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TABLET E SMARTPHONE, UN BAMBINO
SU QUATTRO È SCHERMO-DIPENDENTE

TABLET E SMARTPHONE, UN BAMBINO <BR> SU QUATTRO È SCHERMO-DIPENDENTE

Quasi un bambino su quattro (22,7%) in Italia passa circa 3 ore e mezza del suo tempo davanti a uno schermo, sia esso del pc, di un tablet o di uno smartphone, a fronte di una media rilevata negli altri Paesi (Inghilterra, Francia, Germania e Russia) del 9,3%. È il dato che emerge da una ricerca[1] commissionata da Duracell per comprendere le abitudini di gioco delle famiglie.

LE ABITUDINI DI GIOCO - L'87% degli intervistati (quasi 9 su 10), ammette di giocare sempre più sui dispositivi dotati di video a discapito di altre attività più tradizionali. La ricerca, condotta da Censuswide in Italia, Inghilterra, Francia, Germania e Russia, ha rilevato la forte crescita dei nuovi giochi digitali ma, a fianco a questa tendenza, ha anche evidenziato il desiderio di trovare un'alternativa a questo tipo di attività. Così, nonostante i giochi su schermo siano i protagonisti indiscussi dei pomeriggi in casa, il 60% delle famiglie intervistate si dichiara disponibile ad accogliere un'alternativa diversa dal gioco digitale e a trascorrere più tempo all'aria aperta. Quasi la metà (47%) degli intervistati giocherebbe ai classici giochi di società, mentre il 43% trascorrerebbe volentieri del tempo a raccontare favole ai propri bambini.

QUALI SONO LE ALTERNATIVE AI GIOCHI DIGITALI PREFERITE DAI BAMBINI? Tra i giochi attivi riscontrano ancora un grande successo le costruzioni (56,3%), seguite dall'andare in bicicletta (51,6%), dipingere (40,4%) e cucinare (40,2%), mentre le bambole e i trenini si fermano a quota 22%. Inoltre Duracell ha promosso una ricerca on-line condotta da FattoreMamma dalla quale è emerso il dato del tempo di gioco trascorso davanti ad uno schermo. Con l'aumentare della digitalizzazione dei genitori si riduce progressivamente l'utilizzo dei giochi virtuali. Se il 22,7% dei bimbi italiani trascorre oltre tre ore e mezza al giorno in compagnia di uno schermo, questa percentuale si riduce a meno del 2% se si tratta dei figli di "genitori digitali" che dichiarano in maggioranza (22%) di trascorrervi 1,5 ore.

NELLE CASE ITALIANE ESISTONO ANCORA DEI LUOGHI DIGITAL FREE? I primi tre luoghi sacri "non digitali" sono rappresentati dalla vasca da bagno (53,50%), dai servizi igienici (51,10%) e dal letto (35,50%). Anche in questo caso i "genitori digitali" hanno espresso un parere discordante: la convivialità e le relazioni sono più importanti tanto che oltre il 70% ha individuato nella tavola, il posto off limits per i device. A commento di questo studio, lo psichiatra e psicoterapeuta Raffaele Morelli afferma: "I risultati della ricerca ci portano ad affrontare un fenomeno nuovo, ma non inaspettato. I giochi digitali rappresentano una valida alternativa, se utilizzati per periodi limitati di tempo. Le due dimensioni possono e devono coesistere. Il gioco attivo implica un' attività reale e concreta, attraverso la quale i bambini comprendono. come far funzionare le cose e che da una loro azione può scaturire un effetto concreto. Il gioco attivo non è solo un passatempo, serve proprio per potenziare le loro capacità innate, che sono immense". (Red – 27 nov)

(© 9Colonne - citare la fonte)