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direttore Paolo Pagliaro

BCE, LA DEFLAZIONE
NEL MIRINO DI DRAGHI

Il governatore della Banca centrale europea, Mario Draghi, non nasconde le difficoltà del momento, soprattutto sul fronte dell'inflazione. Intervenendo al 24simo European Banking Congress a Francoforte, il numero uno dell'Eurotower dichiara: “Gli andamenti positivi registrati nell’area dell’euro nella sfera finanziaria non si sono trasferiti appieno in quella economica. La situazione dell'inflazione nell'Eurozona è diventata sempre più difficile”. Spiega il governatore: “Se nel novembre scorso l'inflazione si attestava allo 0,9%, quantomeno ci si aspettava che risalisse oltre l'1%. Invece non è accaduto e l'ultima lettura ci parla di prezzi al +0,4%”. La Banca Centrale Europea, assicura, userà tutti gli strumenti a sua disposizione per riportare il tasso di inflazione verso il 2 per cento. Non solo: Draghi ha anche spiegato che il board è pronto “ad aumentare la pressione e ad ampliare ancora di più i canali di intervento, modificando di conseguenza le dimensioni, il percorso e la composizione dei suoi acquisti”. La Bce è quindi pronta a “cambiare mix, volume e ritmo degli acquisti” di titoli. Secondo Draghi “è improbabile un forte rimbalzo economico nei prossimi mesi”. In questo contesto, “l’andamento dell’inflazione nell’Eurozona è diventato sempre più problematico”, ammette. Per il governatore, ci sono “tutta una serie di politiche” oltre a quella monetaria, ad esempio sul fronte fiscale e strutturale, “che possono riuscire a riportare la crescita e l’inflazione su un percorso più solido, e tutti noi dobbiamo assumerci le nostre responsabilità in merito”. (Red – 23 nov)

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