lavoro”. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha accolto così al Quirinale i Cavalieri, nominati lo scorso 2 giugno per la consegna delle onorificenze dell'Ordine al merito del Lavoro. Oltre a Napolitano erano presenti la vicepresidente del Senato della Repubblica, Valeria Fedeli, la vicepresidente della Camera dei deputati, Marina Sereni, il giudice della Corte costituzionale, Alberto Criscuolo, rappresentanti del governo, del Parlamento e del mondo dell'imprenditoria. “Siete in molti, di diverse generazioni – ha detto il Capo dello Stato -, vincitori del passato e, nella pratica quotidiana, sempre vincitori del presente. Inutile dire quanto mi congratuli con animo riconoscente per la strada percorsa dagli imprenditori che hanno ottenuto il riconoscimento, per la prima volta, di Cavaliere del Lavoro, e quanto sia sempre colpito dalla novità che, di comune accordo, abbiamo introdotto anni fa affiancando a dirigenti e imprenditori ampiamente sperimentati le nuove energie degli Alfieri del lavoro. Ad essi permettetemi di rivolgere un fortissimo augurio perché, in un momento in cui sappiamo quale sia il dramma dei giovani che non riescono ad aprirsi una strada, importante è il messaggio che viene da giovani che, attraverso duri sacrifici, hanno almeno saputo cominciare ad aprirsi una strada – ha detto Napolitano - destinata certamente al successo”. La prima carica dello Stato ha colto l’occasione per fare una “riflessione aggiornata sulle condizioni del paese, sul ruolo e sulle responsabilità dell'impresa” e del “lavoro”: “L'Italia ha bisogno di voi, e di tanti come voi, per poter superare una condizione tuttora pesante – ha detto Napolitano alla platea -, perfino allarmante in termini di tasso di disoccupazione e ancor più di disoccupazione giovanile”. Il Capo dello Stato si rivolge poi alla politica: “Non possiamo restare prigionieri di paralisi e impedimenti. Occorre varare, con passo celere e determinazione, cambiamenti essenziali. In questo senso continuerò a svolgere il mio ruolo di garante dell'unità nazionale, di tutore di regole che siano realmente tali e non paraventi tesi a difendere l'esistente”. Napolitano non dimentica di parlare di corruzione, criminalità, scarsa funzionalità delle amministrazioni centrali e locali, dei comportamenti violenti nella società italiana. E torna anche sul tema dell’impasse politica sul rinnovo dei giudici della Consulta: “Ci è toccato vivere con pena, di recente, il clima che ha bloccato il Parlamento, a danno delle sue stesse prerogative costituzionali, di fronte all'elezione di due giudici costituzionali di estrazione parlamentare”. “Ma perché il nostro paese esca dalla crisi e torni a crescere, libero da zavorre, dobbiamo tutti, come cittadini democratici in nome dello Stato, mettercela tutta” ha sottolineato Napolitano. (Cle – 23 ott)

(© 9Colonne - citare la fonte)