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direttore Paolo Pagliaro

PALESTINA, OK A DUE
MOZIONI DIFFERENTI

Il Parlamento italiano e il governo Renzi aprono alla Palestina. Ma lo fa approvando non una ma due diverse mozioni, una del Pd e l’altra di Ncd, ben diverse tra loro e anche, in alcuni punti, contrastanti, favorendo un po’ di confusione ed esponendosi alle polemiche (e in qualche caso anche allo scherno) delle opposizioni. E dire che la mattinata era iniziata nel segno della composizione dei contrasti, con l’annuncio da parte di Pia Locatelli, del Misto, della rinuncia della propria mozione con conseguente adesione a quella dei democratici, che impegna il governo “a continuare a sostenere in ogni sede l'obiettivo della costituzione di uno Stato palestinese che conviva in pace, sicurezza e prosperità accanto allo Stato di Israele, sulla base del reciproco riconoscimento entro i confini del 1967 e con Gerusalemme quale capitale condivisa”. Mozione approvata con 300 voti a favore, e con parere favorevole del governo, che d’altro canto approva anche quella del Nuovo Centrodestra, la quale però ignora del tutto la parola “riconoscimento”, di fatto impegnando l’esecutivo solo “a sostenere sia in sede bilaterale che multilaterale, di concerto con i partner europei, la tempestiva ripresa del negoziato diretto fra israeliani e palestinesi, come via maestra per la realizzazione degli Accordi di Oslo e a promuovere il raggiungimento di un'intesa politica tra Al-Fatah e Hamas che” semmai “attraverso il riconoscimento dello Stato d'Israele e l'abbandono della violenza, determini le condizioni per il riconoscimento di uno Stato palestinese”. Due mozioni dal contenuto tutto sommato cauto, una un po’ meno (quella del Pd), una molto di più (quella di Area Popolare, in cui nel migliore dei casi “si indica un processo verso il riconoscimento, e non un riconoscimento secco” per usare le parole di Fabrizio Cicchitto). E lo stesso ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, poco prima, aveva detto alla Camera che “il governo valuta favorevolmente l’impulso parlamentare a promuovere il riconoscimento dello Stato palestinese e a fare tutti gli sforzi per riprendere il dialogo tra le parti”. Eppure la spaccatura c’è: addirittura all’interno del Pd, il sempre più contestatore Stefano Fassina definisce “ridicolo l’ok a due mozioni in contrapposizione”, ma duro è il grillino Manlio Di Stefano, per il quale due sono i casi: “O siete dissociati o siete in malafede: da un parte approvate la promozione del riconoscimento della Palestina, dall’altra quella dei negoziati Hamas-Fatah come base per il riconoscimento di uno Stato palestinese. Una autentica presa in giro”. (Sis – 27 feb)

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