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direttore Paolo Pagliaro

Declino italiano
la ricetta di Draghi

Declino italiano <br> la ricetta di Draghi

di Paolo Pagliaro

(13 marzo 2017) Secondo Mario Draghi possiamo fare molto per invertire il rallentamento della produttività e scacciare il pessimismo sul nostro futuro. In particolare – ha detto il presidente della Bce - possiamo facilitare e incoraggiare la migrazione delle nuove tecnologie dalle imprese capofila alle aziende più pigre.

Da molti anni Draghi indica nell’innovazione tecnologica il principale antidoto al declino dell’economia italiana, e la questione è sempre stata presente nelle sue considerazioni finali quando era governatore della Banca d’Italia. Nel 2011, prima di lasciare via Nazionale per trasferirsi a Francoforte, Draghi tornò a spiegare che se l’Italia non innova, la causa va ricercata nella struttura produttiva del nostro paese, più frammentata e statica di altre. La flessibilità tipica delle piccole imprese, che in passato ha contribuito a sostenere con successo la nostra competitività, oggi non basta più, perché in queste imprese la propensione a innovare è minore, e l’attività di ricerca e sviluppo meno intensa. Spetta alle politiche pubbliche sopperire a questi ritardi incentivando - per la parte di loro competenza – l’innovazione tecnologica.

Che a distanza di anni diagnosi e terapie siano sempre le stesse non deve sorprendere. La settimana scorsa sono stati diffusi i dati sullo stato di internet nel mondo, elaborati da Akamai, piattaforma che gestisce oltre 220mila server distribuiti in 127 paesi. Dal rapporto risulta che l’’Italia è scesa al 58esimo posto nella classifica mondiale della velocità media di connessione. Ancora peggio va sul fronte dell’adozione della banda larga, dove sono 62 i paesi che fanno meglio di noi.

(© 9Colonne - citare la fonte)