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direttore Paolo Pagliaro

IL RUOLO CRUCIALE
DEI METALMECCANICI

IL RUOLO CRUCIALE <br> DEI METALMECCANICI

di Paolo Pagliaro

La rilevanza di Landini deriva non tanto dalla sua combattività, dal protagonismo politico e dalle 350 mila tessere del suo sindacato di categoria, che sono solo una piccola parte dei 5 milioni e mezzo di tessere Cgil, quanto dal ruolo che nell’economia italiana hanno il settore metalmeccanico e quindi i suoi addetti. Un ruolo davvero cruciale.
Tessile, abbigliamento e alimentare, insieme, valgono poco più di un quinto del valore aggiunto del industria manifatturiera mentre la metalmeccanica arriva da sola al 46%. Forse non è abbastanza noto che oggi l’Italia esporta più meccanica che moda.
Qualche giorno fa all’Accademia dei Lincei l’economista Marco Fortis ha dato informazioni aggiornate sul peso che la filiera metalmeccanica (1 milione e 800 mila addetti) ha nell’export italiano. Per ben 70 categorie di prodotto, l’Italia ha il miglior saldo commerciale del mondo e in 285 casi figura nei primi tre posti tra i paesi esportatori. Il valore complessivo del saldo commerciale per questi prodotti è stato nel 2012 di 66 miliardi di dollari. Sempre Fortis ha calcolato che ci sono 179 categorie di prodotti in cui abbiamo un saldo migliore di quello della Germania. Al primo posto ci sono macchine ed apparecchi per impacchettare o imballare le merci, tubi e profilati, pompe per liquidi, banchi per la produzione del freddo, apparecchi per l’industria e il consumo alimentare, parti di laminatoi. E poi fresatrici, parti di autoveicoli molto richieste dall’industria automobilistica tedesca, rubinetti e turbine, turboreattori e propulsori, su su fino ai moduli della stazione spaziale internazionale.

Domani Federmeccanica, che rappresenta 16 mila imprese, proporrà a Roma e in 60 sedi territoriali di Confindustria un manifesto per la difesa e il rilancio del settore. Per non essere sopraffatta dalla crisi, l’industria metalmeccanica chiede soprattutto un fisco meno vorace e una burocrazia meno invasiva. Ma si attende anche un patto tra pubblico e privato per le iniziative di ricerca e di brevettazione. Cose di cui non c’è traccia nel dibattito pubblico, ipnotizzato dall’articolo 18. (26 nov)

 

(© 9Colonne - citare la fonte)