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RENZI: “AVANTI SENZA
RITOCCHI SU ITALICUM”

RENZI: “AVANTI SENZA <BR> RITOCCHI SU ITALICUM”

Bloccare la riforma della legge elettorale proprio adesso “sarebbe un colpo alla nostra credibilità”. Per questo “non faccio aut aut, ma il 27 aprile dobbiamo essere in aula come calendarizzato. E a maggio bisogna mettere la parola fine”. Matteo Renzi si presenta a una direzione del Pd molto tesa e molto attesa alla vigilia, e blinda la riforma elettorale: “Io spero sia l’ultima direzione in cui si discute di legge elettorale – esordisce – oggi chiedo un voto sull’Italicum per la governabilità e per la dignità di questo governo”. Il presidente del Consiglio ricorda che il governo del suo predecessore, Enrico Letta, è caduto “non perché qualcuno l’abbia fatto cadere, ma perché si era impantanato sulle riforme. Tra cui quella della legge elettorale”. Quindi, spiega Renzi, “considero un clamoroso errore riaprire la discussione in Senato. Se c’è un atto da cambiare, si cambia, ma provare a rimetterla in discussione è un azzardo che ci espone a molti pericoli in Senato, ci mette in forte imbarazzo alla Camera e non si spiega politicamente. Al Senato avremmo bisogno di nuovo della coalizione, e non possiamo fare il gioco dell’oca per cui se siamo a una casella dal traguardo dobbiamo tornare indietro”. D’altra parte Renzi spiega di essere già sceso a compromessi accettando le liste corte, “che non sono il massimo ma sempre il meglio delle lenzuolate che tutti a parole diciamo di combattere”, mentre gli altri punti dell’accordo riguardano il ballottaggio “che rimane perché è l’unico sistema che garantisce un risultato certo”, col premio si passa dal 37 al 40% “e va dato alla lista, non alla coalizione. Altrimenti facevamo prima a rimanere Ds e Margherita”, mentre “nessuno ha più dubbi che ci voglia un mix tra preferenze e nominati”.

 


"SALVINI E LANDINI FENOMENI TV". L’altro grande tema è quello rappresentato dalla sfida al Pd che arriva da sinistra, dalla nuova ‘coalizione sociale’ di Maurizio Landini. “Non lascio il monopolio della parola 'sinistra' soltanto a chi la usa con più frequenza. Il modello di sinistra che questo partito propone in Europa fa molta breccia” esordisce Renzi, prima di affrontare di petto la questione: “Salvini e Landini sono in modo diverso due fenomeni televisivi – attacca- Quando vedo Landini, per l’ottava volta in una settimana in tv, non sapere che nella legge di stabilità abbiamo messo misure fondamentali per l’assunzione a tempo indeterminato, si capisce che è solo una rappresentazione mediatica, che ti sei trasformato anche tu in soggetto da talk show”. “Io non la sottovaluto per niente la coalizione sociale di Landini, ma secondo me non rappresenta il futuro della sinistra. E dirò di più: io sono sicuro che non rappresenta neanche il passato, non ha mai rappresentato la maggioranza della sinistra, è il tentativo di un velleitarismo che sarà respinto dalla realtà, ma allo stesso modo è una occasione per riflettere su di noi”. (Sis – 30 mar)

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