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direttore Paolo Pagliaro

Corruzione crea
disuguaglianza

Corruzione crea <br> disuguaglianza

di Paolo Pagliaro

(31 gennaio 2017) Transparency International ha pubblicato nei giorni scorsi il suo indice annuale della corruzione percepita. L’Italia figura – a detta degli intervistati - fra i tre Paesi più corrotti d’Europa, ma mentre l’anno scorso eravamo i peggiori quest’anno fanno peggio di noi Grecia e Bulgaria. A livello globale, su 176 Stati, siamo al 60esimo posto, anche in questo caso un po’ meglio dell’anno scorso e decisamente meglio di qualche anno fa. Va detto che si tratta di “percezione della corruzione” e non della corruzione effettiva, che è difficilmente misurabile. Ma questo non basta a consolarci.

Transparency, confermando cose che sapevamo, introduce quest’anno un interessante spunto di riflessione quando mette in relazione due fenomeni in apparenza distanti come la corruzione e la disuguaglianza sociale. La corruzione – spiega Transparency - comporta una distribuzione ineguale del potere nella società, e questo si traduce, a sua volta, in una distribuzione disuguale di ricchezza e pari opportunità. I Paesi con un forte grado di percezione della corruzione sono quelli in cui l’esclusione sociale è più rilevante. Corruzione e ineguaglianza – conclude il rapporto - sono strettamente connesse e ormai sistemiche. E in tutto il mondo sono in grado di alimentare il crescente populismo e il disincanto dei cittadini nei confronti della politica.

Alimentano anche il mito dell’uomo forte, che però in Italia stenta a imporsi perché – data la situazione - gli abbiamo preferito un altro mito, quello dell’uomo giusto. Che si chiama Cantone e risolve problemi, compresi quelli sarebbero di competenza di una politica onesta e di un’amministrazione trasparente.

(© 9Colonne - citare la fonte)