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Lussuria in Vaticano
ma la Chiesa è altrove

Lussuria in Vaticano <BR> ma la Chiesa è altrove

di Paolo Pagliaro

(18 gennaio 2017) C’è una piccola Lolita virtuale, dunque finta, costruita da esperti informatici per sembrare una bambina filippina di 10 anni, che su Internet  è stata adescata da  20 mila pedofili di tutto il mondo. In un’ora.

L’esca è stata gettata nel mare del web dai ricercatori  dell’organizzazione non governativa Terres des Hommes, che poi hanno consegnato all’Interpol le registrazioni video delle conversazioni e hanno consentito di identificare mille predatori di 71 paesi mentre si collegavano via chat.

Grazie a 4 milioni di euro messi a disposizione dalla Lotteria nazionale olandese, Terres des Hommes ha poi messo a punto un nuovo software in grado di monitorare, tracciare, identificare e fungere da deterrente per milioni di pedofili fino a oggi protetti dall’anonimato e nascosti nei bassifondi di internet, meglio noti come deep web.

In prima linea contro la pedofilia in Italia c’è un prete, Fortunato Di Noto, fondatore dell'Associazione Meter. Un mese fa, in collaborazione con la polizia postale, ha fatto in modo che venissero tolti dalla circolazione 82 mila video pedopornografici scaricati da 476 mila persone.

Anche grazie a questo parroco siciliano, da 25 anni impegnato nella lotta allo sfruttamento sessuale dei bambini, nel 1997 quello italiano fu il primo Parlamento al mondo a chiedere una legge ad hoc contro la pedofilia.  Nei giorni in cui il libro di Emiliano Fittipaldi riporta in primo piano il tema della lussuria in Vaticano, è doveroso ricordare che ci sono tante Chiese.

(© 9Colonne - citare la fonte)