Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Al Sistina Pasqua
con Jesus Christ
Superstar

Teatro
Dai palchi più prestigiosi agli spettacoli di provincia, lo "Speciale teatro" presenta ogni settimana le novità in cartellone in giro per l'Italia. Tra classici della commedia e della tragedia, opere, One man show, cabaret e "prime", le rappresentazioni teatrali vengono anticipate attraverso una descrizione sintetica dello spettacolo, della sua scenografia e dei suoi autori e interpreti, oltre a un piccolo vademecum con le date e gli orari.

Al Sistina Pasqua <BR> con Jesus Christ <BR> Superstar

AL SISTINA PASQUA CON “JESUS CHRIST SUPERSTAR”

Quest’anno la Pasqua al Teatro Sistina di Roma ha tutta la passione di una storia universale e senza tempo: dopo gli incredibili successi di pubblico e critica ottenuti nel tour invernale a Amsterdam, Den Haag, Antwerpen, Groningen e poi di nuovo Amsterdam, seguiti dai grandissimi trionfi nei teatri italiani degli ultimi mesi, torna a risplendere nella sua ‘casa’ romana la stella luminosa e carismatica di Jesus Christ Superstar, il musical firmato da Massimo Romeo Piparo e prodotto dalla PeepArrow Entertainment, con l’interpretazione del grandissimo Ted Neeley nel ruolo di Gesù. Un’ultima, imperdibile occasione di vedere in scena a Roma, a partire dal 12 aprile, l’opera rock più amata di tutti i tempi, pronta ancora una volta a far parlare di sé e a trascinare il pubblico romano in un vortice di emozioni. L’esaltante musica rock in stile anni ’70 suonata live dall’orchestra, oltre due ore di spettacolo in lingua originale e interpretate interamente dal vivo, l’indiscutibile eccellenza artistica del cast, primo fra tutti Ted Neeley -l’indimenticabile protagonista dello storico film di Norman Jewison del 1973 che ha dato una impronta mitica e indelebile al ruolo di Gesù - sono gli insostituibili ingredienti di un musical sempre premiato dall’affetto del pubblico.  Un imponente e spettacolare allestimento che non solo celebra il talento ma rende onore all'Italia sui palcoscenici internazionali, dimostrando che il nostro Paese ha raggiunto ormai livelli competitivi in termini di qualità artistica e professionalità nel musical. Ne sono prova i sold out e le standing ovation a scena aperta che da anni accompagnano lo spettacolo, così come il prestigioso MusicalWorld Award, uno dei riconoscimenti internazionali più autorevoli nell'ambito del musical, che ha premiato il Jesus Christ Superstar prodotto dalla PeepArrow Entertainment di Massimo Romeo Piparo come migliore produzione internazionale in Olanda nel 2016. E proprio a Pasqua, si rinnova il significato profondo di un musical che offre al pubblico la passione di un uomo-simbolo capace di fare della spiritualità la sua bandiera rivoluzionaria, un personaggio che non ha precedenti nella storia del teatro musicale: il celebre lavoro di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice non subisce i segni del tempo, anzi a ogni rappresentazione rinnova il proprio mito contagiando con entusiasmo sempre maggiore le centinaia di migliaia di spettatori che in Europa e in Italia hanno scelto di andarlo a vedere. E se dopo ormai quasi 23 anni di successi (più di 1.600 rappresentazioni, 160 artisti che si sono alternati nel cast, oltre 1milione e 700mila spettatori, quattro diverse edizioni e ancora, 12 anni consecutivi in cartellone nei Teatri italiani dal 1994 al 2006) questo spettacolo continua a dispensare emozioni passando di generazione in generazione, il merito va tutto innanzitutto al grande lavoro artistico e produttivo di Massimo Romeo Piparo e della sua squadra, che hanno saputo rendere al meglio sulla scena la forza trascinante di una storia universale, dai valori positivi e dai forti sentimenti, in cui la musica diviene protagonista.  Accanto al mitico Ted Neeley nei panni di Gesù, anche Feysal Bonciani (Giuda), Paride Acacia (Hannas), Simona Distefano (Maria Maddalena), Emiliano Geppetti (Pilato), Elia Lo Tauro (Simone), Francesco Mastroianni (Caifa), Salvador Axel Torrisi (Erode) e Mattia Braghero (Pietro). Sul palco anche l’Orchestra diretta dal Maestro Emanuele Friello, l’ensemble di 24 tra acrobati, trampolieri, mangiafuoco e ballerini coreografati da Roberto Croce, con le scenografie di Giancarlo Muselli elaborate da Teresa Caruso e i costumi di Cecilia Betona. I più appassionati potranno continuare a seguire il successo del musical anche dopo Roma, perché la storia di Jesus Christ Superstar continuerà oltreconfine in un esaltante e irripetibile appuntamento: in Olanda, al Rotterdam Ahoy, il 5, 6 e 7 maggio ci sarà il gran finale di questa produzione, in una rappresentazione piena di sorprese e incredibilmente spettacolare, ispirata all’ allestimento dell’Arena di Verona del 2014 con la storica rèunion, ad opera di Piparo: al fianco dell’irrefrenabile e leggendario Ted Neeley ancora una volta due grandi stelle, Yvonne Elliman e Barry Dennen. I tre artisti sono legati a doppio filo al successo globale dello spettacolo, grazie all’indimenticabile interpretazione dei ruoli di Gesù, Maria Maddalena e Ponzio Pilato nella versione cinematografica del 1973. (PO /red)

 

 

 

AMBRA JOVINELLI, PAOLA MINACCIONI IN “DAL VIVO SONO MOLTO MEGLIO”

Gran finale di stagione all' Ambra Jovinelli. Paola Minaccioni, attrice trasformista tra le piùcelebri e stimate, sarà la protagonista - dal 20 al 30 aprile dello spettacolo Dal Vivo Sono Molto Meglio scritto dalla stessa Minaccioni con Alberto Caviglia e Claudio Fois, musiche di Lady Coco. Regia di Paola Rota. "Dal Vivo Sono Molto Meglio" raccoglie tutti i personaggi di Paola Minaccioni nati in tv, al cinema o alla Radio ed è un viaggio in cui siamo portati a indagare sul tema dell' identità, per esplorarla e rispondere alla domanda che tutti ci facciamo: "Chi siamo davvero?". Una surreale sequenza di personaggi che incarnano i dubbi, le paure e le nevrosi dell' attrice, cerca di consegnarci una risposta a questa domanda, con uno spettacolo fuori dagli schemi che ci invita a riflettere su noi stesse e a interpretare l' assurdità della società in cui viviamo. "Dal vivo sono molto meglio" è un flusso di coscienza leggero e irriverente con cui Paola Minaccioni ci conduce in un universo comico e paradossale. Donne dipendenti dai social network, improbabili venditrici, raffinate poetesse, badanti e inappuntabili manager, rapper incredibili. Sembrerà strano ma vivono tutte dentro di lei e in fondo sono lo specchio delle nostre nevrosi e dell' assurdità della nostra epoca. Paola Minaccioni ci consegna la chiave della stanza delle sue incredibili maschere, con cui si nasconde e allo stesso tempo rivela, guidata dalle note di Lady Coco, melodico contrappunto a un'esperienza teatrale unica.

 

IN SCENA A ROMA "LA BANDA DEL BOX 23"

Dal 20 al 30 aprile, dal giovedì alla domenica, sarà in scena al Teatro degli Audaci di Roma (via Giuseppe De Santis 29 ) “La banda del BOX 23”, un testo di Antonio Romano che vede protagonisti lo stesso Antonio Romano al fianco di Carlotta Ballarini, Stefano Scaramuzzino e Claudio Scaramuzzino. Sul palco anche la straordinaria Luciana Frazzetto. La regia, invece, è affidata Massimo Milazzo. Che l' Italia sia un Paese ricco di creatività e inventiva non è certo cosa nuova. Vuoi per storia, vuoi per genetica, la fantasia l' ha sempre fatta da padrona, soprattutto quando dev' essere usata per portare a casa la pagnotta. L' arte di arrangiarsi, infatti, è diventata quasi una cultura. Da sempre i lavori classici si affiancano a mestieri nuovi, più o meno legali. D' altronde, con la crisi che picchia sempre più duro, non si può biasimare chi tenta di arrotondare l' entrata mensile. È in questa situazione che i cinque protagonisti della storia, stretti nella morsa della crisi lavorativa, una sera come tante, mentre sono impegnati nella visione della serie televisiva "Gomorra", vengono attratti dal modo semplice per fare soldi e valutano l' opportunità di "mettersi in affari". È a Roma, che i protagonisti si riuniscono per creare l' associazione BOX23, proprio in un Box al civico 23, imitando, in malo modo e con scarsi risultati, i gesti e le parole dei protagonisti di Gomorra e la Banda della Magliana. Tra equivoci e gaffe, il testo cercherà di ridicolizzare i supereroi camorristici, di sfatare il mito delle scorciatoie e dei facili risultati, per far comprendere che, solo con il lavoro duro e l' onestà, si possono ottenere le dovute soddisfazioni e che, a volte, le scorciatoie possono essere fatali.

 

SPACCANAPOLI TIMES DI E CON RUGGERO CAPPUCCIO ALL’ELISEO

Quattro fratelli in lotta con il modernismo globalizzante, che innesca nel mondo dinamiche sociali dalle quali i componenti della famiglia si sentono esclusi, sullo scenario di una Napoli contemporanea vista come detonatore della crisi etica. Questo è lo scenario in cui sono coinvolti i protagonisti di “Spaccanapoli Times”, testo scritto e diretto da Ruggero Cappuccio, vincitore del Premio le Maschere 2016 come Migliore autore di novità italiana. Lo spettacolo che nel 2015 ha inaugurato la riapertura dello storico Teatro San Ferdinando di Napoli, è che ha anche visto il debutto come attore di Ruggero Cappuccio, arriva finalmente a Roma al Teatro Eliseo (Via Nazionale 183) dal 18 aprile al 7 maggio. Cappuccio veste i panni di Giuseppe Acquaviva, il personaggio al centro della storia – uno scrittore che pubblica le sue opere in assoluto anonimato e vive tra i binari della stazione centrale di Napoli – accompagnato in scena da Giovanni Esposito (Romualdo Acquaviva), Gea Martire (Gabriella Acquaviva), Marina Sorrenti (Gennara Acquaviva), Giulio Cancelli (Norberto Boito) e Ciro Damiano (Dott. Lorenzi). I costumi sono di Carlo Poggioli, letture sonore di Marco Betta da “La forza del destino” di Giuseppe Verdi, le scene sono di Nicola Rubertelli, aiuto regia e progetto luci Nadia Baldi, la produzione è del Teatro Stabile di Napoli. Spaccanapoli Times è una dirompente macchina comica che attraversa il paesaggio umano dell’Italia di oggi con spregiudicata velocità.  La scrittura di Ruggero Cappuccio si materializza in un italiano che slitta sul terreno delle lingue del Sud, irrorandosi di anglicismi erosivi per una partitura sonora in cui fiammeggiano allegri dirompenti e adagi malinconici. Su tutto regna il ridere e sorridere, dove la comicità volontaria, sferzante e innocente, diventa una lente d’ingrandimento per leggere la realtà del male di vivere con impeto tagliente e irriguardoso. Ruggero Cappuccio, attualmente direttore del Napoli Teatro Festival, propone un testo ambientato nei giorni nostri,  come a voler blindare un momento storico dal quale proprio non si può far ritorno; una riflessione sull'uomo, chiamato a vivere questi giorni  difficili, che per alcuni sono arrivati troppo presto, cogliendoli impreparati. L’incontro con questa modernità manda in frammenti i già fragili animi dei protagonisti; sono costoro che più ne risentono venendo considerati come malati della società quando, in realtà, sono coloro che presentono il male del nostro tempo.

 

“LA FOTO DEL CARABINIERE” AL TEATRO NINO MANFREDI DI OSTIA

Claudio Boccaccini torna al Teatro Nino Manfredi di Ostia (via dei Pallottini 10 – Ostia Lido). Dal 20 al 23 aprile è in scena La foto del Carabiniere da lui scritto, diretto e interpretato. L'attore, che lo scorso 23 settembre nella Sala del Refettorio della Camera dei Deputati  ha ricevuto il Premio Speciale Salvo D'Acquisto per "per aver onorato la figura del Vice Brigadiere in Teatro", è il diretto testimone del sacrificio del giovane carabiniere. “E' d'obbligo per me raccontare la storia di questo eroe affinché il suo sacrificio non venga mai dimenticato” ha affermato l'attore dopo il ritiro del premio consegnatogli dall'Associazione Ancislink. Il 23 settembre del 1943 davanti al mare di Palidoro un vicebrigadiere dei carabinieri, il ventitreenne Salvo D’Acquisto, fu ucciso dalle SS. Il giorno prima, durante un’ispezione, era esplosa una cassa di munizioni uccidendo due soldati tedeschi. Un incidente, ma per i tedeschi l’episodio era da considerarsi un attentato e, come tale, andava vendicato con una rappresaglia. La foto del carabiniere è il ricordo vero di un protagonista della vicenda, il padre dell’autore e interprete, Tarquinio Boccaccini, che quella mattina del ’43 era tra quei ventidue uomini salvati dal gesto dell’eroico carabiniere. Nell'estate del 1960 Claudio Boccaccini, all'epoca bambino, scopre che il papà Tarquinio conservava gelosamente, e ai suoi occhi misteriosamente, la foto di un giovane in uniforme nella sua patente di guida. Il piccolo ne chiede al padre la ragione e, dopo molte insistenze, riesce a farsi raccontare la storia del giovane carabiniere, Salvo D'Acquisto, della loro amicizia e del suo eroico sacrificio che, nel 1943, salvò la vita di Tarquinio e di altri 21 uomini innocenti. La struttura narrativa ripercorre gli anni di un'Italia ingenua e spensierata, fruga tra i ricordi di una tipica famiglia romana, quella dell'autore, e attraverso una serie di istantanee di “come eravamo” compone un quadro ricco di emozioni, di nostalgia e di aneddoti esilaranti. La forza evocativa del testo è quella dirompente di una storia “vera” lasciata in eredità da un padre e trasformata dal figlio in uno spettacolo teatrale nel quale si ride e ci si commuove con la stessa intensità. (red)

(© 9Colonne - citare la fonte)